La portata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), 191,5 miliardi più 30,6 di risorse aggiuntive governative, è tale da comprendere linee d’azione in quasi tutti i settori.
Tuttavia non è un caso che la prima missione, ovvero la prima voce di finanziamento del piano europeo, sia quella dedicata alla digitalizzazione, all’innovazione e alla competitività, oltre che alla cultura e al turismo. A questa sono dedicati 49,82 miliardi di euro, volendo includere anche 800 milioni di React-Eu, un fondo per la coesione, a sostegno delle aree più fragili.
Le due componenti più importanti di tale missione sono proprio quelle che si occupano di digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, del valore di 30,57 miliardi, e della Pubblica Amministrazione che conta su uno stanziamento di 11,12 miliardi.
Obiettivo: risalire la classifica dei Paesi più digitali
La necessità di investire su queste direttrici è evidente: basta osservare il ranking dell’indicatore Desi (Digital Economy and Society Index), che misura il grado di adozione di soluzioni digitali in ogni Paese europeo.
L’Italia nel 2021 era solo 20esima tra i 27 Stati membri della Ue, superata non solo dai Paesi nordici, da sempre più progrediti in questo ambito, ma anche da realtà dell’Est come Lettonia, Lituania, Croazia, Slovenia, Repubblica Ceca.
Gli ambiti in cui il nostro Paese risulta più indietro sono quelli delle competenze digitali del capitale umano, in cui è solo 25esima e della connettività, in cui è 23esima. Fa peggio della media, piazzandosi 18esima, anche nel livello di digitalizzazione dei servizi pubblici.
PNRR e digitalizzazione per Pubblica Amministrazione
Gli investimenti del Pnrr sulla pubblica amministrazione puntano a supportare la migrazione nel cloud delle attività degli uffici pubblici creando un’infrastruttura nazionale.
Uno degli obiettivi è rendere digitali sia i servizi ai cittadini sia le procedure interne per velocizzare le pratiche burocratiche che, per esempio nel comparto della giustizia, soffrono di una cronica lentezza che si trasforma in inefficienza e spreco di denaro.
Il maggior utilizzo di soluzioni informatiche rende più cruciale anche la protezione da attacchi informatici. La cybersecurity, infatti, è tra i capitoli di spesa del piano europeo.
I finanziamenti per le imprese previsti dal PNRR
Dei 30,57 miliardi stanziati per migliorare il grado di innovazione del sistema produttivo privato la gran parte è destinata agli incentivi di Transizione 4.0 e alle reti ultraveloci (banda larga e 5G). Lo scopo è spingere le imprese, in particolare le Pmi, a investire in infrastrutture immateriali come sistemi informativi e in strumenti digitali e nella razionalizzazione dei processi. Il tutto con l’ausilio di una connettività molto più veloce di quella attuale che consenta la crescita sia del numero che dei servizi da offrire ai clienti.
L’impegno verso la digitalizzazione del sistema Italia non si ferma, però, alla prima missione del Pnrr. Anche nelle missioni dedicate alla transizione ecologica e alla modernizzazione della sanità sono presenti interventi che puntano all’adozione di soluzioni digital.
Questa prima parte del 2022 sarà cruciale per l’avanzamento del piano. Entro il 30 giugno sono previste 15 riforme e 30 investimenti. La realizzazione integrale e puntuale degli interventi è una conditio sine qua non per una reale modernizzazione dell’Italia.
Il contributo decisivo dell’offerta di InfoCert alla digitalizzazione del Paese
InfoCert è in prima linea nell’accompagnare sia le imprese che la Pubblica Amministrazione e i singoli cittadini nella transizione digitale.
Strumenti come lo Spid, la Pec, la firma digitale vanno, infatti, esattamente in questa direzione.
Oggi InfoCert non è solo tra i principali provider italiani a offrire servizi di identità digitale, ma supporta attivamente l’utilizzo sempre più frequente di questo strumento aiutando la Pubblica Amministrazione e i suoi utenti a comunicare e a sbrigare pratiche in modo più veloce, efficiente, sicuro. Un chiaro esempio è l’utilizzo della piattaforma Top, (Trusted Onboard Platform) di InfoCert da parte dello sportello online di Agenzia delle Entrate-Riscossione. Si tratta della soluzione che integra la verifica delle identità con la proposta e la sottoscrizione attraverso la firma elettronica dei contratti digitali
InfoCert si è prontamente attivata anche sul tema dello SPID per i minorenni, recentemente approvato da AgID con la pubblicazione delle “linee guida operative per la fruizione dei servizi SPID da parte dei minori”, prevedendo un sistema di erogazione celere e sicuro prima della fine del 2022.
GoSign, la soluzione per la firma digitale più usata in Italia, consente una protezione più completa dei dati, e, soprattutto, aiuta le aziende a rendere i propri processi più sicuri, veloci ed efficienti, e, attraverso i risparmi che comporta, le rende anche più competitive.
Non solo InfoCert è sia tra i Cloud Service Provider abilitati a fornire servizi cloud qualificati alle Pubbliche Amministrazioni sul Cloud Marketplace di AgID (Agenzia per l’Italia Digitale); che presente come conservatore nel Marketplace dei servizi di conservazione di AgID a partire da febbraio 2022.
Come abbiamo visto la migrazione verso la rete dei servizi della PA è tra i principali obiettivi contenuti nel Pnrr. Il prodotto di InfoCert è stato giudicato, dunque, uno degli strumenti attraverso i quali questi possono essere raggiunti.
Le soluzioni di InfoCert aiutano le imprese ad accedere ai fondi del Pnrr
La conservazione digitale dei documenti, che InfoCert offre con LegalDoc, rappresenta però anche per i privati un incentivo a dotarsi di soluzioni informatiche per la conservazione a norma della documentazione, oltre che una spinta verso una più organizzata gestione dei processi di dematerializzazione; particolarmente importante perché va incontro sia agli obiettivi ambientali, rappresentati dalla missione sulla transizione ecologica, sia naturalmente a quelli legati al tema della digitalizzazione.
È proprio nell’offerta nei confronti delle imprese che si sviluppa il maggior contributo di InfoCert alle finalità del Pnrr. I suoi servizi non solo consentono di raggiungere gli obiettivi del piano europeo, ma anche di partecipare agli appalti riservati alle aziende private. La presenza di rigorosi standard di sicurezza, garantiti ad esempio dalla firma digitale o da strumenti di conservazione dei dati come quelli che InfoCert offre, qualificano le imprese per vincere i bandi. Che saranno sempre più numerosi, perché per rendere più digitale e competitivo il sistema Paese vi è ancora molta strada da percorrere. InfoCert ha intenzione di fare la propria parte sia in prima persona sia abilitando le aziende clienti a partecipare a questa sfida.