Si avvicina il periodo ‘più caldo’ dell’anno per quanto riguarda le scadenze fiscali. Anche nel 2023 sono tanti gli adempimenti ai quali le varie categorie di contribuenti devono fare fronte. È importante quindi tenere sempre aggiornato il proprio scadenziario fiscale per non incorrere in sanzioni, ma anche per pianificare con esattezza le uscite.

In questa guida ci concentriamo sulle diverse imposte sui redditi:

  • IRPEF Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche;
  • IRES Imposta sul Reddito delle Società;
  • IRAP Imposta Regionale sulle Attività Produttive.

In linea generale, i versamenti di IRPEF e IRES sono scadenzati in due fasi: il saldo relativo all’anno della dichiarazione dei redditi e l’acconto per l’anno successivo. Se le scadenze individuate cadono di sabato o nei giorni festivi sono prorogate al primo giorno lavorativo utile (DL n. 70 del 2011 art. 7, comma 1, lett. h).

Quando si pagano IRPEF, IRES, IRAP?

Per il 2023 non si registrano sostanziali novità sulle imposte per i redditi delle persone fisiche e per le relative addizionali e imposte sostitutive. Le date da segnare nel calendario fiscale per l’IRPEF sono 2:

  • 30 giugno 2023: saldo relativo all’anno della dichiarazione dei redditi e prima rata di acconto (nella misura del 40%) per l’anno seguente. È possibile il pagamento differito di 30 giorni rispetto alla scadenza con una maggiorazione dello 0,40%.
  • 30 novembre 2023: seconda rata di acconto nella misura del 60%, oppure pagamento in un’unica soluzione dell’acconto IRPEF.

Quando si paga l’IRAP?

Le società di persone e le organizzazioni/enti equiparate sono tenute al versamento dell’IRAP, mentre l’IRPEF è versata dai soci. In questo caso le scadenze non sono da conteggiare sulle date del calendario solare, ma sul periodo di imposta.

Come linea di principio, i versamenti a saldo e l’eventuale primo acconto IRES devono essere eseguiti entro l’ultimo giorno del 6° mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, oppure entro il 30° giorno successivo con una maggiorazione per gli interessi dello 0,40%.

Come funziona il pagamento acconto IRES?

L’Imposta sul Reddito delle Società si versa in un’unica soluzione, oppure si versa il saldo e poi 2 rate di acconto per l’anno in corso. Se l’acconto da pagare supera i 103 euro, il 40% della quota è versata alla scadenza della prima rata e il restante 60% alla scadenza della seconda.

Come funziona l’IRPEF?

L’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche è diretta, personale e progressiva. Significa che i soggetti individuati come interessati la pagano sul reddito da lavoro dipendente e di impresa, o assimilati. In pratica le persone fisiche pagano la tassa sui redditi in base ai 4 scaglioni individuati dalla Legge di Bilancio 2022:

  • 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
  • 25% per i redditi da 15.001 a 28.000 euro;
  • 35% per i redditi da 28.001 a 50.000 euro;
  • 43% per cento per i redditi superiori a 50.000 euro.

È stata individuata una No TAX Area per i redditi fino a 8.174 euro.

Quando si deve pagare l’acconto IPEF?

L’acconto IRPEF è necessario se l’imposta dichiarata in quell’anno, e riferita al precedente anno di imposta, è superiore a 51,65 euro (al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze). L’acconto viene versato in una o 2 rate, a seconda dell’importo:

  • Acconto inferiore a 257,52 euro: unico versamento entro il 30 novembre;
  • Acconto pari o superiore a 257,52 euro: due rate, la prima entro il 30 giugno (40%) insieme al saldo e la seconda entro il 30 novembre (60%).

Ricordiamo che è possibile il pagamento rateale mensile dell’IRPEF per il saldo e per la prima rata di acconto: il pagamento del totale dell’importo dovuto deve comunque avvenire entro il mese di novembre.

Cosa sono le ritenute IRPEF in busta paga?

Le ritenute IRPEF sono quelle che il sostituto d’imposta, come ad esempio il datore di lavoro, trattiene dalla retribuzione in busta paga e versa all’Erario per conto del dipendente. In questo caso le aliquote dell’IRPEF sono conteggiate sul reddito mensile:

  • 23% fino a 1.250 €        
  • 27% da 1.250,01 a 2.333,33 €   
  • 38% da 2.333,34 a 4.583,33 €   
  • 41% da 4.583,34 a 6.250 €        
  • 43% oltre 6.250 €          

Dove si trova il modello per pagare IRPEF e imposte sui redditi?

Le imposte si pagano tramite modelli standard da compilare con i propri dati e da presentare all’Agenzia delle Entrate entro i termini prestabiliti. Nella pagina “Tutti i modelli-Dichiarazioni” dell’Agenzia delle Entrate si può scegliere quello da utilizzare per la dichiarazione dei redditi 2023:

  • Modello 730/2023;
  • Modello Redditi persone fisiche 2023;
  • Modello Redditi Enti non commerciali 2023;
  • Modello Redditi Società di capitali 2023;
  • Modello Redditi Società di persone 2023;
  • Modello IRAP 2023;
  • Certificazione Unica 2023;
  • Modello IVA annuale 2023;
  • Modello 770/2023.

Dall’apposita sezione è possibile scaricare la dichiarazione precompilata con diversi dati del contribuente già inseriti, come le spese sanitarie, i contributi previdenziali, le spese di ristrutturazione edilizia e altro ancora.

Oltre al 730, utile per presentare la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati, è disponibile anche il modello precompilato per i redditi delle persone fisiche.

Qualunque sia il modello che dovrai usare, non cambia la modalità di accesso: CNS, CIE e SPID sono strumenti indispensabili per fruire dei servizi online dell’Agenzia delle Entrate e della Pubblica Amministrazione in generale.

Motivo per cui è consigliato averli già disponibili in modo tale da risparmiare tempo e da poter svolgere correttamente tutte le procedure. Del resto per attivare lo SPID bastano davvero pochi minuti, ma i benefici ricevuti sono sostanziali in termini di semplificazione e di protezione dei dati personali.