Il processo civile telematico, nato per accelerare i tempi della Giustizia Civile in Italia, può trovare in SPID un’utile risorsa.
Il Processo Civile Telematico (PCT) è stato introdotto in Italia già da diversi anni ed è stato oggetto più volte di interventi che ne hanno modificato la normativa. L’ultima novità riguarda la possibilità di un adeguamento a SPID delle modalità di identificazione e autenticazione dei soggetti coinvolti nel PCT.
SPID AL SERVIZIO DELLA GIUSTIZIA DIGITALE
Secondo quanto riportato in un recente articolo firmato dall’Avvocato Michele Gorga, Consulente Giuridico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, tale possibilità arriva da una serie di emendamenti licenziati dalla Camera dei Deputati lo scorso febbraio, che prevedono l’inserimento dell’adeguamento del PCT a SPID nelle norme di attuazione del codice di procedura civile.
In particolare SPID potrebbe rendere più semplice e sicura la consultazione dei dati contenuti nei registri di cancelleria e dei documenti in formato elettronico che costituiscono il fascicolo informatico da parte di avvocati, consulenti, delegati, parti, ecc. Non è da escludere nemmeno la possibilità che SPID diventi il nuovo strumento con cui provvedere all’invio di atti e documenti processuali, da depositare con la relativa attribuzione di responsabilità in capo ai soggetti abilitati (giudici, avvocati, cancellieri, professionisti delegati, ausiliari del giudice).
I NUMERI DEL PROCESSO CIVILE TELEMATICO
Il Processo Civile Telematico è nato per accelerare i tempi della Giustizia Civile, provvedendo alla digitalizzazione di una serie di procedure: notifiche e comunicazioni di cancelleria, decreti ingiuntivi, esecuzioni civili individuali e concorsuali, gli atti del giudice e delle parti.
Stando a dei dati pubblicati di recente dalla Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati del Ministero della Giustizia, sono 6.986.478 gli atti depositati telematicamente da avvocati e professionisti tra aprile 2015 e marzo 2016.
Se confrontiamo le medie mensili di depositi registrati nel periodo compreso tra aprile 2014 e marzo 2015 con quelle registrate tra aprile 2015 e marzo 2016 la crescita registrata è del 183%. Anche le medie mensili dei provvedimenti nativi digitali depositati dai magistrati sono aumentate nello stesso periodo, con una crescita dell’80%.
Interessante anche il dato che riguarda la consultazione online di dati e fascicoli, da cui risultano oltre 6.000.000 di accessi al giorno.
LE TRE AREE DELLA GIUSTIZIA DIGITALE
Il Processo Civile Telematico è solo uno degli strumenti promossi dall’AgId (Agenzia per l’Italia Digitale) nell’ambito della cosiddetta Giustizia Digitale, per cui sono previsti interventi riguardanti tre macro-aree: Civile, Penale e Infrastrutture (sale server, sistemi di videoconferenza, interfacce web omogenee…).
Al fine di estendere il PCT a tutti gli uffici giudiziari e a tutti gli ambiti AgID ha individuato tre linee d’azione a cui dare priorità: evoluzione e completamento dei software applicativi; estensione dei servizi telematici a tutti gli ambiti e a tutti i settori, con particolare riferimento ai giudici di pace e agli ufficiali giudiziari; evoluzione dei servizi a supporto degli utenti. SPID potrebbe rivelarsi presto una utile risorsa con cui raggiungere questi obbiettivi.
25 maggio 2016