Con “sanità digitale” ci si riferisce a una serie di interventi, condivisi da tutte le Pubbliche Amministrazioni (a livello centrale, regionale e locale), finalizzati all’aumento del tasso di innovazione digitale nelle aziende sanitarie. Tra gli strumenti utili a raggiungere tale scopo vi sono il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e  il Dossier Sanitario Elettronico, che vediamo in dettaglio nel corso di questo articolo.

CHE COS’È IL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO

Le Linee Guida del Garante della Privacy del luglio 2009 definiscono il FSE “un insieme logico di informazioni e documenti sanitari volto a documentare la storia clinica di un individuo condiviso da più titolari del trattamento”. In altre parole, una raccolta di documenti e file conservati in digitale che consentono di tracciare l’intera storia clinica di un paziente. Le Linee Guida del Ministero della Salute del novembre 2010 ci dicono anche che l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario componenti il FSE ha un orizzonte temporale che copre l’intera vita del paziente ed è alimentato in maniera continuativa dai soggetti che lo prendono in cura.

Ma quali sono i vantaggi che il nuovo sistema permetterà di ottenere? In primo luogo, essendo digitale e disponibile online, il Fascicolo Elettronico sarà fruibile, in qualsiasi momento e attraverso qualunque dispositivo, da ogni soggetto abilitato ad accedervi. Ogni fascicolo potrà essere sempre aggiornato all’ultimo “episodio clinico” che il paziente, o chi per lui, avrà caricato a sistema. Tra i vantaggi c’è poi la possibilità di realizzare una più stretta collaborazione tra reparti e aziende ospedaliere diverse. Ciò comporterà una semplificazione della situazione odierna, in cui un paziente può arrivare ad avere anche più di 20 cartelle cliniche diverse (una per ogni reparto in cui è stato ricoverato). Vedrà dei benefici anche la collaborazione tra Medici di Medicina Generale, Medici Specialisti e Pazienti, i quali, dovranno muoversi tra possibilità di oscuramento del dato e consenso informato (questione tutt’altro che risolta e che continua a generare polemiche).

Il Fascicolo potrà quindi contenere informazioni e dati quali referti di laboratorio o di pronto soccorso, ricoveri, lettere di dimissione, cartelle cliniche, prescrizioni e tutta la documentazione che il cittadino a cui la stessa si riferisce vorrà conservare e condividere in esso. C’è poi chi prevede già un’apertura del FSE al mondo del sociale, della ricerca scientifica e della programmazione sanitaria. Tale eventuale apertura costringerà però il Ministero a rivederne la definizione. Resta ferma, comunque, la volontà del Legislatore di allargarne l’utilizzo il prima possibile, basti pensare al così detto Decreto ‘del fare’ (Legge n. 98/2013), in cui viene dichiarato che nel 2015 l’FSE sarà un diritto per tutti i cittadini.

UN ASPETTO IMPORTANTE: PRIVACY E DATI SENSIBILI

Quello della gestione del dato è un tema importante e fondamentale in ambito sanitario, poiché si tratta di dati sensibili e riservati di cui il paziente è il titolare ultimo. A tal proposito il Garante per la protezione dei dati personali ha varato delle nuove Linee guida sul Dossier Sanitario Elettronico. Questo si differenzia dal Fascicolo Sanitario Elettronico in quanto è costituito presso un’unica struttura sanitaria e documenta la storia clinica di un paziente presso quella singola struttura, così da offrirgli un migliore processo di cura.

Le Linee guida mirano a fornire un quadro di riferimento unitario per il corretto trattamento dei dati raccolti nei dossier che le diverse strutture sanitarie, pubbliche e private, hanno già istituito o intendono istituire. Tra le misure previste vi sono maggiori tutele per i dati dei pazienti, che potranno scegliere liberamente se far costituire o meno il proprio dossier. Per l’inserimento di informazioni particolarmente delicate sarà necessario ottenere un consenso specifico e dovrà essere garantita la possibilità di “oscurare” alcuni dati o documenti sanitari che non si intenda far confluire nel dossier.

Riguardo alle misure di sicurezza, sarà obbligatorio per le strutture sanitarie comunicare immediatamente all’Autorità Garante eventuali casi di data breach (violazioni o incidenti informatici, come attacchi, accessi abusivi, azioni di malware, perdita, furto). Il paziente potrà tener traccia di tutti gli accessi eseguiti sul proprio dossier. L’accesso al dossier sarà comunque consentito solo al personale sanitario coinvolto nella cura e dovranno essere individuati criteri per la cifratura dei dati sensibili.

LA SITUAZIONE ATTUALE

Attualmente il Fascicolo Sanitario Elettronico è pienamente operativo in 4 Regioni (Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e Provincia Autonoma di Trento), mentre è in fase di sperimentazione in altre 12.

Un caso d’uso d’eccellenza è rintracciabile in Veneto, regione da sempre tra le più all’avanguardia in quest’ambito. Il livello di digitalizzazione dei servizi della sanità veneta è stato infatti oggetto di valutazione, nell’ambito del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico, nel settembre del 2013. In questo studio le aziende venete hanno ottenuto un punteggio che le ha viste posizionarsi al di sopra della media delle strutture italiane, ma anche al di sopra delle strutture sanitarie europee.

In questo quadro si inserisce l’ULSS 8 di Asolo, Castelfranco Veneto e Montebelluna (in provincia di Treviso), dove oltre il 90% dei cittadini sceglie di ritirare i propri referti on line tramite un apposito portale. Qui, infatti, l’intero ciclo di vita del documento è totalmente dematerializzato: un documento viene redatto, trasmesso, approvato, condiviso, archiviato e conservato interamente in ambiente digitale, anche se contenente immagini come per es. radiografie. Un paziente che necessiti di ritirare un referto per un esame effettuato nei laboratori lì presenti potrà attingere al proprio fascicolo sanitario tramite un’area riservata a cui accedere con apposite credenziali.

Al momento la criticità più grande legata al Fascicolo Sanitario Elettronico resta la sua diffusione “a macchia di leopardo” che, purtroppo, lo rende ancora incompleto e parziale. Per assicurare un funzionamento ottimale al nuovo sistema serviranno invece omogeneità e massima copertura. Integrazione e interoperabilità sono quindi le parole chiave per garantire efficacia, efficienza e permettere di guardare con fiducia allo sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico su scala nazionale.