AUMENTANO I SERVIZI ACCESSIBILI CON SPID E LE AMMINISTRAZIONI CONNESSE AL SISTEMA, MA RESTA UN IMPORTANTE OSTACOLO DA SUPERARE
Lo scorso 13 luglio a Milano è stata presentata alla Stampa la nuova piattaforma impresa.italia.it: un portale accessibile tramite SPID o CNS, realizzato da InfoCamere per conto delle Camere di Commercio, che promette di semplificare i rapporti tra Pubblica Amministrazione e titolari di attività imprenditoriali. Con questa ed altre iniziative, prosegue il percorso di digitalizzazione del Paese.
COS’È E COME FUNZIONA IL CASSETTO DIGITALE DELL’IMPRENDITORE
Il portale, detto anche “cassetto digitale dell’imprenditore”, permette già ad oltre 10 milioni di cittadini italiani rappresentanti legali o titolari di un’attività imprenditoriale di accedere via web (anche da smartphone o tablet) a tutte le informazioni e i documenti ufficiali della propria impresa depositati presso il Registro delle Imprese o presso il sistema camerale. Basterà effettuare il login con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) o utilizzando un lettore e la propria Carta Nazionale dei Servizi (CNS) per aver accesso immediato a visure, atti, bilanci, stato delle proprie pratiche, rendendo la burocrazia più rapida ed accessibile. Oltre a questo, impresa.italia.it dà agli imprenditori la possibilità di consultare presentazioni, documenti e informazioni relative alle oltre 7.000 startup e PMI innovative presenti in Italia, utili a valutare opportunità di collaborazione e creare network.
COME PROCEDE LA DIGITALIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE?
Il cassetto digitale dell’imprenditore partecipa così al percorso di digitalizzazione del Paese insieme alle altre iniziative promosse da AgID (l’Agenzia per l’Italia Digitale) e dal team per la trasformazione digitale della PA affidato a Diego Piacentini. Le amministrazioni procedono verso la digitalizzazione dei servizi anche se restano da risolvere alcuni punti critici legati alle competenze digitali.
Il Piano Triennale per l’Informatica nella PA (2017-2019) ha messo in campo temi chiave quali la gestione di data center e sistemi cloud, basi di dati e open data, ma ha anche stabilito una serie di scadenze serrate per l’attuazione delle iniziative previste. Il Piano formalizza un modello strategico di interoperabilità, identifica percorsi per lo sviluppo dei progetti e indirizza la governance degli stessi. Intorno a PagoPA (ecosistema di regole, standard e strumenti per consentire alla PA di ricevere pagamenti in modalità elettronica da cittadini e imprese) e ANPR (L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, che sostituirà le anagrafi dei 7.987 Comuni italiani) nascono delle piattaforme di collaborazione tra amministrazioni. E dovrebbe essere presto chiuso il lavoro preparatorio per l’apertura di SPID a service provider privati.
SU COSA INVESTIRE PER DARE UN FUTURO A SPID E ALL’INNOVAZIONE DGITALE
l’Identità Digitale marcia a passo sufficientemente spedito tra i siti della PA e conta attualmente 3.783 amministrazioni in grado di erogare 4.183 servizi online tramite SPID. Gli sforzi inizialmente compiuti per divulgarne la funzione e l’utilità sembrano però essersi affievoliti, malgrado proseguano anche quest’anno iniziative quali Carta del Docente.
Il vero punto debole riguarda però le competenze digitali. La capacità di utilizzare nuovi strumenti digitali e applicare nuovi e più efficienti processi non è ancora sufficientemente diffusa nella Pubblica Amministrazione e ciò rischia di scoraggiare l’utilizzo di soluzioni innovative da parte di cittadini e imprenditori. Questi preferiranno affidarsi a strumenti tradizionali, piuttosto che rischiare di perder tempo con soluzioni digitali di applicazione incerta da parte degli uffici pubblici.
Per spronare un maggiore sforzo di tutti sotto questo aspetto bisognerà lavorare seriamente al tema delle competenze digitali affermando un principio fondamentale, quello in base al quale la digitalizzazione non deve complicare, bensì rendere più semplice la vita dei cittadini.
13 settembre 2017