Stando ai dati dell’ultimo rapporto To Lease 2019, pubblicato annualmente dall’Associazione Italiana Leasing (Assilea), tra il 2018 e il 2019 i finanziamenti di leasing finanziario e operativo hanno raggiunto la cifra di 9,3 miliardi di euro di totale finanziato, con una crescita del 5,7% in valore e di quasi il 6% in numero di contratti rispetto all’anno 2017-2018. In particolare, il comparto del leasing finanziario ha registrato la crescita più significativa, con un +6,7% in termini di valore e +22% per quanto riguarda il numero di contratti, passati da 26 mila a 32 mila.

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Come è noto un contratto di leasing permette a un soggetto, sia esso una persona fisica o giuridica, di ottenere in locazione un bene a fronte del pagamento di un canone periodico, con la possibilità di restituirlo allo scadere del contratto o riscattarlo pagando un ulteriore canone.

Nel caso del leasing operativo il contratto è stipulato tra l’impresa produttrice o fornitrice del bene e il cliente finale, mentre nel caso del leasing finanziario è un soggetto terzo che acquista il bene dal produttore/fornitore e lo concede in leasing al cliente finale, agendo quindi da intermediario.

I VANTAGGI DEL LEASING FINANZIARIO PER IL CLIENTE FINALE

Dal punto di vista del cliente/utilizzatore, rispetto all’acquisto diretto di un bene immobile, di un bene mobile o anche di un bene immateriale (ad es. un marchio), ricorrere al leasing finanziario può risultare vantaggioso per diversi motivi. Eccone alcuni:

  • il contratto di leasing finanziario offre al cliente, utilizzatore del bene ceduto, la possibilità di ottenere una dilazione di pagamento e ha, generalmente, tempi di istruttoria molto più rapidi di quelli previsti per la concessione di un mutuo;
  • poiché resta formalmente di proprietà dell’azienda che lo cede in leasing (fino all’eventuale riscatto finale) il bene ceduto non va a gravare sul bilancio dell’utilizzatore e, per la stessa ragione, in caso di azioni legali o di fallimento, non può essere pignorato o sequestrato;
  • non solo il pagamento afferente al costo del bene, ma anche quello di imposte quali IVA e imposta di registro sono dilazionate nel tempo e consentono di evitare una spesa iniziale elevata;
  • i pagamenti sono deducibili al 100% per tutta la durata del contratto (a patto che si tratti di beni strumentali, funzionali allo svolgimento di un’attività lavorativa);
  • nel caso di strumenti e macchinari soggetti a rapida obsolescenza tecnologica la possibilità di non riscattare il bene allo scadere del contratto di leasing, permette di risparmiare rispetto alla sostituzione di un bene precedentemente acquistato.

I RISCHI PER LE SOCIETÀ DI LEASING DERIVANTI DA POSSIBILI ATTIVITÀ DI RICICLAGGIO

Le società che nell’ambito di un contratto di leasing finanziario agiscono da intermediarie possono invece beneficiare di una migliore customer experience per i propri servizi e di maggiore sicurezza rispetto al rischio derivante da attività di riciclaggio adottando alcune delle tecnologie digitali sviluppate da InfoCert.

La Direttiva 2006/70/CE ha incluso i contratti di leasing tra le casistiche a basso rischio di riciclaggio, ma questa regola non è sempre valida. Nell’ambito del leasing finanziario possono verificarsi casi di:

  • intestazione fittizia della proprietà di un bene proveniente dalla partecipazione ad un’attività criminosa;
  • richieste di finanziamento formulate da società in cui vengono reimpiegati capitali provenienti da attività criminose;
  • erogazione di finanziamenti per l’acquisto di autovetture rubate.

Poiché il contratto di leasing può essere utilizzato come strumento di riciclaggio attraverso il pagamento delle rate con denaro di provenienza illecita e rendere più difficile la riconducibilità del bene al soggetto che ne ha l’effettiva disponibilità si è affermato un orientamento secondo cui anche il bene oggetto di leasing può essere sequestrato nel caso di procedimenti di prevenzione o procedimenti penali per reati mafiosi, eventualità che comporterebbe un danno evidente per l’azienda di leasing.

I VANTAGGI DI INFOCERT TOP SUL FRONTE DELLA SICUREZZA E DELLA SODDISFAZIONE DEI CLIENTI

Adottando InfoCert TOP (Trusted Onboarding Platform) le società che si occupano di leasing finanziario hanno a disposizione una piattaforma web con cui identificare i propri clienti in presenza o a distanza, su pc, tablet o smartphone, con il massimo livello di sicurezza e il minor livello di rischio possibile. TOP può sfruttare diversi moduli attraverso i quali l’identificazione e la firma digitale del contratto possono avvenire da remoto o in presenza di un agente equipaggiato di tablet o smartphone.

Il modulo di validazione dell’identità offre una verifica automatica della validità del documento di identificazione caricato dall’utente e può interrogare database di terze parti per ulteriori controlli e raccolta dati. Il processo di identificazione può fare riferimento a diversi moduli:

  • con VideoID è possibile raggiungere i nuovi clienti in ogni luogo e in ogni momento identificandoli da remoto, attraverso una sessione video registrata. Tutto ciò che serve all’utente è un dispositivo dotato di webcam e i propri documenti a portata di mano;
  • sfruttando il modulo AMLID l’asserzione di identificazione può arrivare su TOP anche utilizzando una propria soluzione di antiriciclaggio

Una volta identificato, il cliente può visionare e firmare digitalmente il contrato. Il tutto in pochi minuti e attraverso un processo semplice e intuitivo, completamente digitale, con un più alto valore legale e minori costi, velocizzando e semplificando la user experience a favore dei clienti.

5 febbraio 2020.

InfoCert Trusted Onboarding Platform (TOP)

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