La Digital Transformation non è questione di strumenti, a contare davvero sono le persone che devono utilizzarli.
È già in vigore da settembre il Decreto Legislativo n° 179, che apporta una serie di modifiche e integrazioni al Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD). Il decreto dà attuazione a un piano di interventi per digitalizzare il mondo della Pubblica Amministrazione e contiene indicazioni di metodo e modalità con cui semplificare le procedure interne e le interazioni degli Uffici Pubblici con i cittadini e le aziende.
Le PA dovranno abbandonare i processi e gli strumenti basati sull’uso della carta per passare a nuove procedure totalmente digitalizzate. Un cambiamento necessario, ma non banale. La conoscenza e l’abitudine all’utilizzo di strumenti e procedure digitali è infatti ancora scarsa tra i dipendenti della PA.
LA RESISTENZA AL CAMBIAMENTO OSTACOLA I VANTAGGI DELLA DIGITALIZZAZIONE
In molti casi le novità introdotte dall’Agenda Digitale e dal CAD sono state percepite come un aggravio di lavoro imposto dall’alto, qualcosa che complica lo svolgimento delle attività anziché semplificarle. Il problema non sta però nelle nuove soluzioni digitali e nei processi elettronici, ma nel modo in cui questi vengono (o non vengono) applicati.
La resistenza al cambiamento finisce per produrre sprechi. Se la digitalizzazione degli strumenti è accompagnata da quella dei processi, risparmio e semplificazione sono risultati certi. Se invece le quotidiane attività amministrative vengono gestite con strumenti digitali ma seguendo le stesse pratiche a cui si era abituati con la carta, i vantaggi non arrivano.
Facciamo un esempio pratico e comprensibile a chiunque. Immaginiamo di dover compilare e inviare un modulo di iscrizione per la partecipazione a un concorso, scegliendo tra due diversi modi di procedere:
- scaricare dal web il file PDF del modulo, stamparlo, compilarlo e firmarlo a mano, scannerizzarlo, inviarlo via e-mail alla casella di posta elettronica del soggetto preposto a raccogliere i moduli;
- compilare il modulo direttamente sul web; firmarlo da pc o smartphone con firma digitale; cliccare su un tasto “invia”.
Quale procedura vi sembra più semplice ed economica?
LA FORMAZIONE NECESSARIA PER UNA PA DIGITALE
I software non sono che degli strumenti: la loro efficacia dipende da come vengono utilizzati; il loro cattivo utilizzo dipende, nella maggior parte dei casi, dalla resistenza al cambiamento e dalla conservazione di vecchie abitudini e modus operandi. Per questo i vantaggi ottenibili dall’applicazione di nuove norme, leggi e regolamenti rischiano comunque di restare (letteralmente) sulla carta.
Il fatto è che l’innovazione non può essere imposta. Va bensì spiegata e resa comprensibile a tutti, affinché si possa gradualmente imparare a padroneggiarla, cogliendone infine tutti i vantaggi. Per recuperare terreno sul fronte della Digital Transformation delle PA è quindi necessario investire nella formazione di professionisti in grado di gestire ogni aspetto dell’Amministrazione Digitale.
In questa direzione si muove il Master in Gestione dell’Amministrazione Digitale indetto dall’Università di Pisa e a cui InfoCert partecipa attivamente, in qualità di partner tecnologico, per formare professionisti esperti in PA digitale. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 ottobre 2016.
5 ottobre 2016