L’economia circolare rappresenta un cambiamento di paradigma rispetto al tradizionale modello lineare di produzione e consumo, e le sue implicazioni sono profonde per le imprese e il loro posizionamento nei fattori ESG (Environmental, Social, Governance).
Adottare pratiche circolari non è solo una scelta sostenibile, ma anche strategica per migliorare le performance aziendali e il rating ESG, favorendo una maggiore resilienza e competitività sul mercato.
Economia circolare significato e rilevanza
L’economia circolare si basa sul principio della riduzione degli sprechi e della valorizzazione delle risorse. Questo approccio mira a creare un ciclo continuo in cui materiali e prodotti vengano riutilizzati, riparati o riciclati, riducendo al minimo l’uso di risorse naturali e l’impatto ambientale.
Il significato dell’economia circolare è dunque quello di trasformare un sistema che tradizionalmente “consuma e scarta” in uno che “riusa e rigenera”. In molte realtà aziendali si dimostra come questo approccio possa migliorare il bilancio economico e ambientale, accrescendo anche la reputazione sul mercato. Ad esempio, in Italia, il tasso di riciclo dei materiali ha raggiunto il 18,7%, ben oltre la media UE dell’11,5%, evidenziando come il Paese sia un leader nella circolarità.
Economia circolare esempi di applicazione
Tra gli esempi più rilevanti di economia circolare si possono citare aziende che hanno integrato il riciclo dei materiali nella produzione, riducendo i costi operativi e migliorando l’efficienza. In Italia, numerose imprese del settore manifatturiero utilizzano scarti di lavorazione per generare nuovi prodotti, favorendo la chiusura del ciclo produttivo. Un altro esempio è rappresentato dall’utilizzo di piattaforme digitali che permettono il riutilizzo di beni, come mobili o attrezzature, allungandone la vita utile. Queste pratiche rendono l’azienda più sostenibile e migliorano i criteri ESG, attirando l’attenzione di investitori responsabili.
Impatto dell’economia circolare sulle performance aziendali
Un’economia circolare non solo riduce gli sprechi, ma migliora anche il profilo finanziario delle imprese. Secondo l’analisi di Cerved Rating Agency, le aziende italiane che adottano modelli circolari mostrano una probabilità di default inferiore (2,61% contro il 3,86% delle aziende tradizionali). Questo significa che le imprese circolari sono percepite come meno rischiose, ottenendo migliori condizioni di finanziamento da parte delle banche.
Inoltre, queste imprese beneficiano di un minor indebitamento e di un EBIT interest coverage superiore del 24%, dimostrando una maggiore capacità di sostenere i costi finanziari. Ciò si traduce in un margine operativo più ampio, che permette di destinare maggiori risorse agli investimenti futuri, rendendo il business più competitivo.
Un altro aspetto cruciale è rappresentato dai minori rischi legati alla supply chain. Le aziende circolari, infatti, grazie al riutilizzo di materiali e all’adozione di energie rinnovabili, mostrano una maggiore resilienza, specialmente in periodi di volatilità dei mercati delle materie prime. Questa resilienza operativa garantisce continuità nei processi produttivi, posizionando l’impresa come un’azienda più sostenibile anche in contesti complessi.
Collegamento tra economia circolare ed ESG
Le imprese circolari ottengono risultati superiori anche nel contesto ESG. Lo score ESG medio delle aziende circolari, infatti, supera di circa 20 punti quello delle aziende non circolari. Questo miglioramento riflette non solo le pratiche ambientali avanzate, ma anche l’impatto positivo sulla governance e sul sociale grazie alla trasparenza e alla riduzione dei rischi operativi e reputazionali.
Circulary Economy: un’opportunità strategica
La “circulary economy” diventa quindi un elemento fondamentale per il posizionamento competitivo. Le imprese che adottano pratiche sostenibili migliorano il bilancio di sostenibilità e attraggono investitori attenti ai rating ESG. Inoltre, il risparmio in termini di Risk-Weighted Assets (RWA) rappresenta un incentivo significativo per le banche a finanziare progetti circolari, riducendo il capitale regolamentare richiesto.
Digitalizzazione delle imprese e nuove figure professionali
La transizione verso un modello circolare richiede un ripensamento profondo dei processi aziendali, unito alla digitalizzazione delle imprese. L’Intelligenza Artificiale (IA) sta accelerando la sostenibilità, diventando un alleato indispensabile per guidare l’innovazione e raggiungere gli obiettivi ESG. Grazie ad algoritmi avanzati, le aziende possono ottimizzare la gestione delle risorse, monitorare le emissioni, analizzare grandi quantità di dati e identificare inefficienze, oltre a prevedere i trend futuri. Questo approccio migliora il rating ESG e favorisce una trasformazione aziendale più agile e sostenibile. Contestualmente, si registra una crescente domanda di nuove figure professionali orientate al business sostenibile, come esperti di sostenibilità, analisti ESG e specialisti di innovazione circolare, indispensabili per supportare queste trasformazioni.
Italia: un esempio di eccellenza
L’Italia si distingue come leader europeo nella produttività delle risorse, con un valore di 3,6 euro di PIL generato per ogni kg di risorse consumate, superiore di 50 centesimi rispetto a Francia e Spagna e di 1,5 euro rispetto alla media europea. Questi risultati sono frutto di politiche e pratiche aziendali avanzate, che includono alti livelli di riciclo e l’adozione di energie rinnovabili.
Economia circolare, esempio di successo e necessità strategica per le imprese
Adottare l’economia circolare non è più una scelta opzionale per le imprese, ma una necessità strategica per affrontare le sfide globali e posizionarsi come aziende più sostenibili.
Un esempio interessante è Econyl, azienda che trasforma le reti da pesca dismesse e altri rifiuti di nylon in nuovi materiali sostenibili. Questo processo non solo riduce i rifiuti, ma crea anche prodotti di alta qualità utilizzati in vari settori, come la moda e l’arredamento. Per ogni 10.000 tonnellate di materia prima utilizzata per produrre il nylon ECONYL, vengono risparmiati 70.000 barili di petrolio greggio.
Un altro esempio è Lavazza, che ha sviluppato un programma per il riciclo delle capsule di caffè. L’azienda ha implementato un sistema di raccolta e riciclo che permette di trasformare le capsule usate in nuovi materiali, riducendo così l’impatto ambientale.
Questi esempi dimostrano come le aziende possano integrare i principi dell’economia circolare nei loro modelli di business, ottenendo benefici economici, ambientali e reputazionali.
In un contesto in cui i consumatori e gli investitori richiedono maggiore trasparenza e sostenibilità, la circular economy rappresenta il futuro del business.