PROSPETTIVE, PRONOSTICI E TENDENZE FUTURE IN TEMA DI TRASFORMAZIONE DIGITALE E DIGITAL TRUST

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Con l’inizio del nuovo anno arriva anche per noi il momento in cui fare un bilancio dei risultati raggiunti e parlare di prospettive, pronostici e tendenze per il futuro, ovviamente in tema di trasformazione digitale e digital trust.

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Diamo anzitutto uno sguardo al passato e ai progressi fatti dall’Italia nella realizzazione dei punti previsti dalla propria Agenda Digitale. Su questo fronte il nostro Paese ha fatto innegabili passi avanti:

  • accelera la diffusione dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), che arriva a contare oggi oltre 5.000 comuni e quasi 40 milioni di cittadini subentrati nella piattaforma;
  • cresce il numero delle transazioni di pagamento su pagoPA (oltre 65 milioni) così come il numero delle Pubbliche Amministrazioni attive (oltre 15.000 di cui, tuttavia, solo poco più di 4.000 per ora ha effettivamente ricevuto almeno un pagamento);
  • oltre 5 milioni di cittadini hanno fatto richiesta delle credenziali SPID che permettono oggi di accedere ai servizi online di oltre 4.000 PA e dei primi 3 service provider privati, tra cui InfoCert da dicembre 2019;
  • sono oltre 140 milioni le fatture elettroniche destinate agli uffici della PA mentre, per quanto riguarda la Fatturazione Elettronica B2B, la quota di fatture scambiate ha superato la soglia dei 2 miliardi, con una media di 5,5 milioni di file inviati al giorno.

Tuttavia nei principali indici internazionali che valutano il livello di digitalizzazione di un Paese, quali il DESI o il Digital Maturity Indexes elaborato dall’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, l’Italia occupa ancora alcune tra le posizioni più basse in classifica. Sebbene il divario rispetto alla media europea per infrastrutture e digitalizzazione della PA risulti colmato, non è così per quanto riguarda l’uso effettivo delle tecnologie da parte di cittadini e imprese.

InfoCert sta cercando di contribuire a far migliorare quest’ultimo dato facendo leva, tra le altre cose, sulla diffusione di SPID.  InfoCert, in qualità di Service Provider privato, può infatti far sì che altre aziende abilitino l’accesso ai propri servizi online tramite SPID senza bisogno di accreditarsi a loro volta come service provider privati (scopri di più).

EVOLUZIONI DEI DIGITAL TRUST SERVICES DAL 2020 IN POI

Cosa ci riserva invece il futuro? Secondo Carmine AulettaChief Strategy & Innovation Officer di InfoCert — la necessità di applicare servizi e soluzioni che garantiscano la sicurezza, la confidenzialità e la certezza giuridica delle transazioni digitali (in un’espressione il Digital Trust) negli ambiti che più caratterizzeranno lo scenario tecnologico nel 2020 e a seguire.

Così come aumenta il numero e la varietà dei processi basati su interazioni digitali, cresce l’esigenza di strumenti e soluzioni per la certificazione dei dati scambiati.

INTERNET OF THINGS (IOT)

Un primo ambito di applicazione sarà quello dell’Internet of Things (IoT), in cui le transazioni avvengono tra dispositivi equipaggiati di software e sensori. Basti pensare alle possibili conseguenze, in ambito automotive, di un guasto o di un sabotaggio nel dialogo tra un sensore di avvistamento degli ostacoli e quello di azionamento automatico dei freni di una vettura per comprendere l’importanza di certificare la catena del Trust e stabilire con certezza l’identità degli attori coinvolti e lo schema delle responsabilità in merito a ciascuna transazione.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E MACHINE LEARNING

Tra le altre tecnologie che caratterizzeranno sicuramente il futuro, intelligenza artificiale e machine learning renderanno possibile per gli utenti interagire con agenti virtuali che, ad esempio, in campo sanitario potrebbero effettuare diagnosi automatizzate di patologie sulla base di analisi ed elaborazioni di sintomi, dati clinici e storia del paziente. In questo caso bisognerà garantire che i dati non siano compromessi, così da evitare rischi per la salute del paziente stesso.

IDENTITÀ DIGITALE DISTRIBUITA

Il modello attuale di identità digitale, intesa come set di credenziali impostate da un utente e utilizzate per autenticarsi e accedere a siti e risorse online, basata su modelli di gestione centralizzata da parte di grandi provider di servizi, è già in discussione per i rischi di esposizione, abuso o sottrazione di dati personali ad essa connessi. Per questo emerge già la necessità di un nuovo modello di gestione di identità digitali decentralizzate e distribuite grazie alla tecnologia Blockchain. Per lo sviluppo di questo modello sarà determinante la capacità di attribuire valore legale alle identità.

WEARABLE DEVICE

Il mondo dei dispositivi indossabili è in grado di evolvere verso nuovi utilizzi attraverso il Trust fornito da un chip crittografico dotato della medesima forza legale e sicurezza tecnologica di un certificato di firma digitale. Questo permetterebbe, ad esempio, di aprire la porta di casa o una cassetta di sicurezza utilizzando un braccialetto o altro dispositivo werable con livelli di sicurezza adeguata.

EVOLUZIONI TECNOLOGICHE DEI SERVIZI INFOCERT

InfoCert sta già lavorando per dare concretezza alle evoluzioni tecnologiche su esposte:

  • in ambito IoT, per quanto riguarda la sicurezza delle transazioni digitali tra oggetti smart, è già attiva da diversi anni al fianco di una delle principali società italiane del settore energetico per garantire il Trust delle transazioni che avvengono lungo l’intera filiera elettrica;
  • nel campo dell’intelligenza artificiale e del machine learning è parte del progetto europeo PRESENT (Photoreal REaltime Sentient ENTity), che ha proprio l’obiettivo di creare agenti virtuali intelligenti di cui InfoCert dovrà certificare l’identità per garantire il trust nell’intera catena delle transazioni;
  • per quanto riguarda le identità digitali distribuite ha compiuto un importante passo avanti con il lancio di DIZME (scopri di più), una piattaforma che integra le Self Sovering Identity promosse dal Sovrin Network (di cui InfoCert è membro costituente) con la compliance normativa eIDAS per ottenere un’identità digitale distribuita ma, con pieno valore legale;
  • anche quella del trust applicabile ai dispositivi indossabili è un’evoluzione già allo studio, figlia della tecnologia che ha permesso ad InfoCert di creare WirelessKey (scopri di più): una chiavetta che grazie alla tecnologia Bluetooth consente di effettuare operazioni di firma digitale in modalità wireless anche da smartphone.

08 gennaio 2020

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