LA PEC OFFRE PIÙ GARANZIE RISPETTO AI SERVIZI WEB MESSI A DISPOSIZIONE DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE PER LA FATTURAZIONE ELETTRONICA

Mancano poco più di 3 mesi al 1° gennaio 2019, il giorno a partire dal quale la Fatturazione Elettronica B2B sarà obbligatoria per tutte le relazioni commerciali tra imprese private. Per allora bisognerà essere preparati e attrezzati con soluzioni e strumenti digitali adeguati e uno di questi è la Posta Elettronica Certificata (PEC).

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Che legame c’è tra PEC e Fatturazione Elettronica B2B?

Per l’invio delle fatture elettroniche B2B attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), come previsto dalla normativa, è possibile utilizzare 4 diversi strumenti:

  • Posta Elettronica Certificata (PEC);
  • servizi informatici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate: procedura web e app dedicata;
  • sistemi di cooperazione applicativa, su rete Internet, con servizio esposto tramite modello “web service”;
  • sistemi di trasmissione dati tra terminali remoti basato su protocollo FTP (File Transfer Protocol).

Tra questi, la PEC offre una serie di vantaggi e garanzie che mancano agli altri strumenti. Per cominciare, un messaggio PEC destinato a SdI potrà contenere in allegato più fatture elettroniche, fino a una dimensione massima di 30 MB. Ben 25 MB in più rispetto ai 5 MB consentiti dalla procedura web.

Inoltre, effettuata la trasmissione del messaggio, il soggetto emittente riceverà le relative ricevute di accettazione e consegna (a SdI) emesse dal sistema PEC. Tali ricevute permettono fornire una prova certa della data e ora in cui la fattura elettronica è stata inviata al Sistema di Interscambio. Una prova di cui non disporrà chi utilizzerà gli strumenti web resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate, che offrono solamente un  riscontro della ricezione tramite un avviso mostrato sulla stessa pagina dalla quale si effettua la trasmissione.

Una volta che le fatture elettroniche inviate avranno superato i controlli del Sistema di Interscambio, il soggetto mittente che abbia utilizzato la PEC o i web service riceverà un’ulteriore ricevuta di consegna inviata dal sistema di posta elettronica certificata di SdI.

L’importante delle ricevute di consegna PEC nel processo di Fatturazione Elettronica B2B

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2018, al punto 4.4, chiarisce che unicamente le ricevute di consegna inviate da SdI costituiscono una prova certa dell’emissione della fattura elettronica. Il processo che porta alla corretta emissione di una fattura elettronica è costituito di più step, dalla formazione e invio a SdI alla consegna al destinatario, ed è solo al superamento di quest’ultimo che la fattura elettronica può essere considerata effettivamente emessa.

In caso di contenzioso tributario o recupero del credito tramite procedure monitorie, disporre delle ricevute di consegna che il sistema PEC assicura al soggetto emittente è fondamentale per poter attestare l’effettiva emissione della fattura elettronica.

Per questo è importante non dimenticare che le ricevute di consegna, così come i messaggi, della propria casella PEC devono essere conservate nel rispetto della normativa sulla conservazione digitale dei documenti.

26 settembre 2018

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