Di Denny Bellotto – Technical Account Manager at InfoCert
Il presente, ed il futuro, del settore finanziario sono sempre più digitali. Mai come in quest’ultimo anno di pandemia abbiamo potuto constare in maniera tangibile quanto questa affermazione sia reale.
La pandemia ha reso ancor più evidente come il fenomeno della digital transformation, in generale, non rappresenti più solo un’opportunità per la crescita del business e l’efficientamento dei processi di banche e intermediari finanziari, ma sia diventato un fattore fondamentale per la loro stessa presenza e competizione sul mercato.
È grazie alla trasformazione digitale dei processi di onboarding che, ad esempio, cittadini ed imprese hanno potuto continuare, anche nei mesi di lockdown più duro, ad accedere all’offerta a distanza dei servizi prestati da banche e intermediari finanziari verificando online la propria identità e firmando, in modalità completamente paperless la documentazione contrattuale relativa al servizio richiesto.
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Appare evidente come in questo scenario anche i trust services eIDAS giochino un ruolo sempre più centrale, dettato dalla necessità di garantire pieno valore legale e certezza giuridica alle (sempre più voluminose) transazioni online.
DIGITAL FINANCE PACKAGE: LA STRATEGIA UE PER LA DIGITAL TRANSFORMATION DEL SETTORE FINANZIARIO
È a partire da questa rinnovata consapevolezza, unita alla necessità di rilanciare l’economia europea estremamente provata dall’impatto della pandemia, che la Commissione Europea ha adottato il 24 settembre scorso il Digital Finance Package.
L’iniziativa, estremamente rilevante sotto il profilo strategico, riguarda l’adozione di nuovo pacchetto di norme che hanno l’obiettivo di guidare e sostenere il processo di digital transformation del settore finanziario e dei pagamenti elettronici nell’UE, quali punti fondamentali del piano di ripresa economica post COVID-19.
Digital Finance Strategy e Retail Payments Strategy sono, di fatto, le due linee di sviluppo strategico del piano che traguarda al 2024 ma che, come vedremo di seguito, in realtà ha una visione prospettica molto più ampia.
Nell’abito di questo articolo ci soffermeremo, nel particolare, ad analizzare i punti principali del primo di questi due provvedimenti.
Nell’ambito del Digital Finance Strategy la Commissione ha individuato quattro obiettivi prioritari che dovranno guidare le azioni di sostegno alla trasformazione digitale del settore finanziario dell’UE.
Vediamone assieme i principali contenuti:
Priorità 1 – Affrontare la frammentazione del mercato digitale dei servizi finanziari allo scopo di facilitare l’accesso ai servizi da parte dei cittadini e, al contempo, aiutare le imprese del settore ad espandere la loro operatività digitale.
Le leve principali che guideranno il raggiungimento di questo obiettivo riguardano i temi dell’innovazione dei processi di onboarding e le sue interconnessioni con l’identità digitale eIDAS e la normativa europea in materia di antiriciclaggio (AML-Anti Money Laundering).
A riguardo, la Commissione ha dato mandato ad EBA – European Banking Authority – di elaborare, entro il terzo trimestre di quest’anno, nuovi orientamenti in materia di digital onboarding con lo scopo di agevolare l’utilizzo di tecnologie innovative sicure ed affidabili nei processi di acquisizione di nuova clientela da parte degli intermediari finanziari.
È atteso, nel particolare, che gli orientamenti di EBA puntino a favorire ulteriormente l’utilizzo (interoperabile) dell’identità digitale nei processi di onboarding (in Italia i processi di onboarding con l’identità digitale SPID sono già realtà).
Nel proporre l’armonizzazione delle norme sull’onboarding dei clienti la Commissione partirà dagli orientamenti EBA e dal riesame del regolamento eIDAS, con lo scopo di attuare un vero e proprio quadro transfrontaliero interoperabile per le identità digitali.
Riguardo le disposizioni in materia AML, è attesa un’armonizzazione degli obblighi in materia di adeguata verifica della clientela al fine di agevolare l’utilizzo di tecnologie innovative. Tali misure, ad oggi definite nel tempo da più Direttive europee, potrebbero trovare spazio in un nuovo Regolamento europeo direttamente applicabile a tutti gli stati membri.
Priorità 2 – Garantire che il quadro normativo dell’UE favorisca l’innovazione digitale nell’interesse dei consumatori e dell’efficienza del mercato.
La seconda priorità consiste nel garantire che il quadro normativo dell’UE agevoli l’innovazione digitale nell’interesse dei consumatori e dell’efficienza del mercato.
Le innovazioni basate sull’utilizzo della Distributed Ledger Technology (DLT), come le blockchain, o sull’intelligenza artificiale hanno indubbiamente il potenziale di migliorare i servizi finanziari per i consumatori e le imprese ed il settore bancario e finanziario contano ormai già diverse applicazioni di queste tecnologie ai propri processi di business.
La Commissione ritiene sia opportuno che il quadro normativo per i servizi finanziari garantisca l’uso responsabile di tali tecnologie, in linea con i valori dell’UE.
In questa direzione si inserisce la proposta di un nuovo quadro normativo dell’UE per le cripto-attività, che comprende token correlati ad attività (conosciuti anche come “stablecoin”) e “utility token”.
Novità importanti riguardano anche l’offerta di servizi cloud. La Commissione ha proposto di istituire, entro la fine del 2022, una piattaforma di vendita europea dei servizi cloud la quale agevolerà l’accesso a fornitori di servizi cloud alternativi, anche nel settore finanziario.
Priorità 3 – Promuovere l’innovazione guidata dai dati nella finanza istituendo uno spazio comune di dati finanziari
La Commissione ha sottolineato la necessità di favorire la creazione, entro il 2024, di uno spazio europeo dei dati finanziari al fine di incentivare, attraverso un migliore accesso ai dati e di una migliore condivisione degli stessi all’interno dell’UE, le iniziative di innovazione nel contesto dell’Open Finance nel rispetto delle norme europee sulla concorrenza e protezione dei dati.
L’iniziativa si inserisce nell’onda lunga creata dalla PSD2, che ha segnato un passo importante verso l’Open Banking regolamentando i servizi di accesso a conti prestati dai c.d. “third party provider” (AISP e PISP), dove la condivisione e l’uso (con il consenso del cliente) dei dati dei conti di pagamento da parte di banche e fornitori terzi (AISP, PISP) ha permesso la creazione di nuovi servizi a valore aggiunto per il cliente finale (es. soluzioni PFM – Personal Financial Management e BFM – Business Financial Management etc).
In linea con questo obiettivo la Commissione avvierà nel 2021 il riesame della seconda direttiva sui servizi di pagamento – PSD2, che comprenderà anche una valutazione del suo ambito di applicazione a livello degli stati membri.
Priorità 4 – Far fronte alle sfide e ai rischi connessi alla trasformazione digitale
La trasformazione digitale non è esente da sfide e rischi per i consumatori finali, che sono in continua evoluzione come lo è la tecnologia.
Per far fronte alle nuove sfide la Commissione proporrà, entro la metà del 2022, i necessari adattamenti all’attuale quadro normativo in materia di servizi finanziari per quanto riguarda protezione del consumatore e le norme prudenziali.
Con riguardo alle imprese, viene ribadita l’importanza del potenziamento della c.d. “resilienza operativa digitale”.
La Commissione ribadisce che l’UE non può permettersi di vedere messe in discussione la resilienza operativa e la sicurezza della propria infrastruttura e dei suoi servizi finanziari digitali.
L’aumento del ricorso alle tecnologie digitali e a distanza a seguito della COVID-19 ha posto ancora più in evidenza tale necessità.
La Commissione presenterà quindi una proposta finalizzata a potenziare la resilienza operativa del settore finanziario, che affianca il riesame della direttiva europea sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.
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