CRESCE LA DOMANDA DI SERVIZI FINANZIARI INNOVATIVI E CON LA PSD2 POCO IMPORTA SE A OFFRIRLI SONO BANCHE, STARTUP FINTECH O PIATTAFORME DI E-COMMERCE

Il 13 gennaio 2018 la Payment Service Directive 2 (PSD2), normativa europea sui servizi di pagamento a cui abbiamo già dedicato diversi articoli qui su Futuro Digitale, è stata recepita in tutti gli stati membri dell’Unione Europea contribuendo a diminuire le commissioni ed elevare gli standard di sicurezza delle transazioni finanziarie.

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Altri effetti della PSD2 riguardano la crescita della concorrenza nel mercato dei servizi di pagamento, che si apre a nuovi operatori esterni al settore bancario PISP (Payment Initiation Service Provider). Diamo uno sguardo agli ultimi dati e alle criticità che si profilano all’orizzonte.

La crescita degli investimenti IT nel mercato finanziario globale promosso dalla PSD2

Stando ai più recenti dati diffusi da IDC (International Data Corporation), società specializzata in ricerche di mercato nei settori dell’ICT (Information & Communication Technologies) e dell’innovazione digitale, si stima una crescita della spesa IT globale del settore finanziario pari a 440 miliardi di dollari nel 2018 e circa 500 miliardi di dollari nel 2021. Ciò con un tasso di crescita medio annuale del +5,1% per le banche e del +4,3% per le assicurazioni.

Tra gli obiettivi perseguiti: l’innovazione a livello front-end, la realizzazione di servizi offerti in tempo reale su piattaforme e dispositivi mobili, soluzioni basate su Big Data e Analytics.

Ma soprattutto, per banche, compagnie assicurativi e operatori tradizionali del mondo finanziario sorge la necessità di ripensare e ridisegnare infrastrutture e modelli IT. Anche grazie all’impulso della PSD2 il mercato finanziario è destinato a evolversi verso un modello basato sull’Open Banking, un ecosistema aperto e partecipato, reso possibile dalla digitalizzazione degli strumenti e delle informazioni veicolate in enormi quantità di dati.

Per competere in questo nuovo ambiente è necessario digitalizzare gli strumenti e il rapporto con i clienti e chi lo farà meglio otterrà i risultati migliori.

PSD2 e Open Banking, un nuovo scenario competitivo si profila all’orizzonte

Collaborazione, scambio e condivisione di dati e informazioni sono gli elementi che più caratterizzano il nuovo contesto di Open Banking, aperto dalla PSD2, che si profila all’orizzonte. Elementi differenzianti saranno i livelli di user experience, sicurezza e privacy che nuovi e vecchi player sapranno offrire ai propri clienti.

Third Party Payment Services Provider (TPP), nuovi operatori locali ed esteri, non appartenenti al mondo delle banche ma in grado di offrire servizi di tipo bancario a imprese e cittadini, irrompono sullo scenario competitivo con servizi che richiamano social network e app mobile in termini di user experience. Sulla spinta delle nuove regole, lo stesso concetto di banca è infatti destinato ad evolvere in piattaforme capaci di offrire ai clienti esperienze unificate e rendere intuitiva ogni operazione bancaria.

Insieme all’offerta cresce la domanda di servizi innovativi da parte di clienti attratti dalla possibilità di fare acquisti, sottoscrivere contratti e effettuare transazioni di ogni tipo con un tap sullo schermo dello smartphone. Poco importa se ad offrire loro questa possibilità saranno banche, startup fintech o piattaforme di e-commerce.

Oltre la semplice innovazione dei servizi finanziari con i Digital Trust Services

La posta in gioco per gli istituti di credito tradizionali riguarda la perdita di contatto con i propri clienti, che pur mantenendo attivi i conti correnti potranno accedervi attraverso i servizi di digital payment forniti dalle terze parti.

Quel che offre InfoCert è la possibilità di innovare e digitalizzare il rapporto tra banca e cliente con soluzioni che permettono non solo di migliorare la user experience e l’efficienza dei servizi proposti, ma anche la sicurezza delle transazioni. Qui sta la differenza tra digital o web service e Digital Trust Service.

Ne è un esempio la collaborazione con ING Bank, che ha dato vita a un innovativo servizio di prestiti istantanei online per imprese e cittadini reso possibile dall’applicazione dei Digital Trust Services sviluppati da InfoCert.

A tal proposito, uno studio indipendente di Forrester Research ha certificato la possibilità di ottenere un ROI del 260% grazie all’adozione di InfoCert TOP per la creazione di servizi di instant lending.

21 novembre 2018

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(contenuto in lingua inglese)