CON IL VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA SBLOCCATI 1,2 MILIARDI DI EURO PER LA CRESCITA DIGITALE DEL PAESE

Il 3 marzo 2015 il Consiglio dei Ministri approvava la Strategia per la Crescita Digitale 2014-2020, un piano di interventi necessari a rendere il Paese più moderno ed efficiente attraverso le tecnologie digitali.

Nel documento redatto dal Governo venivano definite azioni infrastrutturali, piattaforme abilitanti e programmi di accelerazione. Tra questi SPID, Sistema Pubblico di Connettività, Anagrafe della Popolazione Residente, Pagamenti elettronici, Fatturazione elettronica PA, Open Data, Sanità Digitale, Scuola Digitale, Giustizia Digitale, Turismo Digitale e Agricoltura Digitale.

21 mesi fa mancava però un elemento decisivo: le risorse necessarie finanziare e portare a termine tali progetti. Risorse disponibili dal 19 ottobre 2016.

VIA LIBERA AL PIANO DI CRESCITA DIGITALE DALLA COMMISSIONE EUROPEA

EuroCon il via libera della Commissione Europea sono stati sbloccati 1,2 miliardi di euro di fondi strutturali che, sommandosi ad altri già stanziati, portano le risorse disponibili a una cifra complessiva di 4,6 miliardi di euro. Stando a quanto dichiarato da Antonio Samaritani, direttore generale di AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), queste ultime risorse costituivano un tassello fondamentale per avviare i progetti cardine del piano di trasformazione digitale.

I nuovi fondi europei destinati in modo specifico alla Crescita Digitale (“Obbiettivo Tematico 2”), secondo la ripartizione decisa dall’Unione Europea, includono 862 milioni di euro destinati alle regioni e 338 milioni per le amministrazioni centrali. Il Piano di Crescita Digitale può contare poi su altri 700 milioni di euro allocati in altri 7 piani operativi nazionali. Il resto dei fondi necessari a coprire i 4,6 miliardi necessari arriverà invece da piani regionali riguardanti diversi “obbiettivi” tematici europei.

CRITICITÀ DA SUPERARE PER UNA CRESCITA DIGITALE OMOGENEA E CAPILLARE

digital-bridgeAdesso tutto dipende da come verranno utilizzate le nuove risorse disponibili. Bisognerà evitare che i fondi regionali possano essere dirottati su altri progetti e obbiettivi che nulla o poco hanno a che fare con la digitalizzazione. È inoltre necessario che la crescita digitale del Paese proceda in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale. E allo stato attuale sono troppe le differenze tra le città italiane: alcune molto digitalizzate, altre ben poco.

Antonio Samaritani ha precisato che «la precedente legge di Stabilità e il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale forniscono al Governo nuovi strumenti normativi per guidare e al tempo stesso vincolare le amministrazioni locali». Sarà quindi necessario coordinare gli interventi da un punto di vista normativo e fare in modo che le PA rispettino norme e scadenze. Per rispondere a questa esigenza AgID e il suo nuovo Commissario all’Agenda Digitale, Diego Piacentini, si occuperanno di elaborare un Piano triennale che dovrebbe esser pubblicato entro la fine del 2016.

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14 dicembre 2016