4 CITTÀ ITALIANE SI GUADAGNANO UN POSTO TRA LE PRIME 100 DELLO SMART CITY INDEX 2017

Secondo un white paper pubblicato lo scorso dicembre da Navigant, Navigating the Urban Energy Transformation”, entro il 2030 oltre 5 miliardi di persone vivranno concentrate all’interno di centri urbani.

Un simile scenario è destinato a rappresentare una criticità se non riusciremo a migliorare la qualità della vita nelle nostre città agendo su infrastrutture più efficienti, fonti energetiche rinnovabili, trasporti pubblici sostenibili e sicurezza

Le tecnologie abilitanti la trasformazione digitale sono lo strumento con cui trasformare le città in Smart City.

I DATI DELLO SMART CITY INDEX 2017

smart city index 2017 top 10Il tema Smart Cities coinvolge la Comunità Europea già dal 2007. In questi 10 anni, progetti, soluzioni innovative e nuove politiche energetiche hanno preso sempre più piede nelle sedi comunitarie così come in molte città nel mondo, in Europa e anche in Italia.

Lo Smart Cities Index 2017, messo a punto da EasyPark (gruppo svedese guidato da Johan Birgersson) a partire da dati forniti dalle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea, propone una classifica di oltre 500 città nel mondo basata sull’analisi di 19 parametri. Tra questi: mobilità, sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione.

In base a quanto emerge dall’indice, Copenaghen risulta la città più smart al mondo, mentre secondo e terzo posto sono occupati da Singapore e Stoccolma. Tra le città italiane che sono riuscite a guadagnarsi un posto tra le prime 100, Milano occupa il 60° posto, Torino il 69°, Roma il 71° e Napoli l’83°.

Nel complesso l’Italia si posiziona al terzo posto per la realizzazione di edifici a basso impatto e sistemi energetici basati su fonti rinnovabili. Ancora troppi i rifiuti che vengono spediti in discarica. Milano è la città italiana dotata delle connessioni wifi più veloci, che invece penalizzano Napoli. Tra le voci che fanno indietreggiare l’Italia la digitalizzazione dei servizi pubblici, su cui Milano e Roma scivolano tra le peggiori 10.

LE OPPORTUNITÀ SMART CITY E GLI IMPEGNI ASSUNTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

smart city technologiesInternet of Things (oggetti smart dotati di sensori interconnessi tra loro), Big Data e Sistemi di Analisi permettono di raccogliere quantità enormi di dati e ottenere informazioni utili per riprogettare e rendere più efficienti i servizi offerti da Comuni e altri Enti Locali ai cittadini.

Secondo Gartner, sono già almeno 9 miliardi gli oggetti intelligenti interconnessi a seguito di progetti Smart City, realizzati in giro per il mondo, che consentono di raccogliere informazioni con cui ridurre i consumi energetici e idrici, regolare il traffico urbano, contrastare l’inquinamento ambientale e ottimizzare le risorse disponibili.

Altre tecnologie digitali consentono di digitalizzare l’accesso ai servizi (si pensi a SPID) e i processi con cui questi vengono gestiti ed erogati, rendere sicura e affidabile ogni transazione effettuata via web e con dispositivi elettronici, amministrare, archiviare o condividere le informazioni in sicurezza e nel rispetto delle norme sulla privacy.

In occasione del Citytech, evento in tema Smart City tenutosi a Milano lo scorso settembre, Massimo Gaudina ‒ neo Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea ‒ ha affermato che «le tecnologie, i prodotti e i servizi digitali continueranno a trasformare il nostro modo di lavorare e di vivere. Per far sì che questi cambiamenti portino benefici ai cittadini e favoriscano la crescita economica, la Commissione Juncker ha messo il Digitale in cima alla lista delle proprie priorità d’azione. Il fine è quello di costruire, e in parte si sta già facendo, un’economia dei dati europea e di realizzare una mobilità cooperativa, connessa, automatizzata».

24 gennaio 2018

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