In questo articolo approfondiamo l’argomento marca da bollo, ben noto in particolare ai liberi professionisti, analizzando le caratteristiche della marca da bollo virtuale: la versione digitale di quella tradizionale cartacea.

Cominciamo con una definizione tecnica per poi entrare nel merito pratico di come pagarla e di quando usarla. Le marche da bollo elettroniche sono documento informatico formato da dati (byte), che associano in modo univoco l’IUBD (Identificativo Univoco Bollo Digitale) all’impronta (hash) del documento soggetto ad imposta.

Marca da bollo virtuale: a cosa serve e quando si usa

La marca di bollo è l’attestazione di pagamento di un’imposta di bollo, che varia a seconda delle disposizioni di legge. Sia le marche da bollo telematiche che quelle tradizionali assolvono ugualmente a tale compito. Uno degli utilizzi più comuni della marca da bollo virtuale è nel caso della fatturazione elettronica, dal momento che è obbligatoria per tutte le fatture emesse dai soggetti esenti IVA, come chi aderisce al regime forfettario, ma anche per le prestazioni occasionali.

Le imposte di bollo più utilizzate sono quelle da 16 € per istanze alla PA e quelle da 2 € per fatture esenti IVA e per prestazione occasionale. Il pagamento della marca da bollo virtuale da 16 euro si effettua attraverso il sistema PagoPA, mentre per quella da 2 euro è necessario accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate.

La marca da bollo virtuale è obbligatoria?

Ci sono situazioni in cui è la marca da bollo digitale è richiesta e chi non adempie a tale obbligo incorre in sanzioni che possono colpire non soltanto l’attività del professionista, ma anche il suo cliente o fornitore. Il D.Lgs. 98/2011 e la successiva L. 190/2014 stabiliscono quando la marca da bollo cartacea o virtuale è obbligatoria:

  • Fatture in regime forfettario di importo superiore ai 77,47 €;
  • Prestazioni occasioni e altre operazioni esenti dall’applicazione dell’IVA, come quelle che riguardano l’esportazione all’estero;
  • Fatture mediche.

Come si paga la marca da bollo virtuale?

Per adempiere all’obbligo della marca da bollo virtuale (acquisto/pagamento), il contribuente deve seguire una procedura ben precisa sul sito dell’Agenzia delle Entrate. I passaggi non sono complicati, ma serve avere ben presente il calendario delle scadenze fiscali e fare un calcolo previsionale del numero di fatture annue. Ciò fatto si può così procedere:

  • Registrazione all’Agenzia delle Entrate: per prima cosa dovrai effettuare l’accesso, previa registrazione, al sito FiscoOnline Entrate dell’Agenzia delle Entrate. Con l’identità digitale SPID la procedura è molto semplificata, dal momento che ottenute le credenziali (password e user ID) è sufficiente entrare nella sezione dell’imposta di bollo.
  • Richiesta di autorizzazione: dovrai presentare una domanda di autorizzazione, da compilare sul modello indicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, dove indicherai il numero ipotetico di fatture che pensi di emettere nel corso dell’anno. Dopodiché non resta che attendere la risposta di accettazione e ricevere l’autorizzazione dall’Ente.
  • Presentazione della dichiarazione annuale dell’imposta di bollo: ogni anno, entro la data del 31 gennaio, devi inviare la Dichiarazione Annuale dell’Imposta di Bollo, con il riepilogo del numero di fatture emesse nel corso dell’annualità e la loro tipologia, allegando contestualmente l’eventuale previsione per l’anno successivo.
  • Pagamento marca da bollo virtuale con F24: il pagamento dell’imposta di bollo ha cadenza trimestrale per le fatture aventi un importo complessivo superiore ai 1.000 €, mentre può avere cadenza semestrale (2 versamenti) per somme inferiori. Il pagamento è eseguibile con F24, oppure con addebito diretto sul conto corrente.

Quali sono i modelli F24 per il pagamento della marca da bollo digitale?

Dal 1° gennaio 2019 i modelli F24 sono precompilati e resta soltanto da inserire il codice tributo corretto, tra i vari disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per quello che concerne la marca da bollo virtuale da 2 €, ecco i codici di riferimento con relativa causale:

  • 2505: pagamento con rate bimestrali;
  • 2506: pagamento acconto;
  • 2507: adempimento per eventuali sanzioni;
  • 2508: pagamento di interessi;
  • 2521: pagamento marca da bollo virtuale del primo trimestre;
  • 2522: pagamento imposta di bollo secondo trimestre;
  • 2523: pagamento marche da bollo digitali terzo trimestre;
  • 2524: versamento imposta di bollo quarto trimestre.

Come funziona la marca da bollo virtuale per la Pubblica Amministrazione

Per il versamento dell’imposta di bollo sulle istanze trasmesse in via telematica alla Pubblica Amministrazione e sui relativi atti, è possibile utilizzare @e.bollo: il servizio sviluppato dall’Agenzia delle entrate in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).

Tramite tale servizio, i contribuenti (cittadini, liberi professionisti e imprese) possono acquistare la marca da bollo digitale, nella misura forfettaria di 16 € a documento, presso un intermediario di riscossione. Sono abilitati al servizio @e.bollo, e alla riscossione online del pagamento dell’imposta di bollo, i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) che hanno stipulato la Convenzione per il servizio @e.bollo con l’Agenzia delle Entrate.