ANCHE L’ITALIA PUÒ VANTARE AREE DI ECCELLENZA SUL TEMA DELLA DIGITALIZZAZIONE RISPETTO ALLO SCENARIO EUROPEO

ficepIn un articolo pubblicato poco più di un mese fa da Agenda Digitale, il direttore generale della DG Connect della Commissione Europea, Roberto Viola, ha definito l’identificazione elettronica come «la chiave di volta della cittadinanza digitale e un elemento abilitatore per tutti i mercati digitali».

AGENDA DIGITALE EUROPEA: INTERVENTI LEGISLATIVI, DIVULGATIVI E VALORIZZAZIONE DELLE BEST PRACTICES

digital europeViola ha evidenziato il ruolo delle nuove tecnologie nella trasformazione delle relazioni tra cittadini, imprese e PA e ha rivendicato i risultati prodotti dalle proposte e dalle iniziative messe in campo dalla Commissione Europea sin dal 2015. Iniziative che hanno innescato e dato impeto alla digitalizzazione in svariati ambiti: commercio elettronico, modernizzazione delle PA, digitalizzazione delle imprese, sviluppo di competenze digitali, data economy, cyber security, ecc. In particolare La DG Connect, negli anni della Presidenza europea di Jean-Claude Juncker, ha portato avanti un lavoro importante fatto di interventi a livello legislativo e divulgativo, valorizzando le best practices messe in atto nell’uno o nell’altro Paese UE.

Un ottimo esempio riguarda l’Estonia, scelta come sede per la firma della Dichiarazione sull’eGovernment (Dichiarazione di Tallinn). Su Futuro Digitale avevamo già parlato dell’Estonia come uno tra i Paesi digitalmente più avanzati a livello internazionale. Si tratta infatti di un Paese piccolo che, entrato a far parte dell’Unione Europea, ha dovuto confrontarsi con economie più sviluppate e per crescere ha puntato tutto sulle tecnologie digitali. Così in poco tempo l’Estonia è diventata un esempio da seguire, la prova tangibile die benefici che l’innovazione digitale è in grado di produrre.

LE AREE D’ECCELLENZA ITALIANE IN AMBITO DIGITALE

digital assetsNonostante un DESI Index (l’indice elaborato dalla Commissione Europea per valutare lo stato di avanzamento degli Stati UE verso un’economia e una società digitali) inferiore alla media europea, anche l’Italia è in grado di vantare delle aree di eccellenza sul tema della digitalizzazione rispetto allo scenario europeo.

Nel campo della Sanità Digitale ad esempio, proprio InfoCert ha partecipato alla realizzazione di un progetto, che è stato avviato in Veneto e a cui hanno fatto seguito iniziative omologhe oltre i confini nazionali, per la digitalizzazione e conservazione digitale in cloud di tutta la documentazione sanitaria (radiologica in particolare) della Ulss di Asolo Castelfranco.

Quello della Fatturazione Elettronica è un ambito nel quale l’Italia non teme confronti. Infatti, secondo il DESI Index 2017, le imprese italiane che utilizzano la fatturazione elettronica sono il 30%, una percentuale di molto superiore rispetto alla media dell’Unione Europea, che si attesta al 18%. l’Italia è il più grande Stato europeo ad aver reso obbligatoria la fatturazione elettronica verso la PA e sarà il primo a rendere obbligatoria anche quella tra privati, dal 1° gennaio 2019.

Un ulteriore primato italiano riguarda l’Identità Digitale. Dopo la Germania, l’Italia è il secondo Paese dell’Unione Europea ad aver avviato la fase di pre-notifica del proprio sistema di Identità Digitale, che consentirà a SPID di diventare una identità digitale europea. Risulta però essere il primo Paese ad aver pre-notificato un sistema di identità digitale guidato da soggetti privati.

INFOCERT: PROGETTI E SOLUZIONI PER PORTARE L’ITALIA AL CENTRO DELLA SCENA DIGITALE EUROPEA

digital trust solutionsA livello europeo InfoCert partecipa attivamente a numerosi progetti. È infatti un membro dell’European Technology Standardization Institute (ETSI), ente preposto alla definizione di standard tecnologici per l’interoperabilità dei sistemi; ha partecipato sotto la guida di AgID alla realizzazione del First Italian Crossborder eIDAS Proxy (FICEP), progetto finalizzato alla realizzazione del nodo eIDAS italiano.

Nel campo dell’Identità Digitale InfoCert sta poi investendo in attività di ricerca e sviluppo partecipando in qualità di founder node al network di distributed ledger SOVRIN, con l’obiettivo di sviluppare processi e soluzioni che possano rendere ancora più sicura e resiliente l’identità digitale, sfruttando le potenzialità offerte dalla blockchain.

Roberto Viola considera cruciale il ruolo giocato dall’identità digitale e dai sistemi di identificazione eIDAS alla luce della nuova direttiva antiriciclaggio. Perché ciò sia vero è però necessario che cresca il numero di identità digitali dei cittadini. Nel frattempo la soluzione migliore per assolvere gli obblighi di identificazione antiriciclaggio è rappresentata dai Qualified Trust Services, che vedono l’Italia al primo posto nella lista di fiducia dell’Unione Europea per numero di servizi offerti.

Fonte Agenda Digitale

28 febbraio 2018

www.Infocert.it