FATTURAZIONE ELETTRONICA B2B: UNA NUOVA SECCATURA O UN’OPPORTUNITÀ PER CAMBIARE DAVVERO? ECCO ALCUNI SPUNTI DI RIFLESSIONE
È ormai da un paio di mesi che sui media online viene discussa la notizia di una possibile estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica dal B2G (Business to Government) al B2B (Business to Business). In base a quanto dichiarato a luglio dal Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Casero, il processo di fatturazione potrebbe essere totalmente digitalizzato per obbligo di legge già a partire dal 2018. Nulla di definitivo per il momento, ma gli argomenti a sostegno della proposta sembrano riscuotere i primi consensi.
FATTURAZIONE PA E B2B, NUMERI E DATI A CONFRONTO
Ricordiamo che in Italia il ricorso alla fatturazione elettronica è obbligatorio dal 6 giugno 2014 per tutti i fornitori delle Pubbliche Amministrazioni centrali, dal 31 marzo 2015 anche per quelli delle PA locali. Questi fornitori sono oggi tenuti a generare le fatture in digitale rispettando il tracciato XML “Fattura PA” e trasmetterle alla PA attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), gestito dall’Agenzia delle Entrate. Da gennaio 2017 il tracciato Fattura PA è stato modificato per consentirne l’utilizzo tanto per la fatturazione elettronica verso la PA quanto per la fatturazione elettronica tra privati.
Stando agli ultimi dati dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2B del Politecnico di Milano, 70 milioni di fatture elettroniche sono transitate attraverso SdI negli ultimi 3 anni. Un risultato che colloca l’Italia ai primi posti in Europa relativamente all’eInvoicing.
Tuttavia nel primo trimestre del 2017, su circa 80 milioni di fatture elettroniche scambiate tramite SdI, solo 10.000 riguardano la fatturazione B2B. Un risultato modesto che viene imputato da molti a un contesto normativo non del tutto chiaro e ad incentivi fiscali per le imprese che, se pur annunciati dal Governo, non sembrano esser stati previsti. Secondo l’Osservatorio, ad oggi la fatturazione elettronica tra privati si basa principalmente sull’uso di sistemi EDI (Electronic Data Interchange) e Portali B2B. Soluzioni utilizzate da circa 120.000 imprese italiane, numero esiguo rispetto al totale delle aziende del nostro Paese.
PRO E CONTRO DELL’IPOTESI DI FATTURAZIONE B2B OBBLIGATORIA
Un nuovo obbligo normativo darebbe certo luogo a una risposta più immediata da parte delle aziende, consentendo di estendere subito l’uso della fatturazione elettronica all’intero sistema produttivo e rispondere agli obbiettivi delle Agende Digitali italiana ed europea. L’obbligo potrebbe però scontrarsi con il basso livello di competenze digitali dei cittadini documentato dal Digital Economy and Society Index 2017 (su cui torneremo mercoledì prossimo) e con difficoltà nell’approcciarsi ai nuovi strumenti, soprattutto da parte delle imprese più piccole (negozi, imprese artigiane, ecc). È comunque bene ricordare che delle difficoltà hanno caratterizzato anche i primi tempi della fatturazione elettronica PA, ma sono state presto superate brillantemente.
Non sembra invece infondato il contributo alla lotta all’evasione fiscale che potrebbe arrivare dall’obbligo di fatturazione elettronica tra privati. Irene Facchinetti, direttrice del su citato Osservatorio sulla Fatturazione Elettronica, ha definito la fatturazione elettronica un’utile strumento “in termini di prevenzione, costituendo un deterrente per potenziali evasori, ma soprattutto di trasparenza, evidenziando le situazioni di maggiore rischio, e di efficacia dei controlli”.
Da non trascurare, infine, i benefici che una digitalizzazione massiccia del processo di fatturazione potrebbe apportare al nostro sistema produttivo in termini di risparmio ed efficienza. Basti pensare che la fatturazione elettronica ha già permesso di risparmiare circa 1 miliardo di euro alla Pubblica Amministrazione.
Per capire cosa accadrà in concreto bisognerà comunque attendere un giudizio di merito da parte della Commissione Europea sull’applicabilità di una nuova norma.
20 settembre 2017