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Che il sistema produttivo stia attraversando la più grave crisi economica registrata in Italia dal 1929 a oggi è un fatto ormai noto. Ripartire non sarà facile, perciò è importante cominciare ad elaborare fin da ora delle strategie per farlo nelle migliori condizioni possibili.

Servirà armarsi di informazioni e strumenti utili a cui rimandiamo attraverso i due link qui sotto.

Stime e previsioni sullo scenario economico post Covid-19

Per quanto riguarda lo scenario economico, il Cerved – uno dei principali operatori italiani nella gestione del rischio di credito – in un’analisi basata su modelli statistici di previsione dei bilanci applicati a circa 700 mila società di capitale (in circa 1.600 micro-settori e sotto-mercati dell’economia italiana), ha stimato un calo del fatturato compreso tra -12,7% e -18% nel 2020 rispetto all’anno precedente. Lo studio prevede anche una ripresa nel 2021 con ricavi stimati tra il 2,9% e il 4,3%, comunque al di sotto di quelli pre-crisi.

Un secondo studio, condotto dall’Ufficio Studi Confcommercio, stima che su un totale di oltre 2,7 milioni di imprese del commercio al dettaglio non alimentare, dell’ingrosso e dei servizi, quasi il 10% rischia una potenziale chiusura definitiva se le condizioni economiche non dovessero migliorare con una riapertura piena ad ottobre. Tra i settori più colpiti: ambulanti, negozi di abbigliamento, alberghi, bar e ristoranti, imprese nel settore dell’intrattenimento e della cura della persona. Le maggiori perdite, in assoluto, riguarderebbero invece le professioni e il settore della ristorazione.

Sostegni economici alle imprese, in attesa del Decreto Rilancio

Riguardo alle misure di sostegno alle imprese, al centro dell’attenzione in questo momento è il maxi decreto per il rilancio dell’economia, da 55 miliardi di euro.

Tra le misure attese, quella che sembra maggiormente certa è lo stop al pagamento dell’IRAP (l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive) per tutte le imprese con un volume di ricavi fino a 250 milioni di euro. Tali aziende non saranno tenute al pagamento del saldo 2019 né a versare l’acconto del 40% previsto per il 2020.

Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, la misura dovrebbe valere anche per piccolissime imprese, ditte individuali e artigiani con fatturato al di sotto dei 5 milioni di euro. Inoltre, gli stessi commercianti, artigiani e imprese sotto i 5 milioni di euro di fatturato che hanno subito un calo dei ricavi di almeno un terzo dovrebbero poter contare su un contributo a fondo perduto fino a 62 mila euro, che verrà accreditato dall’Agenzia delle entrate.

Per i soggetti con fatturato tra 5 e 50 milioni di euro è atteso un sostegno alle ricapitalizzazioni e una detassazione sugli aumenti di capitale. Prevista anche una detrazione del 30 per cento dell’Irpef per chi investe nelle PMI.

Il Vademecum di InfoCert: una guida per l’accesso ai benefici economici e la gestione dell’attività produttiva da remoto

Riuscire ad accedere alle misure di sostegno economico già stanziate e a quelle che seguiranno è estremamente importante per tanti soggetti in questa fase. Alcuni strumenti digitali, quali PEC, Firma Digitale e SPID, possono semplificarne e velocizzarne le modalità di richiesta e accesso da remoto.

Per supportare imprese e professionisti nella richiesta dei benefici e nella gestione del lavoro in modalità di smart working con strumenti digitali, gli esperti InfoCert hanno redatto un Vademecum che sarà costantemente aggiornato sulla base dei Decreti Legge emanati dal governo. Il documento, e le sue versioni aggiornate, saranno rese disponibili gratuitamente a chi acquisterà almeno una tra le soluzioni per lo Smart Working di InfoCert a prezzo scontato.

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