Milioni di contribuenti e operatori fiscali stanno toccando con mano in questi giorni le novità sulla dichiarazione dei redditi 2023 introdotte da due corposi vademecum: la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 14/E e la circolare n. 15/E pubblicate entrambe il 19 giugno.
Parliamo di quasi 400 pagine di istruzioni e chiarimenti per contribuenti, professionisti e CAF che hanno come principale focus i seguenti argomenti:
- deduzioni dal reddito;
- detrazioni d’imposta;
- crediti d’imposta.
Una vera e propria guida alla predisposizione dei documenti utili per rispettare le prossime scadenze della dichiarazione dei redditi 2023. In merito alle quali giova ricordare la differenza tra versamento a saldo/acconto e presentazione della documentazione.
Per i per titolari di partita IVA – che esercitano attività approvate dagli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale), ivi compresi i soggetti in regime forfettario – la scadenza di pagamento del 30 giugno è slittata al 20 luglio 2023. Un ulteriore slittamento al 31 luglio è possibile con applicazione della maggiorazione dello 0,40% giornaliero. Viceversa, tutti i contribuenti che utilizzano il modello 730 precompilato o quello ordinario hanno come termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi il 30 settembre 2023.
Dichiarazione dei redditi 2023: nuove regole di conservazione documentale
La stagione delle tasse è ampiamente nel vivo e vale la pena soffermarsi sui cambiamenti più impattanti apportati dalle due circolari dell’Agenzia delle Entrate qui esaminate.
Secondo la normativa vigente il modello 730 e i documenti di corredo devono essere conservati per un totale di 5 anni: ciò significa che per la dichiarazione dei redditi 2023 è necessario archiviare tutto fino al 31 dicembre 2028.
Non è così per alcune fattispecie, come riportato dalle circolari alla luce delle modifiche introdotte dal DL n.73/2022 (Decreto Semplificazioni): in caso di dichiarazione precompilata, senza alcuna modifica, è previsto l’esonero dall’esibizione e dalla conservazione della documentazione degli oneri comunicati dai soggetti terzi. Tale esenzione dall’obbligo è valida anche per i professionisti e i CAF abilitati ad apporre l’approvazione di conformità sulle dichiarazioni dei redditi.
Detrazione e deduzione: cosa cambia per il 730 precompilato senza modifiche?
La circolare n. 14/E dell’Agenzia delle Entrate specifica che l’esonero per il contribuente dall’esibizione e quello dalla conservazione per il CAF o il professionista riguarda la documentazione che attesta:
- il pagamento della spesa detraibile o deducibile notificata dai soggetti terzi all’Agenzia delle entrate;
- l’ammontare della spesa sostenuta;
- la modalità di pagamento.
Ciò significa che nulla cambia in merito agli obblighi di esibizione e di conservazione della documentazione che comprova il sussistere delle condizioni che danno diritto alle detrazioni, alle deduzioni e alle agevolazioni.
Dichiarazione dei redditi 2023 precompilata con modifiche: novità per le spese mediche
Abbiamo visto che l’esenzione dagli obblighi di esibizione e conservazione di documenti che attestano il sostenimento di spese detraibili o deducili è appannaggio di chi presenta il modello 730 precompilato senza modifiche. In caso di dichiarazione dei redditi precompilata con modifiche l’esonero è parziale e riguarda esclusivamente le spese sanitarie.
In sintesi, non servirà allegare scontrini, ricevute o fatture, perché sarà sufficiente per il contribuente presentare il prospetto dettagliato delle spese sanitarie, disponibile nel Sistema Tessera Sanitaria, unitamente a una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445 del 2000) con la quale attesta che il documento corrisponde a quello scaricato dal Sistema Nazionale.
Da lato loro, CAF o professionista avranno l’obbligo di acquisire e conservare la suddetta dichiarazione sostitutiva insieme al prospetto delle spese sanitarie inserite nella precompilata e disponibili sul portale del Sistema Tessera Sanitaria.
Semplificazione di accesso e nuovi strumenti
Le novità per la dichiarazione dei redditi 2023, indicate nelle circolari dell’Agenzia delle Entrate del 19 giugno, si scontrano da un lato con i ritardi di alfabetizzazione informatica dei contribuenti meno abituati alle tecnologie digitali e dall’altro con le procedure burocratiche online non sempre intuibili e lineari.
Ecco perché l’Agenzia delle Entrate ha emesso una nota che solleva il contribuente da eventuali sanzioni in caso di difficoltà nell’utilizzo dei sistemi informatici e di impossibilità di ottenere le apposite credenziali per salvare il prospetto di dettaglio delle spese sostenute. In tale situazione, il CAF o il professionista acquisisce e conserva le pezze di appoggio di spesa come scontrini, ricevute o fatture.
Per ovviare a eventuali problemi di accesso ai servizi telematici è consigliabile munirsi degli strumenti efficaci per comunicare con la PA e per adempiere alle procedure telematiche.
Attivare lo SPID è un modo per tenere sotto controllo il cassetto fiscale e i versamenti previdenziali INPS e INAIL, per scaricare i modelli per il pagamento tasse e per presentare la dichiarazione dei redditi, ma anche per fruire dei servizi necessari per l’esercizio delle attività di liberi professionisti e aziende. In questo caso l’attivazione non presenta alcuna difficoltà: in pochi clic avrai a disposizione lo strumento più sicuro e performante per gli adempimenti fiscali e lavorativi.