UNA SOLUZIONE CHE RISPONDE PARTICOLARMENTE BENE AD ALCUNE ESIGENZE DELLE SOCIETÀ OPERANTI NEL MONDO DEL FACTORING

Considerato che il ritardo nei pagamenti dei crediti commerciali rappresenta oggi un fenomeno particolarmente diffuso nel nostro Paese, ricorrere a servizi di factoring sta diventando una scelta obbligata  per sempre più imprese italiane. Dal canto loro, le società di factoring devono fronteggiare nuove sfide, determinate dall’evoluzione delle tecnologie, e investire in digitalizzazione per riuscire a tradurre tali sfide in opportunità.

Non perderti i prossimi articoli, iscriviti alla newsletter!

In Italia i ritardi nei pagamenti dei crediti commerciali sono all’ordine del giorno. Non è infatti un caso se secondo dati raccolti recentemente da Assifact, associazione che riunisce gli operatori italiani nel settore, il mercato del factoring italiano è quarto a livello mondiale e terzo a livello europeo per volume d’affari (oltre 240 miliardi di euro nel 2018). Davanti all’Italia solo Cina, Francia e Gran Bretagna.

Com’è noto, attraverso la cessione dei crediti esistenti o futuri e il pagamento di un determinato compenso, il factoring consente a un’impresa di ottenere subito liquidità e una serie di servizi correlati alla gestione del credito ceduto (gestione, amministrazione, incasso, anticipazione dei crediti prima della loro scadenza) evitando alle aziende clienti gli effetti negativi dovuti ai ritardi nei pagamenti.

DIGITALIZZAZIONE, DALLE BANCHE AL FACTORING

Oggi le stesse esigenze di innovazione che hanno già pienamente investito banche e altri fornitori di servizi finanziari, nel segno della digitalizzazione dei processi e dei servizi offerti, stanno investendo anche il settore del factoring.

Molte realtà attive nel campo dei financial services stanno adottando strumenti e soluzioni per il contatto e la gestione dei cliente full digital riuscendo così ad attirare nuovi clienti e opportunità in segmenti di mercato non raggiungibili da offerte tradizionali.

Una soluzione che risponde particolarmente bene ad alcune esigenze delle società operanti nel mondo del factoring è la Trusted Onboarding Platform (TOP) di InfoCert. Vediamo perché.

ADEGUATA VERIFICA, L’OBBLIGO DI VERIFICARE L’IDENTITÀ DEL DEBITORE CEDUTO AI SENSI DELLA NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO

I provvedimenti della Banca d’Italia del 3 aprile 2013 in materia di adeguata verifica della clientela e di Archivio Unico informatico (AUI) hanno stabilito che:

«le operazioni di factoring comportano per il cessionario [ovvero le società di factoring] gli obblighi di svolgere l’adeguata verifica e di effettuare la registrazione in AUI, oltre che dei creditori cedenti, anche dei debitori ceduti limitatamente a coloro che effettuano pagamenti aventi importo pari o superiore a 15.000 euro».

In risposta a questi provvedimenti, le società di factoring hanno segnalato alla Banca d’Italia difficoltà di ordine pratico nell’adempiere agli obblighi di adeguata verifica e registrazione in AUI, difficoltà riguardanti in particolare l’acquisizione dei documenti di identità dei debitori. La Banca d’Italia ha quindi verificato la possibilità di una revisione della disciplina secondaria che, pur riducendo gli oneri a carico delle società di factoring, non comportasse un abbassamento dei presidi antiriciclaggio del sistema italiano.

Il 31 luglio 2015, un nuovo provvedimento della Banca d’Italia ha stabilito che:

«il debitore ceduto non è da considerarsi cliente, neanche occasionale, ai sensi della normativa antiriciclaggio, nel caso di cessioni di crediti commerciali e in tutte le ipotesi di cessione in cui i crediti ceduti hanno origine da operazioni non soggette alle disposizioni in materia di adeguata verifica e Archivio Unico Informatico al momento dell’instaurazione del rapporto».

In tutti i casi di cessione di crediti finanziari sorti da rapporti soggetti sin dal momento della loro instaurazione agli obblighi di adeguata verifica le società di factoring dovranno quindi provvedere a verificare correttamente l’identità del debitore ceduto ai sensi della normativa antiriciclaggio, ovvero:

  • identificarlo e verificarne l’identità in presenza tramite un documento d’identità valido;
  • qualora si tratti di una società o un ente, verificarne l’effettiva esistenza del potere di rappresentanza acquisendo le informazioni necessarie per individuare e verificare l’identità dei relativi rappresentanti delegati alla firma per l’operazione da svolgere.

InfoCert TOP permette alle società di factoring di rispondere a questi obblighi normativi nel modo più efficiente possibile e allo stesso tempo di offrire qualcosa, ottenendo un vantaggio sui competitor.

INFOCERT TOP, ONBOARDING E VERIFICA DELLE IDENTITÀ CON IL MASSIMO LIVELLO DI SICUREZZA E IL MINOR RISCHIO

InfoCert TOP è una piattaforma web modulare che permette di identificare clienti cedenti il credito e debitori ceduti in presenza o a distanza, su pc, tablet o smartphone, con il più alto livello di sicurezza e il minor livello di rischio possibile.

Il modulo di validazione dell’identità esegue una verifica automatica e in tempo reale della validità del documento di identificazione caricato dall’utente e può interrogare database di terze parti per ulteriori controlli e raccolta dati. Il processo di identificazione può anche includere una convalida del back-office, per eseguire controlli sincroni (cioè in diretta) o asincroni sulle prove raccolte per convalidare manualmente l’identità.

Una volta completato il processo di verifica dell’identità dell’utente è possibile rilasciargli una firma digitale basata su un certificato one-shot, per consentirgli di sottoscrivere contratti e moduli online, nel corso dello stesso processo.

In definitiva, TOP permette di realizzare un processo 100% paperless, con un più alto valore legale e minori costi, velocizzando e semplificando la user experience a favore dei clienti.

19 febbraio 2020.

Scopri di più su TOP

InfoCert Trusted Onboarding Platform (TOP)