Viviamo nell’era dell’automazione, dell’AI (Artificial Intelligence) e dell’IoT (Internet of Things). Le aziende stanno trasformando il loro modo di fare business e sono sempre più consapevoli dell’importanza che la digitalizzazione porta con sé, soprattutto dopo che lo smart working è diventata una necessità durante la pandemia, rendendo l’impiego dei dispositivi IoT ancora più diffuso.

Questo tipo di tecnologia rappresenta un cambiamento radicale che offre numerosi vantaggi e si è fatta spazio anche nella quotidianità di milioni di persone. L’Internet of Thing, infatti, è una rete di dispositivi connessi tra loro che scambiano dati e comunicano in modo automatico con l’ambiente circostante. In questo modo, è più semplice gestire la vita quotidiana, dall’accensione automatica delle luci alla regolazione della temperatura nei vari ambienti, alle rilevazioni di eventuali allarmi. Così la casa si trasforma in un ambiente più interconnesso, intelligente e soprattutto molto più comodo e smart.

La cosiddetta smart home non è però l’unico campo di applicazione della tecnologia dell’Internet delle cose. Di IoT si parla infatti anche in relazione alle città connesse, ai trasporti intelligenti e a numerosi servizi che le persone utilizzano ogni giorno. L’IoT viene inoltre impiegata nell’industria automobilistica, manifatturiera e delle costruzioni, nell’agricoltura, nei settori dell’health care, della sorveglianza e della sicurezza, della zootecnica e della finanza.

L’Internet of Things è diventato una parte integrante del mercato web perché fornisce l’accesso a una vasta gamma di dati che consente alle aziende di tracciare e comprendere meglio i loro clienti e alle persone di migliorare la loro esperienza di consumo e avere un maggiore controllo sulle loro vite che diventano più comode grazie alla tecnologia IoT.

Quali sono le tre componenti fondamentali dell’IoT?

L’Internet of Things si basa su un’architettura ben definita che comprende tre elementi fondamentali:

  1. Things: sono gli oggetti che possono essere connessi in rete e comunicare tra loro. Questi oggetti possono essere dispositivi IoT come gli smartphone, lampade LED, termostati intelligenti e altre apparecchiature elettroniche di vari tipi;
  2. Network: la rete che ospita tutti i dispositivi connessi e consente loro di scambiare dati tra loro e con gli altri dispositivi IoT;
  3. Cloud: lo spazio di archiviazione che raccoglie i dati rilevati dalle cose connesse e li elabora per offrire informazioni significative che servono agli oggetti IoT per svolgere determinate attività.

In che modo lavorano insieme questi tre elementi affinché il sistema IoT funzioni correttamente? Gli oggetti smart sono dotati di sensori che raccolgono dati dall’ambiente in cui si trovano e li trasmettono a un server cloud tramite la connessione Internet. A questo punto, i dati vengono elaborati con algoritmi predefiniti in modo da fornire le informazioni necessarie a condurre un determinato comportamento. Infine, le informazioni vengono inviate tramite la connessione agli oggetti IoT che le utilizzano per svolgere l’attività programmata.

Gli oggetti possono convertire l’output in azione concreta oppure in informazione che sarà mostrata sul display dell’oggetto stesso. Nel primo caso si parla di automazione poiché l’oggetto è in grado di svolgere una determinata azione in totale autonomia. Ad esempio, un termostato IoT può regolare la temperatura della stanza in base ai dati forniti dai sensori, senza l’intervento umano.

Nel secondo caso, invece, sarà l’utente a prendere una decisione sulla base delle informazioni fornite dall’oggetto IoT. Si pensi, ad esempio, ai sensori di una telecamera smart che rilevano un movimento sospetto e inviano una notifica sul cellulare dell’utente. Quest’ultimo può controllare in tempo reale la situazione e scoprire se si tratta solo di un falso allarme oppure di qualcosa di più serio che necessita dell’intervento delle forze dell’ordine.

IoT security: 5 consigli per mettere in sicurezza i dispositivi e proteggere la privacy

Pur offrendo vantaggi notevoli, la tecnologia IoT può rappresentare anche una minaccia alla sicurezza poiché i dispositivi connessi possono essere facilmente sfruttati da criminali informatici. Ecco perché è importante adottare tutte le precauzioni necessarie per proteggere i dispositivi IoT e la propria privacy:

  1. Modificare le impostazioni predefinite del router: cambiare la password predefinita del router e il nome della rete Wi-Fi è la prima difesa contro gli hacker perché molti dispositivi IoT sono connessi proprio al Wi-Fi. In questo modo si evita di esporre i dispositivi all’accesso non autorizzato. Altro aspetto da non sottovalutare è la crittografia della rete Wi-Fi che fornisce un ulteriore livello di sicurezza ai dati in transito sulla rete. È fondamentale utilizzare una crittografia forte come WPA2 per proteggere la rete da possibili attacchi dei pirati informatici;
  2. Usare un firewall: per rafforzare la sicurezza della propria rete, è necessario installare un firewall che funzioni da barriera per evitare l’accesso non autorizzato ai dispositivi IoT in rete ed evitare che i cybercriminali possano sfruttare eventuali vulnerabilità. È importante anche effettuare periodicamente l’aggiornamento software dei dispositivi IoT per garantire un funzionamento corretto;
  3. Password forti e uniche: è consigliabile utilizzare password complesse che includono numeri, lettere maiuscole e minuscole e simboli. Per massimizzare la sicurezza della propria rete è preferibile scegliere password diverse per ogni dispositivo IoT e abilitare l’autenticazione a due fattori per la verifica dell’identità. Le password forti e sicure sono la migliore difesa contro gli accessi non autorizzati;
  4. Evitare l’uso di Universal Plug and Play: l’UPnP può rendere stampanti, router, telecamere e dispositivi IoT vulnerabili agli attacchi informatici. Il principio alla base della progettazione di UPnP è quello di facilitare la connessione in rete dei dispositivi senza ulteriori configurazioni e di aiutarli a riconoscersi automaticamente l’un l’altro. Tuttavia, questo va a vantaggio soprattutto degli hacker, che possono scoprire tutti i dispositivi IoT al di fuori della rete locale. Pertanto, è meglio disattivare completamente l’UPnP;
  5. Utilizzare l’hotspot: nel caso in cui fosse necessario utilizzare i dispositivi IoT quando si è in viaggio è consigliabile connettersi all’hotspot. Questo perché le reti pubbliche sono notoriamente poco sicure più esposte agli attacchi informatici rispetto a quelle private.