INTERVENIRE SULLE CRITICITÀ E DAR NUOVA LINFA AI PROGETTI IN CORSO PER COLMARE IL DIGITAL GAP ESISTENTE TRA ITALIA ED EUROPA

Lunedì 11 marzo 2019, in seguito ad approvazione da parte della Ministra per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2019-2021 è stato pubblicato e reso disponibile per la consultazione da parte di PA, imprese e cittadini. Obiettivi del documento: portare avanti i progetti e le iniziative in corso di sviluppo e aggiustare la rotta seguita finora là dove necessario.

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Lo scopo principale del Piano Triennale per l’Informatica nella PA è mettere in atto una strategia per la digitalizzazione del Paese che sia il più possibile condivisa tra enti, Pubbliche Amministrazioni, cittadini, imprese e professionisti. In particolare, la nuova edizione del piano vuole intervenire là dove restano dei nodi da sciogliere e quindi:

  • colmare il gap tra l’Italia e gli atri Paesi europei in tema di digitalizzazione;
  • puntare maggiormente sul coinvolgimento delle Pubbliche Amministrazioni periferiche, le più prossime ai cittadini, nel processo di innovazione;
  • favorire il reperimento delle risorse e delle competenze necessarie per portare avanti il piano in maniera omogenea;
  • guidare gli investimenti, senza trascurare la necessità di misurarne l’efficacia, indicando, progetto per progetto, chi sono i beneficiari e in che tempi è ragionevole aspettarsi dei risultati.

La strategia proposta si articola in 240 pagine, 13 capitoli più varie appendici. I principi su cui fabbricare il futuro digitale del Paese sono definiti in testa al documenti, in un elenco puntato di cui fanno parte digital by default, inclusività, accessibilità, apertura e trasparenza nei confronti del cittadino, fiducia e sicurezza nella gestione di informazioni e dati personali.

RIFERIMENTI ALLE NORMATIVE COMUNITARIE E INDICAZIONI OPERATIVE

Con l’intento di rimarcare l’appartenenza dell’Italia ad un ecosistema di stati più ampio qual è la Comunità Europea, sono numerosi i riferimenti alle normative comunitarie, ai documenti di indirizzo, alle risorse finanziarie che questa introduce per la trasformazione digitale, nonché, a supporto delle amministrazioni locali, una guida e un set di strumenti per trovare e utilizzare i finanziamenti Ue per l’eGovernment.

Dal punto di vista operativo, Piano Triennale per l’Informatica nella PA contiene indicazioni su infrastrutture, modelli di interoperabilità, basi di dati e open data, progetti nazionali quali PagoPA e SPID, sicurezza e strumenti di monitoraggio, nonché sul ruolo del Responsabile della Transazione Digitale. Quest’ultimo va inteso come il destinatario ideale dei contenuti del piano e come l’interlocutore di riferimento privilegiato per i fornitori di tecnologie digitali.

Fornitori e progetti dovranno mettere in campo competenze tecniche e una uniformità di visione basate sui principi cardine di trasparenza, interoperabilità, centralità dell’utente e apertura espressi dal piano. Il modello di interoperabilità, in particolare, rappresenta un asse portante della strategia per agevolare la collaborazione tra le Pubbliche Amministrazioni e tra queste e soggetti terzi: cittadini e imprese. Attraverso l’interoperabilità è possibile attuare il principio del once only, in base al quale bisogna evitare di richiedere a imprese e cittadini informazioni già fornite.

DALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA A SPID, UNA PIÙ CAPILLARE DIFFUSIONE PER I PROGETTI IN CORSO

Sul sito web avanzamentodigitale.italia.it è  possibile monitorare l’andamento, in tempo reale, di progetti di trasformazione digitale quali Fatturazione Elettronica, PagoPA, Fascicolo Sanitario Elettronica, SPID e altri ancora. Per questi e altri progetti il Piano Triennale intende stimolare una più capillare diffusione, consolidando le attività già avviate.

Secondo la ministra Giulia Bongiorno, «con il nuovo Piano Triennale si sono messe le basi per permettere alla PA di cominciare a correre. La transizione al digitale è un percorso appena avviato che richiede forte coesione tra soggetti istituzionali e mondo delle imprese, per superare difficoltà e ostacoli di carattere strutturale e culturale».

Come Qualified Digital Trust Service Provider nell’ambito del regolamento eIDAS, InfoCert si propone come punto di riferimento per accompagnare le Pubbliche Amministrazioni nel loro processo di digitalizzazione fornendo formazione, consulenza e soluzioni di alto livello.

20 marzo 2019

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