PER LE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE LA DIGITALIZZAZIONE RAPPRESENTA UN ASSET STRATEGICO SU PIÙ FRONTI
La Digital Transfromation non riguarda solamente l’adozione e l’utilizzo di tecnologie avanzate, basate su Big Data, Internet Of Thing, Blockchain, ma riguarda anche e soprattutto il miglioramento dei servizi esistenti.
Cloud computing, fatturazione elettronica, soluzioni per la conservazione digitale dei documenti, gestire i processi approvativi e la contrattualizzazione di nuovi clienti in modalità digitale sono alla portata di tutte le aziende e rappresentano un asset importante soprattutto per le Piccole e Medie Imprese.
E proprio per incoraggiare l’adozione, ancora scarsa, di questi strumenti da parte delle PMI e rilanciare il modello industria 4.0, con Legge di Bilancio 2018 il Governo ha previsto incentivi e nuove misure di non scarso interesse.
LA RICERCA DEL DIGITAL TRANSFORMATION INSTITUTE: LO STATO ARRETRATO DI DIGITALIZZAZIONE DELLE PMI
Una ricerca condotta dal Digital Transformation Institute per indagare il grado di digitalizzazione e la percezione delle sue opportunità da parte delle PMI italiane è stata presentata in occasione del 10° Forum Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio, tenutosi il 7 e 8 novembre 2017 a Roma.
La ricerca ha coinvolto imprenditori, ricercatori, docenti universitari ed esperti, riuniti in tavoli di lavoro e focus group.
Per valutare la predisposizione all’innovazione in rapporto all’effettivo livello di maturità digitale, al campione è stato chiesto in primo luogo di esprimere un giudizio sul proprio livello di digitalizzazione. Il 59,4% delle imprese intervistate si giudica abbastanza tecnologica, ma solo il 17,9% pensa di aver raggiunto un alto livello di innovazione digitale. Tuttavia quasi metà dei soggetti intervistati (il 47%) ha rivelato di non avere mai sentito parlare di temi quali le cripto-valute o modelli Factory as a Service (importanti nell’Industry 4.0), il che rivela una discrepanza rispetto alle autovalutazioni espresse.
Non migliore del livello di maturità digitale è quello degli investimenti. Il 39,4% delle imprese ha dichiarato di aver investito in tecnologie digitali meno di 5.000 € negli ultimi 5 anni, mentre il 28% ha ammesso di non avervi investito affatto.
Secondo il Presidente del Digital Transformation Institute, Stefano Epifani, alla base del quadro emerso sarebbe «un problema che non è solo di competenze, ma addirittura di conoscenza dei temi e di consapevolezza rispetto ad un intero contesto tecnologico. […] manca del tutto la consapevolezza che esistano degli scenari di trasformazione ignorando i quali non solo si perdono opportunità, ma si corrono rischi».
L’IMPEGNO DEL GOVERNO SUL FRONTE INDUSTRIA 4.0 E LE NUOVE MISURE A SOSTEGNO DELLA DIGITALIZZAZIONE DELLE PMI
Il Governo appare consapevole del quadro dipinto nell’indagine del Digital Transformation Institute e ne ha dato prova prevedendo nella Legge di Bilancio 2018 una serie di incentivi per stimolare gli investimenti in digitalizzazione 4.0 delle imprese, prorogando alcune misure introdotte già nel 2017 (iper e superammortamento, Nuova Sabatini) e introducendone di nuove.
Per le micro, piccole e medie imprese la digitalizzazione rappresenta un asset strategico su più fronti, per avere accesso a nuovi mercati, ridurre i costi con processi più agili, costruire relazioni con nuovi clienti, innovare l’offerta di servizi.
Marco Calabrò, dirigente della divisione Analisi del Sistema Produttivo del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) ha dichiarato che «quest’anno il Piano con la Legge di Bilancio ha puntato proprio sugli aspetti della formazione e a breve verrà pubblicato anche un bando per completare il network del trasferimento tecnologico attraverso la creazione di Competence Center che siano da supporto alla crescita, anche culturale delle imprese».
Tra le nuove misure: il credito d’imposta al 40% per le imprese che investono nella formazione digitale dei dipendenti, il potenziamento degli istituti tecnici superiori e i voucher per la digitalizzazione delle PMI.
7 febbraio 2018