Il regime forfettario continua ad evolversi: dopo l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica nel 2024, il 2025 porta ulteriori novità per i contribuenti, ed in particolare l’eliminazione del limite di 400 euro per le fatture semplificate.

Le nuove disposizioni, allineate con le normative europee, rendono sempre più agevole la gestione amministrativa per chi opera in questo regime.

Che cos’è la fattura semplificata

La fattura semplificata è prevista dall’art.21-bis del DPR 633/1972. Si tratta di un documento fiscale che presenta una struttura più semplice rispetto alla fattura ordinaria. La legge stabilisce il suo contenuto minimo che consiste nell’indicazione:

  • della data di emissione;
  • del numero progressivo che la identifica in modo univoco;
  • della ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cedente o prestatore, del rappresentante fiscale nonché dell’ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti;
  • del numero di partita IVA del soggetto cedente o prestatore;
  • della ditta, denominazione o ragione sociale, nome e cognome, residenza o domicilio del soggetto cessionario o committente, del rappresentante fiscale nonché dell’ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti non residenti; in alternativa, in caso di soggetto stabilito nel territorio dello Stato può essere indicato il solo codice fiscale o il numero di partita IVA, ovvero, in caso di soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro dell’Unione europea, il solo numero di identificazione IVA attribuito dallo Stato membro di stabilimento;
  • della descrizione dei beni ceduti e dei servizi resi;
  • dell’ammontare del corrispettivo complessivo e dell’imposta incorporata, ovvero dei dati che permettono di calcolarla;
  • e per le note di variazione, il riferimento alla fattura rettificata e le indicazioni specifiche che vengono modificate.

Grazie alle sue caratteristiche, la fattura semplificata offre una modalità snella per documentare le operazioni di minore entità. Questo strumento rappresenta una soluzione utile soprattutto per chi deve emettere molte fatture a fronte di importi contenuti, ottimizzando il tempo dedicato alla gestione fiscale.

Partite IVA regime forfettario: le novità per il 2025

Attualmente le fatture semplificate possono essere emesse solamente se di ammontare complessivo non superiore a 400 euro. Per ammontare complessivo si deve intendere l’ammontare comprensivo di imponibile ed IVA.

Dal 1° gennaio 2025 , per i contribuenti forfettari viene eliminato il limite massimo di 400 euro per l’utilizzo della fattura semplificata. Questo significa che anche operazioni di importo superiore potranno essere documentate con un formato meno complesso, purché il soggetto emittente sia in regime forfettario.

La novità rappresenta, per ogni partita IVA forfettario, un notevole vantaggio sia in termini di efficienza che di riduzione degli errori.

Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2025, per quanto concerne le fatture semplificate si avrà la seguente situazione:

  • i contribuenti ordinari potranno continuare ad emettere la fattura semplificata solamente se non viene superato l’ammontare di 400 euro;
  • una partita IVA regime forfettario potrà emettere fattura semplificata qualunque sia il suo importo.

Questa modifica, dunque, rappresenta un passaggio significativo verso una maggiore flessibilità per i contribuenti in regime forfettario.

Per semplificare ulteriormente la gestione delle fatture elettroniche e delle nuove disposizioni, lavoratori autonomi ed imprese possono affidarsi a soluzioni innovative come LegalInvoice Go! di InfoCert, il programma di fatturazione elettronica che offre semplicità d’uso e piena conformità normativa.

Regime forfettario partite IVA: lo scopo delle nuove disposizioni

Il cambiamento in merito alle fatture semplificate, previsto dalla Direttiva (UE) 2020/285, mira a uniformare le regole fiscali tra i vari Stati membri dell’Unione Europea e a rendere il sistema fiscale italiano più accessibile per i lavoratori autonomi.

Le modifiche introdotte a partire dal 2025 consentiranno ai contribuenti forfettari di:

  1. risparmiare tempo dato che la riduzione dei dati obbligatori nelle fatture semplificate rende più rapida l’emissione, soprattutto per chi gestisce un alto volume di operazioni.
  2. ridurre gli errori poiché la struttura più snella della fattura semplificata diminuisce il rischio di errori formali nella compilazione del documento, evitando possibili sanzioni fiscali.

Partita IVA forfettaria 2025: cosa resta invariato

La fattura semplificata non può essere emessa per le seguenti tipologie di operazioni:

  • cessioni intracomunitarie di cui all’articolo 41 del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427;
  • operazioni di cui all’articolo 21, comma 6-bis, lettera a).

A prevederlo è sempre l’art.21-bis del DPR 633/72, al comma 2. Questa disposizione rimane invariata e, pertanto, per tali operazioni non potrà essere emessa fattura semplificata né da parte dei contribuenti ordinari, né da parte di quelli forfettari.

La limitazione intende garantire maggiore controllo e trasparenza per operazioni fiscalmente più complesse.

Regime forfettario partite IVA: benefici e prospettive future

Il regime forfettario si conferma una delle opzioni più vantaggiose per i titolari di partita IVA che desiderano un sistema fiscale semplificato. Con un’aliquota agevolata e adempimenti amministrativi ridotti rispetto al regime ordinario, rappresenta una soluzione ideale per molte microimprese e professionisti. Le novità introdotte nel 2025 rafforzano ulteriormente questa opzione, rendendola ancora più competitiva e adattabile alle esigenze dei lavoratori autonomi.

Regime forfettario partita IVA: un passo avanti nella semplificazione

Le novità del regime forfettario per il 2025 segnano un ulteriore passo avanti nella semplificazione fiscale. L’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica prima, e ora l’eliminazione del limite per le fatture semplificate si inseriscono in un quadro normativo sempre più orientato alla digitalizzazione e all’efficienza.

Questi cambiamenti riflettono l’obiettivo di ridurre il carico burocratico per i lavoratori autonomi e le piccole imprese, che rappresentano una parte significativa del tessuto economico italiano. Un sistema più snello e moderno favorisce una maggiore concentrazione sulle attività produttive, contribuendo alla crescita del business.