Nella realtà ognuno di noi possiede una propria identità, che è una ed una sola. Come possiamo affermarlo? Beh, è un fatto piuttosto evidente. A livello soggettivo ce lo dice l’autocoscienza, a livello pubblico lo dicono i nostri documenti, di cui ci ha dotato lo Stato.
Per avere la Carta di Identità, ad esempio, siamo andati nel nostro Comune di residenza e abbiamo presentato una richiesta all’Ufficio Anagrafe. Il funzionario di turno ha eseguito degli accertamenti, dopodiché ci ha consegnato il documento con cui, da allora in poi, abbiamo potuto garantire la nostra identità e fruire di svariati servizi a cui avevamo diritto in quanto cittadini: dall’apertura di un conto in banca, all’affitto di un’auto, alla possibilità di prendere un volo.
Sul web, fino ad oggi, la nostra identità ha avuto invece un valore un po’ diverso. Anche attraverso internet possiamo usufruire di servizi di ogni tipo, ma ogni volta che intendiamo utilizzarne uno dobbiamo prima accedere ad un portale o sito web ed autenticarci scegliendo un nome utente e una password. Per ogni sito utilizzeremo credenziali di accesso diverse, per cui le nostre identità diventano molteplici. Tante quante sono le credenziali di accesso che utilizziamo.
Per ricondurre ad una sola tante identità multiple e certificarne l’autenticità, l’AgID (Agenzia Per l’Italia Digitale) ha ideato SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Di SPID e Identità Digitale si è già parlato tanto negli ultimi mesi, ma spesso in modo confuso. Vediamo perciò di far chiarezza e capire bene di che si tratta.
Possiamo definire SPID come una grande infrastruttura web che permetterà a cittadini e imprese di accedere a tutti i servizi offerti su internet da Pubblica Amministrazione e privati che aderiranno al progetto, con un’unica Identità Digitale.
L’Identità Digitale connessa ad ognuno di noi tramite SPID non si limiterà a delle semplici credenziali di accesso. O per meglio dire, le credenziali saranno sempre un nome utente e una password, ma saranno uniche per tutti i servizi offerti da Pubblica Amministrazione ed imprese che aderiranno. In più, prima di ottenerle dovremo eseguire un processo di riconoscimento attraverso cui certificare e garantire la nostra identità.
Potremo così certificare la nostra “Identità Digitale” e ottenere le relative credenziali, richiedendole ai cosiddetti Identity Provider, aziende che si occuperanno della gestione delle stesse. Tali aziende dovranno possedere specifiche caratteristiche dettate da regolamenti tecnici presentando la loro richiesta di accreditamento presso l’Agenzia per l’Italia Digitale. Proprio oggi anche InfoCert ha inoltrato la propria richiesta di accreditamento e se questa sarà approvata, potrà contribuire ulteriormente alla diffusione di SPID.
Le prime identità digitali dovrebbero esser rilasciate a cittadini e imprese entro dicembre 2015. Per allora, Agenzia delle Entrate, Inail, INPS, Regione Piemonte, Friuli Venezia e Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Marche saranno pronte a consentire l’accesso ai propri servizi anche tramite SPID.
Si tratta sicuramente di un passo importante per lo sviluppo dell’Italia in digitale. Per cui torneremo ancora a parlare di SPID e cercheremo di chiarirne e approfondirne tutti i numerosi aspetti. Tornate a trovarci e non perdetevi i nuovi articoli, ogni martedì, su Futuro Digitale.
15 settembre 2015