La crescente digitalizzazione ha creato numerose opportunità, ma ha portato con sé anche rischi significativi, in particolare nell’ambito della sicurezza informatica.
Gli attacchi cyber sono aumentati drasticamente e l’Italia si è rivelata uno degli obiettivi principali di queste minacce. Secondo il rapporto Clusit 2024, nel 2023 il nostro paese ha registrato l’11% degli attacchi informatici globali con un preoccupante incremento del 65% rispetto all’anno precedente. Tra i settori più colpiti spicca quello finanziario che ha subito una pressione intensa: gli attacchi verso banche e istituzioni finanziarie italiane sono aumentati del 286% nel 2023.
Questo scenario risulta particolarmente grave poiché queste istituzioni gestiscono informazioni sensibili e transazioni di alto valore, diventando bersagli privilegiati per i cybercriminali, evidenziando la vulnerabilità delle infrastrutture attuali.
L’evoluzione delle minacce cyber e le risposte italiane
Un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dall’uso crescente di strumenti di intelligenza artificiale generativa (GenAI) da parte degli attaccanti. L
a GenAI permette di automatizzare e rendere più sofisticati i tentativi di intrusione, come nel caso di malware avanzati o campagne di phishing personalizzate, aumentando la difficoltà di difesa per le aziende. In risposta a queste minacce, le aziende italiane hanno potenziato gli investimenti in cybersecurity che nel 2023 hanno toccato i 2,15 miliardi di euro con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nonostante l’aumento della spesa e la consapevolezza crescente dei rischi, il divario tra le difese adottate e le nuove capacità offensive dei cybercriminali continua ad allargarsi.
In un contesto di attacchi in costante aumento, la resilienza digitale e la sicurezza informatica si affermano come elementi essenziali per proteggere il settore finanziario e prevenire impatti negativi su clienti e partner.
Nuove regolamentazioni e obiettivi
L’Unione Europea ha riconosciuto la necessità di aumentare la capacità di resilienza e risposta a tali rischi intraprendendo un percorso di aggiornamento normativo che ha portato all’adozione della Direttiva (EU) 2022/2555 e del Regolamento (EU) 2022/2554, rispettivamente noti come NIS2 e DORA. L’obiettivo del legislatore europeo consiste nell’introduzione e perfezionamento di un vero e proprio framework di normative a disciplina della sicurezza informatica, al fine di gestire e mitigare gli incidenti informatici sia interni all’organizzazione che presso i fornitori strategici.
NIS2: un nuovo framework per la cybersicurezza
La Direttiva NIS2 aggiorna la precedente Direttiva NIS del 2016 in ottica evolutiva rispetto al crescente livello di digitalizzazione e al mutevole panorama delle minacce cibernetiche. Essa segna un passo significativo verso il rafforzamento della sicurezza informatica in Unione Europea e si pone l’obiettivo di consolidare un framework unitario, colmando le discrasie tra gli stati membri evidenziate dalla prima direttiva NIS.
In particolare, la NIS2 estende l’ambito di applicazione delle norme a nuovi settori e tipologie di entità con l’obiettivo di migliorare la resilienza e la capacità di risposta agli incidenti di sicurezza per enti pubblici e privati. Tra le novità principali si prevede che gli Stati membri siano dotati di team specializzati per la risposta agli incidenti e di un’autorità nazionale competente. Inoltre, la Direttiva promuove una cooperazione più stretta tra gli Stati e incoraggia l’adozione di misure di sicurezza in settori critici come energia, trasporti, finanza, sanità, gestione rifiuti e infrastrutture digitali. Imprese ed operatori essenziali, come fornitori di servizi cloud e mercati online, saranno obbligati a rispettare rigorosi standard di sicurezza e a notificare tempestivamente eventuali incidenti significativi, trasmettendo un preallarme entro 24 e una notifica aggiornata entro 72 ore.
Ma cosa rischiano le imprese che non si conformano alle nuove previsioni? La NIS2 ha indubbiamente incrementato i poteri attribuiti alle autorità competenti che potranno imporre diverse sanzioni amministrative in funzione dell’inquadramento dell’operatore come essenziale (fino a un massimo di 10 milioni di euro o 2% del fatturato annuo) o importante (fino a un massimo di 7 milioni o 1,4% del totale del fatturato annuo).
Il termine ultimo per il recepimento da parte degli stati membri è fissato per il 17 ottobre 2024. In Italia il processo di recepimento si è concluso con l’adozione del Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 138, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° ottobre ed applicabile dal 16 ottobre scorso.
DORA: la gestione dei rischi ICT
Il RegolamentoDORA si pone due obiettivi principali:
- gestire i rischi ICT nel settore finanziario;
- armonizzare le normative esistenti nei vari Stati membri dell’UE.
Con DORA, l’UE vuole introdurre un quadro unico per la gestione dei rischi ICT, eliminando conflitti tra normative nazionali e garantendo maggiore resilienza e uniformità tra tutti gli operatori del settore.
Gli impatti del Regolamento sono rilevanti su vari fronti. In primo luogo, rafforza la sicurezza informatica, richiedendo alle imprese di implementare misure tecniche e organizzative più rigorose per proteggere i propri sistemi e dati. In secondo luogo, DORA impone una maggiore trasparenza nella gestione dei rischi IT con obblighi di segnalazione degli incidenti e audit periodici. Inoltre, viene regolamentato l’utilizzo di fornitori terzi di servizi tecnologici, come il cloud, imponendo loro requisiti di sicurezza e controlli continui.
Il fine ultimo di DORA consiste nell’aumentare la fiducia nel settore finanziario e garantire la stabilità anche al verificarsi di incidenti informatici. Il regolamento mira a minimizzare i rischi sistemici legati alle interconnessioni digitali, assicurando che il sistema finanziario continui a funzionare anche in presenza di problemi connessi ai sistemi informatici, contribuendo così alla resilienza complessiva del mercato.
A differenza della Direttiva NIS2 che richiede un recepimento da parte di ciascuno stato membro, il Regolamento DORA è direttamente applicabile a partire dal 17 gennaio 2025.
Conclusioni e impatti per le aziende
La Direttiva NIS2 e il Regolamento DORA segnano un’importante evoluzione normativa nel campo della cybersicurezza e la loro entrata in vigore rappresenta una sfida significativa per molte aziende.
L’impatto di queste normative è notevole: aziende di tutti i settori, in particolare quelle finanziarie, sono chiamate a rivedere le proprie strategie di sicurezza, investendo in tecnologie e competenze specializzate. L’adeguamento a NIS2 e DORA rappresenta una sfida complessa, ma è fondamentale per garantire la continuità operativa e proteggere i dati sensibili di clienti e stakeholder.
Le aziende devono adottare una cultura della sicurezza informatica che possa consentire tutti i livelli dell’organizzazione e investire in soluzioni tecnologiche e processi adeguati. Una valutazione iniziale della propria postura di sicurezza è senza dubbio un punto di partenza fondamentale per identificare le aree di miglioramento e definire un piano di adeguamento personalizzato ed efficace nel tempo.
Soluzioni InfoCert – Tinexta Group
Il polo Cyber del Gruppo Tinexta ha definito un framework di servizi per supportare e agevolare l’adeguamento di operatori e fornitori impattati dal Regolamento DORA e dalla Direttiva NIS2, tramite una proposizione modulare che combina consulenza specialistica ad asset proprietari quali strumenti di analisi del rischio e piattaforme di monitoraggio della sicurezza.
Tramite un team di consulenti specializzati potremo supportarti nello svolgimento di una analisi dello stato di conformità della tua organizzazione rispetto alle normative e best practices in ambito di sicurezza informatica, ivi inclusi i requisiti previsti dal Regolamento DORA e dalla Direttiva NIS2. Tramite una Dashboard dedicata potrai invece avere una panoramica chiara e sintetica dello stato dei livelli conformità (e relativa esposizione a rischio) della tua organizzazione, monitorando e gestendo la conformità aziendale alle normative, alle politiche interne e agli standard di settore, dal punto di vista organizzativo e tecnologico.
Potrai avere una visione aggregata delle informazioni provenienti da diversi centri di competenza, al fine di ridurre la dispersione delle informazioni e migliorare la comunicazione interna, restituire una visione aggiornata delle attività, nonché dello stato di sicurezza, dell’intera organizzazione e facilitare il processo decisionale e il coordinamento delle risorse.