Tra le diverse tipologie di firma elettronica avanzata, la firma grafometrica è probabilmente la più diffusa in Italia, in quanto semplice da creare e utilizzare. Si tratta infatti della modalità di firma elettronica con l’esperienza che più si avvicina alla firma analogica con cui normalmente vengono firmati i documenti su carta.

Bisogna dire che questa tipologia di firma non costituisce una novità assoluta. Esiste e viene utilizzata già da diversi anni, nel corso dei quali sono intervenute varie novità riguardanti i dispositivi, hardware e software, e l’ambito normativo (su tutte, quelle apportate dal DPCM 22 febbraio 2013). Novità che, complessivamente, hanno spinto la diffusione di questo particolare processo.

COME FUNZIONA LA FIRMA GRAFOMETRICA

Le tipologie di firma elettronica individuate dal Codice dell’Amministrazione Digitale sono 4: firma elettronica, firma elettronica avanzata, firma elettronica qualificata e firma digitale.

Oltre che per le diverse tecnologie utilizzate, queste si differenziano per la maggiore o minore capacità di assicurare la presenza di tutti gli elementi idonei a garantire al documento informatico: l’attribuibilità al firmatario (ovvero la provenienza del documento da parte della persona a cui la firma appartiene), l’integrità e l’immodificabilità.

La firma grafometrica è un tipo di firma elettronica avanzata generata attraverso la rilevazione di dati biometrici (movimento del pennino in funzione del tempo che consente di calcolare velocità e accelerazione, più la pressione), che risultano dal gesto di apposizione della firma autografa su un dispositivo in grado di acquisire dinamicamente il movimento di uno stilo. I dati rilevati e calcolati sono inseriti nel documento in modalità protetta, creando quindi una associazione forte tra documento e firma.

DOVE E PERCHÉ UTILIZZARE LA FIRMA GRAFOMETRICA?

Pensiamo un momento a quante tipologie di documenti potrebbero esser firmate e trattate elettronicamente, semplificandone la gestione:

  • Documenti aziendali: contratti , registri, attestati…
  • Documenti legali: accordi, deleghe, mandati…
  • Documenti contabili: richieste di rimborso spese, documenti di trasporto…
  • Documenti bancari ed assicurativi: mutui, contratti…

E l’elenco potrebbe proseguire ancora.

Gli ambiti di utilizzo della firma grafometrica sono moltissimi. Banche, aziende commerciali, alberghi, studi professionali, avvocati, assicuratori e professionisti di ogni genere possono trarne vantaggi facilmente intuibili, ma di cui non bisognerebbe sottovalutare la portata.

Una volta implementato un sistema di gestione digitale dei propri documenti lavorativi, la loro sottoscrizione con firma grafometrica permette di semplificare gran parte dei processi aziendali rendendoli più veloci e sicuri.

SI TRATTA DI UNA SOLUZIONE SICURA?

La firma grafometrica è una soluzione sicura, che va correttamente inquadrata dal punto tecnologico, di gestione corretta dei dati personali, ma soprattutto inserita in un processo organizzativo e funzionale robusto. La firma grafometrica infatti non è solo tecnologia: non bastano una tavoletta e un pennino per fare una firma avanzata!

Se dal punto di vista tecnologico le soluzioni presenti sul mercato sono oramai stabili, è necessario il rispetto di tutte le prescrizioni che derivano dal provvedimento prescrittivo in tema di biometria (n. 513/2014) del Garante per la protezione dei dati personali. Questo ha stabilito regole precise riguardo la sicurezza del trattamento del dato biometrico, richiedendone la cifratura con una coppia di chiavi asimmetriche generate da una Certification Authority, a massima tutela del firmatario. In questo modo è possibile realizzare una soluzione aderente alle norme e al provvedimento, evitando il ricorso a una verifica preliminare da parte del Garante, altrimenti obbligatoria.

Non meno importante è la costruzione di un processo di sottoscrizione del documento in linea con il DPCM del 22 febbraio 2013, che preveda quindi una preventiva identificazione del firmatario sulla base di un valido documento di identità, la fornitura di tutta l’informativa precontrattuale e la raccolta del consenso al trattamento dei dati biometrici e all’utilizzo della soluzione di firma.

In questo modo la firma grafometrica apposta può essere configurata come firma elettronica avanzata che, se anche ha una “potenza” inferiore rispetto alla firma digitale, può tranquillamente essere utilizzata per la dematerializzazione di quasi tutte le tipologie documentali.

26 maggio 2015