Superati gli ultimi scogli normativi, SPID prende ufficialmente il via. Cosa cambia a partire da questo momento?

SPID, il Sistema Pubblico di gestione dell’Identità Digitale, è ormai pronto a diventare il punto di accesso privilegiato ai servizi online della Pubblica Amministrazione per tutti i cittadini e le aziende che, a partire dal 15 marzo, potranno farne richiesta.

Lo ha annunciato ieri il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma, presso la sala Giannini di Palazzo Vidoni. Insieme al Ministro, hanno preso parte all’evento il Direttore Generale di AgID, Antonio Samaritani, e i rappresentanti dei tre Gestori di Identità Digitale (Identity Provider) fin’ora accreditati da AgID, tra cui Danilo Cattaneo, Amministratore Delegato di InfoCert.

Numerose criticità, che hanno impedito di raggiungere l’obbiettivo di attivare 3 milioni di Identità Digitali entro la fine del 2015, risultano ormai superate. Il Garante della Privacy ha approvato le regole emanate dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ed è stato definito il ruolo dei Gestori di Identità Digitale. Dunque, tra una settima tutti potranno richiedere ed ottenere la propria Identità Digitale. Ma con ciò non abbiamo ancora risposto alla domanda qui sopra.

Cosa cambia a partire da ora? Forse tutto, o forse nulla. La risposta dipende da tutti noi: amministrazioni, aziende e cittadini.

L’INIZIO DI UN ANCORA INCERTO PERCORSO DI DIGITALIZZAZIONE

username e password

La risposta non è SPID, perché l’attivazione delle prime Identità Digitali e il rilascio delle prime credenziali di accesso da parte degli Identity Provider non costituisce affatto un punto d’arrivo, bensì l’inizio di un percorso ancora lungo e il cui esito non è affatto scontato. Il neonato Sistema Pubblico di Identità Digitale costituisce un mezzo, non un fine. SPID non è che uno strumento e i benefici che riusciremo a trarne dipenderanno da quanto e come lo utilizzeremo.

Siamo assolutamente certi del fatto che l’Identità Digitale rappresenti una preziosa opportunità per l’intero Paese. Un’opportunità che, se ben sfruttata, potrà portarci a velocizzare radicalmente processi amministrativi e aziendali, ad offrire (ed ottenere) servizi molto più rapidi, efficienti e sicuri di quelli di cui facciamo uso attualmente. Siamo convinti che SPID sia la chiave per digitalizzare l’Italia, con una ricetta simile a quella già applicata con successo in Estonia (a tal proposito leggi il nostro articolo: “Un modello da seguire per l’Identità Digitale in Italia”).

DUE CONDIZIONI AFFINCHÈ L’IDENTITÀ DIGTALE ABBIA SUCCESSO

La prima condizione necessaria affinché SPID abbia successo e riesca ad innescare la rivoluzione digitale di cui l’Italia ha bisogno è innescare prima una rivoluzione culturale.

Il Governo ha predisposto un progressivo switch off (spegnimento) di tutti i processi analogici della Pubblica Amministrazione da completare entro la fine del 2017. Bisognerà passare dalla tenuta di archivi cartacei alla conservazione digitale, dall’invio di Posta Raccomandata all’invio di PEC, dal firmare a mano i documenti alla loro sottoscrizione con firma elettronica, dalla fruizione di servizi allo sportello alla loro fruizione online tramite SPID. Ma perché ciò avvenga non basta un Decreto Legge, bisogna invece essere aperti alle novità ed imparare ad utilizzare i nuovi strumenti. Ne va della nostra capacità di essere competitivi.

La seconda condizione necessaria è che l’impegno dei cittadini e delle imprese ad affrontare il cambiamento sia ripagato con la predisposizione di numerosi servizi utili e che, per quanto digitali, forniscano dei vantaggi concreti.

SPID, così come Fatturazione Elettronica, Firme Elettroniche, Conservazione Digitale e tutte le soluzioni e i sistemi utili a digitalizzare e dematerializzare i processi (siano essi aziendali o amministrativi) rivolti al personale, ai clienti o ai cittadini, devono rispondere ad un obbiettivo comune: risolvere problemi di coloro a cui sono destinati. In caso contrario, questi non sapranno che farsene.

Ciò che serve adesso è comprendere come ottenere ed utilizzare l’Identità Digitale, su https://identitadigitale.infocert.it/.

9 marzo 2016