A partire dal 1° gennaio 2025, con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025 (Legge 207/2024), gli amministratori di società dovranno obbligatoriamente disporre di un indirizzo di posta elettronica certificata (pec) personale.

A chi si applica la nuova norma?

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con una nota ufficiale del 12 marzo 2025, ha chiarito che l’obbligo di pec si estende a tutte le imprese costituite e già iscritte al Registro Imprese prima del 1° gennaio 2025, senza eccezioni. Questo significa che anche le società esistenti devono adeguarsi alla nuova normativa, indipendentemente dalla loro data di costituzione.

Entro quando adeguarsi?

Sebbene la legge non stabilisca un termine preciso, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha indicato come scadenza ragionevole il 30 giugno 2025 per comunicare la pec degli amministratori. La comunicazione al Registro delle Imprese dovrà avvenire in occasione della nomina di un nuovo amministratore, del rinnovo dell’incarico o della nomina del liquidatore. Anche le imprese già costituite devono comunicare la pec entro questa data.

Le Camere di Commercio saranno incaricate di diffondere l’informazione, e il Ministero pubblicherà una nota ufficiale sul proprio sito istituzionale.

La pec deve essere personale: attenzione alla distinzione con quella della società

Un punto importante da ricordare è che la pec dell’amministratore non può coincidere con quella della società. L’obiettivo della norma è garantire un recapito personale per ogni amministratore, in modo che le comunicazioni ufficiali siano chiare e senza ambiguità. Se la società ha utilizzato fino ad oggi lo stesso indirizzo pec sia per l’amministratore che per l’impresa, dovrà regolarizzarsi entro la scadenza del 30 giugno 2025.

Chi amministra più società potrà scegliere di utilizzare la stessa pec per tutte o attivarne diverse per ciascuna impresa.

Quali società sono obbligate?

L’obbligo riguarda tutte le società di persone e di capitali che esercitano attività imprenditoriale, come:

    Sono escluse da questo obbligo:

        • Società semplici (eccetto quelle che svolgono attività agricola)

        • Società di mutuo soccorso

        • Consorzi e società consortili

      Le reti di impresa potrebbero essere soggette a obbligo pec in alcuni casi specifici, ad esempio quando svolgono attività commerciale con terzi.

      Cosa rischia chi non si adegua?

      Anche se la legge non prevede sanzioni immediate, la mancata comunicazione della pec potrebbe causare problemi pratici, come la difficoltà nel ricevere comunicazioni ufficiali e potenziali irregolarità amministrative. Inoltre, se un’azienda presenta una domanda di iscrizione al Registro Imprese senza indicare la pec dell’amministratore, la pratica verrà sospesa. In caso di mancata integrazione dei dati entro 30 giorni, la domanda sarà respinta.

      Per le imprese già iscritte che non si adeguano entro il 30 giugno 2025, la sanzione prevista dall’articolo 2630 del Codice Civile potrebbe variare da 103 a 1.032 euro. Se la comunicazione avviene entro 30 giorni dalla scadenza, la multa sarà ridotta di un terzo.

      Cosa fare per mettersi in regola?

          1. Verificare che tutti gli amministratori della società abbiano una pec personale.
          2. Se non ne hanno una, attivare una pec tramite un gestore accreditato come InfoCert.
          3. Comunicare l’indirizzo pec degli amministratori al Registro delle Imprese entro il 30 giugno 2025.

        Legalmail: il servizio di posta elettronica certificata di InfoCert

        Se ancora non hai una PEC, puoi scegliere InfoCert PEC Legalmail , la tua casella di posta elettronica certificata. InfoCert, con le sue tecnologie, semplifica le relazioni tra imprese, cittadini e PA che ogni giorno scelgono innovazione e sostenibilità.

        Preparati al nuovo obbligo di PEC con InfoCert Legalmail: scopri tutti i vantaggi!

        Preparati al nuovo obbligo di PEC con InfoCert Legalmail: scopri tutti i vantaggi!