La Fatturazione Elettronica rappresenta un’opportunità per il lavoro di imprese e professionisti prima ancora che un obbligo di legge. Lo abbiamo già affermato più volte e non siamo i soli ad averlo fatto.

Paolo Catti, direttore Ricerca dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano, ha recentemente definito la fattura elettronica «uno stimolo culturale a essere più “europei”».

Si può affermare, infatti, che a distanza di poco più di un mese dall’estensione dell’obbligo di Fatturazione Elettronica agli uffici delle PA locali, la tecnologia impiegata per la gestione del processo di fatturazione si è rivelata efficace. Il Sistema di Interscambio (SdI) ha registrato una crescita significativa nei volumi di fatture gestite, passate dalle 570.000 del mese di marzo a quasi 2 milioni nel mese successivo.

In questo periodo temporale la percentuale di fatture scartate, sebbene sia cresciuta in valore assoluto (conseguentemente al rapido incremento dei volumi scambiati), si è ridotta al 12,6%. Secondo l’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, quando il sistema funzionerà a pieno regime e coinvolgerà nuovi fornitori, il numero di fatture gestite da SdI ogni mese dovrebbe attestarsi intorno a 3,5 milioni.

Un dato di carattere più generale, ma forse ancora più rilevante dei numeri su riportati, riguarda la crescita dello stimolo culturale all’innovazione digitale tra le imprese italiane. Molte di queste, grazie alla Fatturazione Elettronica, hanno già potuto sperimentare concretamente alcuni vantaggi connessi all’introduzione di una nuova progettualità in azienda.

Basti pensare alla possibilità di comunicare e interagire coi propri partner digitalmente, attraverso dati strutturati, o all’efficienza derivante dall’aver unificato il processo di fatturazione attraverso un unico modello, con un singolo archivio digitale delle fatture attive e un’unica procedura per la loro generazione ed emissione. Tutto ciò dovrebbe far riflettere ogni impresa sui risparmi che potrebbe ottenere (già in fase di registrazione, oltre che di conservazione e riconciliazione) ricorrendo alla Fatturazione Elettronica in ogni transazione commerciale e non solo verso la PA.

Se ciò non bastasse, ai risparmi si aggiungono degli incentivi, introdotti dal Consiglio dei Ministri dello scorso 21 aprile. Dall’1 gennaio 2017 l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione gratuitamente il Sistema di Interscambio per consentire la trasmissione e la ricezione delle fatture elettroniche tra privati residenti in Italia.  L’opzione sarà vincolante per cinque anni e chi la sceglierà non avrà l’obbligo di trasmettere lo spesometro né di effettuare le comunicazioni black list e potrà ottenere il rimborso dell’Iva entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale.

La fattura elettronica rappresenta quindi un primo importante passo nella realizzazione dell’Agenda Digitale italiana e l’inizio di un percorso che dovrebbe condurre il nostro Paese verso un “mercato unico europeo”.

Noi non pensiamo che la tecnologia e l’innovazione possano offrire dei vantaggi, ne siamo certi. Per poterne godere bisogna solo affrontare il salto nel digitale affidandosi all’esperienza e alla competenza di chi lo ha già compiuto.

Il futuro digitale è adesso e la Fatturazione Elettronica può esser la chiave d’accesso.

13 maggio 2015