Il ravvedimento operoso è uno strumento fiscale che mira a incoraggiare la spontanea regolarizzazione delle violazioni tributarie da parte del contribuente, prima che l’amministrazione finanziaria le accerti.
In sostanza, funge da strumento per chi riconosce un errore o un’omissione e desidera rimediare, garantendo al contempo allo Stato un rapido recupero dei tributi dovuti, con un contenimento del contenzioso e un’accelerazione dell’incasso.
Che cosa vuol dire ravvedimento operoso e in quali casi può essere applicato
Il ravvedimento operoso è un istituto previsto dall’art.13 del D.Lgs.472/1997 che consente al contribuente di correggere spontaneamente un inadempimento beneficiando di sanzioni ridotte.
La regolarizzazione è possibile a condizione che:
- la violazione non sia stata già constatata dall’Amministrazione finanziaria;
- non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento formalmente comunicate al contribuente.
Le violazioni sanabili sono:
- violazioni formali, che non incidono sulla determinazione della base imponibile, dell’imposta o sul pagamento del tributo;
- violazioni sostanziali, che incidono sulla determinazione della base imponibile e dell’imposta dovuta;
- violazioni relative al pagamento dei tributi;
- violazioni relative alla presentazione della dichiarazione. Queste sono sanabili solo se la dichiarazione è stata presentata in ritardo, ma non se è stata completamente omessa.
Come si effettua il ravvedimento
Per avvalersi del ravvedimento operoso, il contribuente deve procedere spontaneamente al versamento:
- delle imposte dovute e non versate;
- degli interessi di mora;
- delle sanzioni ridotte. La misura della riduzione dipende dal tipo di violazione sanata e dalle tempistiche con le quali ci si avvale dell’istituto. Più è rapido il ravvedimento, minore è la sanzione.
Ravvedimento operoso 2025: le ultime novità
L’entrata in vigore del D.Lgs. n. 87/2024, ha modificato alcune delle regole relative al ravvedimento operoso.
La principale novità riguarda la riduzione della sanzione base per omessi o tardivi versamenti, che è passata dal 30% al 25% delle somme non versate per le violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024.
Questa modifica, pur essendo intervenuta sulla sanzione ordinaria, si riflette direttamente sul ravvedimento operoso, poiché il calcolo delle sanzioni ridotte ha ora come base un importo più basso, rendendo l’istituto più conveniente.
Tra le altre modifiche introdotte, spicca la facoltà di ricorrere al ravvedimento anche in fasi più avanzate dell’accertamento. A ciò si aggiunge l’introduzione, in determinati casi, del cumulo giuridico, un meccanismo che consente di calcolare una sanzione unica più favorevole quando il contribuente regolarizza diverse violazioni della stessa indole.
Ravvedimento operoso: calcolo delle somme dovute
Veniamo ora alla domanda cruciale per chi ha commesso una violazione: “Quanto si paga di ravvedimento operoso?” Come anticipato, l’importo dovuto comprende le imposte non versate, gli interessi di mora e le sanzioni ridotte.
1. Calcolo interessi per ravvedimento operoso
Gli interessi da ravvedimento devono essere determinati tenendo conto:
- dei giorni di calendario di ritardo che vanno dalla scadenza del termine previsto per l’adempimento fino al giorno in cui si effettua il versamento;
- del tasso di interesse legale.
La formula è la seguente:
Interesse = (imposta omessa x tasso di interesse legale x giorni)/365.
Al denominatore occorre usare 365 anche in caso di anno bisestile.
Se il periodo di ritardo copre più anni con tassi differenti, è necessario frazionare il calcolo. Ad esempio, se un’imposta dovuta nel 2024 (tasso 2,5%), viene versata nel 2025 (tasso 2,0%) si dovrà applicare il tasso 2,5% per i giorni di ritardo nel 2024 e il tasso del 2,0% per i giorni di ritardo nel 2025.
2. Sanzioni per ravvedimento operoso
La misura delle sanzioni ridotte applicabili al ravvedimento operoso, ha subito una revisione significativa in seguito all’entrata in vigore del D. Lgs. 87/2024. Le nuove disposizioni. applicabili a partire dal 1° settembre 2024, hanno creato un doppio binario normativo: le violazioni commesse fino al 31/08/2024 applicano le vecchie regole, mentre quelle successive beneficiano delle nuove misure.
La tabella che segue evidenzia la comparazione tra le misure ridotte previste prima e dopo l’entrata in vigore del D.Lgs.87/2024.
| Fino al 31/08/2024 | Dal 01/09/2025 | Riduzione della sanzione |
| Entro 30 giorni dalla violazione | 1/10 del minimo | |
| Entro 90 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione o dalla violazione | 1/9 del minimo | |
| Entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è commessa la violazione o entro un anno dalla violazione | 1/8 del minimo | |
| Entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello in cui è commessa la violazione o entro 2 anni dalla data della violazione | Oltre il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno della violazione o oltre un anno dalla violazione | 1/7 del minimo |
| Oltre il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello in cui è commessa la violazione o oltre 2 anni dalla data della violazione | Dopo la notifica dello schema di atto strumentale al contraddittorio non preceduto da Processo Verbale di Constatazione (PVC) in assenza di accertamento con adesione | 1/6 del minimo |
| Dopo la constatazione della violazione nel PVC | Dopo la consegna del PVC in assenza della comunicazione di adesione al verbale e prima della notifica dello schema d’atto | 1/5 del minimo |
In caso di versamenti effettuati entro i 14 giorni successivi alla scadenza del termine (ravvedimento sprint), la sanzione ridotta ad 1/10 è ulteriormente ridotta a 1/15 per ogni giorno di ritardo.
3. Calcolo ravvedimento operoso: Agenzia delle Entrate
Per le violazioni relative all’omesso o tardivo versamento di tributi, l’elenco dettagliato delle sanzioni applicabili, comprensivo delle distinzioni tra irregolarità precedenti e successive al 1° settembre 2024, è consultabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
F24: ravvedimento operoso e modalità pratiche di versamento
Il ravvedimento si perfeziona con il pagamento di quanto dovuto mediante il modello F24.
Particolare attenzione va prestata alla corretta individuazione e all’uso dei codici tributo, che variano in base all’imposta da regolarizzare. È fondamentale ricordare che sul modello F24 vanno indicati codici distinti per:
- l’imposta dovuta;
- gli interessi;
- le sanzioni ridotte.
Se il termine per effettuare il ravvedimento cade di sabato o di domenica, il versamento può essere effettuato il primo giorno lavorativo successivo.
Il versamento dell’imposta, degli interessi e delle sanzioni può avvenire in momenti diversi, ma in ogni caso vanno effettuati entro il termine previsto per il ravvedimento.
Codici tributo ravvedimento operoso
Di seguito, riportiamo una sintesi dei principali codici tributo da utilizzare nel modello F24 per versare gli interessi e le sanzioni ridotte da ravvedimento:
| Interessi | Sanzione | Descrizione dell’imposta |
| 1989 | 8901 | IRPEF |
| 1994 | 8902 | Addizionale regionale IRPEF |
| 1998 | 8923 | Addizionale comunale IRPEF |
| 1991 | 8904 | IVA |
| 1993 | 8907 | IRAP |
| 1989 | 8947 | Ritenute erariali per redditi da lavoro dipendente, assimilati e assistenza fiscale |
| 1040 | 8948 | Ritenute erariali per reddito da lavoro autonomo, provvigioni, redditi diversi e locazioni brevi |
| 1940 | 8940 | Imposta sostitutiva IRPEF e relative addizionali |
| 1990 | 8918 | IRES |
Calcolo ravvedimento operoso: tributi con deroghe e procedure speciali
1. Calcolo ravvedimento operoso 1040
Nel caso del ravvedimento operoso sulle ritenute per redditi di lavoro autonomo (codice tributo 1040), si verifica una deroga alla prassi generale di compilazione dell’F24: gli interessi di mora devono essere cumulati e versati insieme all’importo del tributo principale, e non separatamente come accade per la maggior parte delle altre imposte.
2. Calcolo ravvedimento operoso IVA
In materia di IVA le violazioni sanabili sono diverse: dal mancato versamento dell’imposta, all’omessa fatturazione elettronica, fino ad arrivare all’infedele dichiarazione. A ciascuna fattispecie corrispondono norme sanzionatorie specifiche e, di conseguenza un diverso importo della sanzione da applicare.
3. Ravvedimento operoso IMU
Nella regolarizzazione dell’IMU , l’importo delle sanzioni e quello degli interessi si versa insieme al codice tributo dell’imposta.
Inoltre, il Ministero delle Finanze (come specificato a Telefisco del 1° febbraio 2024) ha chiarito che il ravvedimento operoso si applica ai tributi locali, inclusa l’IMU, anche se la relativa dichiarazione è presentata con un ritardo superiore a 90 giorni. In questi casi, la dichiarazione è considerata tardiva e non omessa, permettendo così la regolarizzazione.
4. Ravvedimento operoso TARI
Poiché la TARI rientra nella categoria dei tributi locali, per essa vale la stessa conclusione: il ravvedimento è ammesso anche in caso di presentazione della dichiarazione con ritardo superiore ai 90 giorni.
5. Ravvedimento operoso imposta di registro
I tributi, le sanzioni e gli interessi relativi alla regolarizzazione della registrazione di contratti di locazione e di affitto di immobili devono essere versati mediante il modello F24 Elementi Identificativi (F24 ELIDE). Si tratta di una versione del modello F24 che richiede l’indicazione di dati identificativi aggiuntivi, rendendolo diverso dal formato standard.
Lo stesso modello va utilizzato anche per l’imposta ipotecaria, le tasse ipotecarie, l’imposta di bollo e le sanzioni, dovuti in relazione ai servizi di aggiornamento dei registri immobiliari e al rilascio di certificati e copie.
Perché il ravvedimento operoso è la scelta migliore
Il ravvedimento operoso è la via più vantaggiosa per sanare la propria posizione fiscale. La regola fondamentale è la tempestività: agire con rapidità garantisce la massima riduzione della sanzione e minimizza gli interessi di mora maturati.
Inoltre, questa procedura consente di evitare che l’Agenzia delle Entrate avvii in autonomia un processo di verifica o accertamento, il quale comporterebbe sanzioni piene e il rischio di un contenzioso.
In sintesi, definire spontaneamente la violazione significa chiudere la questione in modo discreto, economico e con la garanzia di costi certi e significativamente inferiori.
FAQ-Ravvedimento operoso: come funziona e quando conviene utilizzarlo
1. Che cos’è il ravvedimento operoso?
È uno strumento che permette al contribuente di regolarizzare spontaneamente errori o omissioni fiscali, pagando imposte, interessi e sanzioni ridotte.
2. Quando posso utilizzare il ravvedimento operoso?
Il ravvedimento operoso è ammesso finché la violazione non è stata accertata dall’Agenzia delle Entrate o non sono iniziati controlli, ispezioni o verifiche formalmente comunicate.
3. Come si calcola quanto devo pagare?
L’importo comprende l’imposta non versata, gli interessi calcolati al tasso legale e una sanzione ridotta in base ai giorni di ritardo.
4. Come si effettua il pagamento del ravvedimento?
Il versamento avviene tramite modello F24, indicando codici tributo distinti per imposta, interessi e sanzioni.
5. Perché conviene il ravvedimento operoso?
Perché permette di sanare la propria posizione fiscale con costi minori, evitando sanzioni piene e accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.