Il 2026 sarà un anno di svolta per le cartelle esattoriali, con l’entrata in vigore di un nuovo sistema di riscossione che punta a rendere il rapporto tra cittadini e fisco più semplice e trasparente.
Alcune delle novità sono già operative – come le nuove modalità di rateizzazione delle cartelle esattoriali, in vigore dal 1° gennaio 2025 – mentre altre inizieranno a produrre i loro effetti dal 1° gennaio 2026, come l’annullamento automatico dei debiti inesigibili previsto dal nuovo Testo Unico della riscossione.
Si affiancheranno così misure ordinarie, cioè strutturali e permanenti (come il discarico automatico e la nuova rateizzazione), a misure straordinarie, limitate nel tempo e legate a specifici provvedimenti, come la rottamazione quinquies e il saldo e stralcio.
Tutti interventi che, nel loro insieme, ridisegnano il quadro normativo delle cartelle esattoriali, cercando di coniugare efficienza amministrativa e tutela del contribuente.
Annullamento automatico e discarico delle cartelle: cosa succede dal 2026
Dal 1° gennaio 2026 entrerà pienamente in vigore l’annullamento automatico delle cartelle esattoriali inesigibili, disciplinato dall’articolo 211 del Decreto Legislativo n. 33 del 24 marzo 2025, che ha introdotto il nuovo Testo Unico della riscossione.
La misura, di natura permanente, si applica alle cartelle esattoriali affidate alla riscossione dal 1° gennaio 2025 in poi e prevede che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione (AdER) possa “discaricare” automaticamente dai propri registri le cartelle esattoriali che non è riuscita a riscuotere entro il 31 dicembre del quinto anno successivo all’affidamento.
L’obiettivo è duplice: da un lato alleggerire il cosiddetto “magazzino fiscale”, cioè l’enorme volume di crediti ormai irrecuperabili, e dall’altro restituire agli enti creditori – Comuni, INPS, Regioni o Agenzia delle Entrate – la facoltà di decidere se mantenere in vita il debito o procedere alla cancellazione delle cartelle esattoriali.
Il discarico può avvenire in due forme:
- automatico, dopo cinque anni di tentativi di riscossione senza esito;
- anticipato, se l’AdER accerta che il debitore è fallito, non dispone di beni aggredibili da parte dell’ente riscossore, mancano nuovi beni rispetto a quelli già individuati, che non abbiano consentito il recupero delle somme.
Il nuovo sistema riguarda un’ampia gamma di debiti: dai tributi erariali come IRPEF, IVA e IRES, ai contributi previdenziali, dalle multe stradali ai tributi locali (IMU, TARI, ecc.).
L’AdER comunicherà telematicamente agli enti creditori l’avvenuto discarico, garantendo tracciabilità e trasparenza del processo.
Il discarico non equivale a un condono delle cartelle esattoriali e, allo stesso tempo, non va confuso con la prescrizione delle cartelle esattoriali: si tratta di una procedura contabile e amministrativa che mira a rendere più realistici i bilanci pubblici e a concentrare le risorse sul recupero dei crediti effettivamente esigibili (link a Fattura elettronica, pignoramenti e privacy: la strategia del Fisco per recuperare crediti – PED ottobre).
Cartelle esattoriali: rottamazione quinquies, le ipotesi in campo
Accanto alle misure ordinarie, la Legge di Bilancio 2026 introdurrà una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, la rottamazione quinquies, che rappresenta l’evoluzione naturale della precedente rottamazione quater.
Si tratta di un intervento straordinario, il cui obiettivo è offrire ai contribuenti la possibilità di chiudere i debiti con il fisco in modo agevolato, pagando solo il capitale originario e molto probabilmente beneficiando dell’azzeramento di interessi, sanzioni e aggio di riscossione.
Le prime indiscrezioni legislative parlano di una rateizzazione fino a 120 rate mensili (dieci anni), con la possibilità di saltare fino a otto rate non consecutive senza perdere i benefici. Per i debiti di importo superiore ai 50.000 euro potrebbe essere previsto un anticipo obbligatorio del 5%, per garantire la serietà dell’adesione.
La misura avrà una platea più selettiva rispetto al passato: saranno esclusi i contribuenti che hanno già usufruito di precedenti rottamazioni senza portarle a termine, così come i soggetti con debiti derivanti da sanzioni penali o da aiuti di Stato illegittimi.
Saldo e stralcio: la misura per chi è in difficoltà economica
Sempre nel 2026, la Legge di Bilancio potrebbe introdurre un nuovo saldo e stralcio, per agevolare il pagamento delle cartelle esattoriali, destinato ai contribuenti che si trovano in comprovate difficoltà economiche.
Come nelle versioni precedenti, la misura consentirà di estinguere le cartelle esattoriali pagando solo una parte del debito, in proporzione alla situazione reddituale.
Il precedente saldo e stralcio del 2019 prevedeva riduzioni dal 16% al 35% in base all’ISEE, mentre quello del 2023 aveva introdotto la cancellazione automatica dei carichi fino a 1.000 euro.
Nel 2026, lo stralcio delle cartelle esattoriali dovrebbe concentrarsi su una fascia di debiti più elevata; è probabile che venga adottato un modello simile al passato, con percentuali di pagamento proporzionate alla condizione economica e familiare del contribuente
Questo strumento, insieme alla rottamazione quinquies, completerà il quadro delle misure straordinarie previste per il 2026, offrendo una via d’uscita regolamentata a chi non è in grado di onorare integralmente i propri debiti fiscali.
Cartelle esattoriali: rateizzazione più ampia per chi è in difficoltà
Non si tratta di una vera e propria novità del 2026, ma di una riconferma di quanto già introdotto dal 1° gennaio 2025 con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 110/2024 attuativo della riforma della riscossione.
In base alle nuove disposizioni, i contribuenti, che dichiarano di versare in una temporanea situazione di difficoltà economico-finanziaria, possono chiedere di suddividere il pagamento delle cartelle esattoriali fino a 84 rate mensili, equivalenti a sette anni, senza la necessità di presentare documentazione aggiuntiva.
Per chi dimostra una temporanea e comprovata difficoltà economica, la dilazione può arrivare fino a 120 rate, cioè dieci anni.
La richiesta può essere presentata direttamente online, attraverso il servizio “Rateizza adesso” disponibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. L’accesso al servizio avviene tramite:
In alternativa la richiesta può essere inviata tramite PEC.
Per gli importi fino a 120.000 euro è sufficiente una semplice domanda, mentre per importi superiori è necessario allegare la documentazione che prova la difficoltà economica, come l’ISEE per le persone fisiche o indici finanziari per le imprese.
Un sistema più razionale ma non privo di incognite
Le riforme del 2026 segnano un cambiamento profondo nel modo in cui lo Stato gestisce la riscossione: l’obiettivo è quello di indirizzare gli sforzi sulle somme pendenti effettivamente esigibili, favorendo una gestione realistica, basata sulla sostenibilità dei pagamenti e sulla certezza delle regole.
Tuttavia, restano alcune criticità. La principale riguarda la disomogeneità tra enti creditori, che potranno scegliere se cancellare o meno i debiti restituiti tramite discarico, creando potenziali differenze di trattamento.
Inoltre, l’effettiva applicazione del discarico automatico richiederà coordinamento tra AdER e amministrazioni locali, mentre per le misure straordinarie sarà fondamentale garantire coperture finanziarie adeguate e criteri di accesso chiari.
In definitiva, il 2026 rappresenterà un banco di prova decisivo: un anno in cui le cartelle esattoriali non saranno più solo sinonimo di debiti accumulati, ma il punto di partenza di un sistema di riscossione più equo, moderno e trasparente.
FAQ – Come cambiano le cartelle esattoriali nel 2026
1. Cosa cambia per le cartelle esattoriali dal 2026?
Dal 2025 sono attive le nuove modalità di rateizzazione, mentre dal 1° gennaio 2026 partirà l’annullamento automatico dei debiti inesigibili previsto dal nuovo Testo Unico della riscossione.
2. Il discarico automatico equivale a un condono?
No, è una procedura amministrativa che elimina dai registri i crediti irrecuperabili, senza cancellare il debito verso l’ente.
3. Come funziona la nuova rateizzazione delle cartelle?
È possibile pagare fino a 84 rate, estendibili a 120 in caso di comprovata difficoltà economica.
4. Cos’è la rottamazione quinquies?
È una misura straordinaria che permette di saldare i debiti fiscali pagando solo il capitale, con rate fino a 10 anni.
5. Chi può accedere al nuovo saldo e stralcio?
I contribuenti in difficoltà economica documentata potranno pagare solo una parte del debito, proporzionata al proprio reddito.