Passaporto biometrico e riconoscimento facciale stanno rivoluzionando il nostro modo di viaggiare.
Queste tecnologie innovative rendono sempre più semplice l’identificazione e i controlli agli aeroporti, senza che ciò comprometta la loro efficienza e sicurezza.
Al di fuori dell’Europa il riconoscimento facciale, ai fini dell’imbarco, è già abbastanza diffuso: in alcuni casi esso sostituisce l’esibizione del solo passaporto, in altri anche della carta di imbarco.
Riconoscimento facciale in aeroporto: la situazione in Italia
Anche l’Italia si avvia ad utilizzare il riconoscimento facciale negli aeroporti e Linate fa da apripista: l’aeroporto di Milano è il primo, del nostro Paese e dell’Europa, ad adottare la biometria nei controlli di sicurezza. Nel maggio scorso, infatti, è stato introdotto il face boarding, un sistema di imbarco biometrico grazie al quale è possibile salire in aereo mostrando semplicemente il proprio volto, senza bisogno di esibire la carta di imbarco e gli altri documenti: in questo modo si ha l’accesso diretto ai gate.
La tecnologia biometrica è stata sviluppata da SEA (Società Esercizi Aeroportuali) in collaborazione con Thales e Dormakaba. Il servizio è disponibile per tutte le compagnie aeree che intendono integrare i loro sistemi di check-in e boarding con il sistema di riconoscimento facciale. Allo stato attuale, le prime compagnie aeree che hanno implementato il servizio sono Ita Airway e SAS.
Dal lato passeggeri possono usufruire di tale modalità di riconoscimento tutti i maggiorenni muniti di passaporto biometrico o carta di identità elettronica, a seconda dei casi: i viaggiatori sono liberi di scegliere di utilizzare o meno il riconoscimento facciale. Rimane, infatti, sempre la possibilità di effettuare l’imbarco attraverso l’esibizione dei documenti.
L’esempio dell’aeroporto di Linate è stato seguito da quello di Catania e il face boarding sarà sperimentato nel breve periodo anche a Malpensa.
Come funziona il riconoscimento facciale negli aeroporti
Grazie al face boarding non dobbiamo più esibire passaporti, carte di identità e carte d’imbarco ai ckeck point dell’aeroporto.
La biometria è una tecnologia che consente di misurare e di registrare le caratteristiche fisiche e/o comportamentali di una persona. L’impronta digitale, ad esempio, è un dato biometrico e il passaporto elettronico è detto anche biometrico perché, nel microchip che contiene al suo interno, è presente l’impronta digitale del titolare.
Una delle tecniche usate dalla biometria consiste proprio nel riconoscimento facciale, che consente di identificare una persona in maniera univoca attraverso il confronto e l’analisi di modelli basati sui suoi contorni facciali.
I passeggeri che vorranno utilizzare questa tecnica di riconoscimento dovranno caricare il proprio documento agli appositi chioschi presenti in aeroporto o sull’App. E’ importante ricordare che deve trattarsi di un documento valido: se il proprio passaporto, ad esempio, è scaduto sarà necessario rinnovarlo per tempo con il pagamento della relativa marca da bollo.
Una volta caricato il documento, si passa a registrare la propria faccia. La telecamera con riconoscimento facciale esegue la scansione del volto e conferma l’identità della persona effettuando un controllo con la foto presente nel passaporto biometrico caricato in precedenza o nella carta di identità elettronica.
I vantaggi del riconoscimento facciale
Il riconoscimento facciale in aeroporto rende più veloci le procedure di controllo: quindi, niente più file snervanti, nessuna necessità di recarsi in aeroporto con larghissimo anticipo, a tutto vantaggio della customer experience.
Altro vantaggio è la riduzione delle stampe dei documenti di viaggio grazie alla loro digitalizzazione. Inoltre, i controlli eseguiti grazie al face boarding sono ancora più efficaci rispetto a quelli tradizionali.
Riconoscimento facciale in aeroporto: alcune criticità
Dei dubbi possono sorgere circa la tutela della Privacy e dei dati dei passeggeri in seguito all’impiego del riconoscimento facciale negli aeroporti.
L’EDPR (Comitato Europeo Indipendente per la protezione dei dati personali) con l’opinion 11/2024, afferma che è necessario che la raccolta e l’utilizzo di tali dati, da parte degli operatori aeroportuali e delle compagnie aeree, sia fatto con grande rigore.
Prima di procedere al riconoscimento facciale in aeroporto è necessario che il passeggero esprima il proprio consenso. Inoltre, il face boarding dovrebbe essere escluso ogni volta in cui esso non è essenziale, come ad esempio in quelle fasi in cui non è concretamente necessario procedere alla verifica dell’identità del soggetto.
Il Comitato sottolinea anche l’importanza che, in caso di conservazione dei dati biometrici in una banca dati centralizzata all’interno dell’aeroporto o in cloud, la chiave che consente di decifrare quel dato deve essere in possesso del solo soggetto interessato.
Per quanto riguarda il sistema attualmente utilizzato a Linate, occorre fare due osservazioni:
- il passeggero deve fornire il proprio consenso per la conservazione dei dati biometrici;
- i dati vengono usati per creare un modello biometrico impiegato per il riconoscimento della persona ai controlli successivi al primo, ma non vengono condivisi con le forze dell’ordine.
La SEA afferma che “con questa tecnologia sicura, semplice e rapida, il face boarding sviluppato in collaborazione con Enac e Polizia di Stato, oltre a offrire una maggior velocità dei controlli ne aumenta l’efficacia e garantisce la tutela della privacy e dei dati dei passeggeri“.