L’AGENDA DIGITALE ITALIANA A UN MOMENTO DI SVOLTA, ANCORA DETERMINANTI LE COMPETENZE
Con il 2017 si è concluso un anno importante per la crescita digitale del nostro Paese. Il lavoro svolto dal Team per la Trasformazione Digitale guidato da Diego Piacentini, l’approvazione del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica amministrazione 2017–2019, il lancio del piano Industria 4.0, di quello sulla cyber security e il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale danno l’idea di un bilancio positivo per la realizzazione dell’Agenda Digitale italiana.
PRINCIPALI RISULTATI DELL’AGENDA DIGITALE ITALIANA NEL 2017
IL PIANO TRIENNALE PER L’INFORMATICA NELLA PA
Secondo Antonio Samaritani, direttore generale di AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), il Piano Triennale ha avuto il merito di declinare un’impostazione strategica ampia, sinergica e funzionale capace di tradursi in azioni e obiettivi concreti.
Approvato a giugno dal Presidente del Consiglio e scritto in sinergia con il Team per la Trasformazione digitale di Diego Piacentini, il Piano Triennale ha messo in campo una serie temi chiave, tra cui la gestione di data center e sistemi cloud, basi di dati e open data, stabilendo scadenze serrate per l’attuazione delle iniziative previste. Nel Piano Triennale è stato formalizzato un modello strategico di interoperabilità, identificati i percorsi per lo sviluppo dei progetti e indirizzata la governance degli stessi.
CENSIMENTO DEL PATRIMONIO ICT
Il censimento del patrimonio ICT delle Amministrazioni, avviato con la circolare n. 05/2017, si propone, con cadenza annuale, di rilevare i dati necessari per delineare il quadro informativo/statistico sulle principali installazioni informatiche a livello nazionale, regionale e locale, determinando per ogni singola amministrazione l’insieme delle principali componenti hardware e software in uso.
«l’avvio del censimento del patrimonio ICT ‒ ha affermato Samaritani in un articolo pubblicato da Agenda Digitale ‒ dà il via ad un grande progetto di razionalizzazione dei data center pubblici permettendo di ridurre costi di gestione, di uniformare e migliorare la qualità dei servizi offerti, fotografando l’esistente e introducendo il ruolo dei PSN (Poli Strategici Nazionali), spina dorsale delle infrastrutture materiali di Paese».
SPID (SISTEMA PUBBLICO DI IDENTITÀ DIGITALE)
A dicembre del 2017 la quota di cittadini italiani dotati di credenziali SPID ha superato i due milioni e, sempre a dicembre, ha preso il via il processo di pre-notifica dello schema del nostro Sistema di Identità Digitale alla Commissione Europea.
La pre-notifica rappresenta infatti una tappa fondamentale del percorso verso l’interoperabilità, con cui SPID diventerà a tutti gli effetti una identità digitale europea. A quel punto cittadini e imprese italiane dotati di credenziali SPID potranno accedere con la propria identità digitale a tutti i servizi digitali di Pubbliche Amministrazioni e imprese private di ogni Stato membro dell’Unione Europea.
PIANO BANDA ULTRALARGA
Paolo Coppola, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione della PA istituita nel 2016 per capire i motivi delle scarse performance digitali della Pubblica Amministrazione, vede nel piano Banda Ultra Larga la positiva correzione di errore politico e strategico commesso dall’Italia quando ha scelto di non dotarsi di un’infrastruttura capillare per la tv via cavo.
In un articolo pubblicato su Agenda Digitale il 12 dicembre, Maurizio Dècina, Presidente di Infratel Italia, ha accennato all’intenzione del Governo di arrivare a una copertura dell’85% del paese con velocità ad almeno 100 Megabit al secondo nel 2020. Per la banda ultra larga da 30 Megabit in su, dall’attuale 70% si punta al 100% oltre il 2020.
SIOPE+ E CERT-PA
SIOPE+ è una nuova infrastruttura che intermedierà il colloquio tra PA e banche tesoriere con cui migliorare la qualità dei dati per il monitoraggio della spesa pubblica e la rilevazione dei tempi di pagamento delle PA nei confronti delle imprese fornitrici. Il suo avvio introduce uno standard unico nazionale per il pagamento dei fornitori della PA e completa la digitalizzazione del ciclo passivo dei pagamenti delle amministrazioni.
Il 2017 ha anche visto il potenziamento e l’evoluzione di CERT-PA, struttura preposta al trattamento degli incidenti di sicurezza informatica nella PA, ora in grado di valutare i rischi di attacchi informatici con approccio preventivo e non più esclusivamente con azioni reattive, utilizzando tool automatici di analisi delle minacce.
GLI OBBIETTIVI DELL’AGENDA DIGITALE PER IL 2018
Il 2018 porterà con sé l’insediamento di un nuovo Governo e due scadenze importanti, quelle dei mandati dell’attuale direttore generale di AgID, Antonio Samaritani, e del Team per la Trasformazione Digitale di Diego Piacentini. Il futuro digitale dell’Italia dipenderà dalla capacità dei loro successori di portare avanti il percorso tracciato finora.
Tra i maggiori esperti, lo stesso Samaritani vede la necessità di portare avanti un lavoro di aggregazione e tessitura dei territori (Regioni e Comuni) per «contrastare la tendenza alla frammentazione che ancora oggi frena la possibilità di sfruttare a pieno i benefici della crescita digitale».
Secondo molti il principale ostacolo da rimuovere è però ancora quello delle competenze digitali. La mancanza di competenze, secondo Paolo Coppola, porta a considerare il digitale un servizio accessorio utile solo a velocizzare l’attività e risparmiare qualche soldo. Una corretta digitalizzazione deve invece intervenire sulle organizzazioni, sulle gerarchie, sul potere e sulle abitudini di dipendenti della PA, docenti delle scuole, manager e dipendenti delle aziende, cittadini.
Un’innovazione digitale che metta al centro le persone e il loro bisogni e ciò che dobbiamo augurarci in questo nuovo anno.
3 gennaio 2018