TANTI VANTAGGI CON LA FATTURAZIONE ELETTRONICA B2B, MA BISOGNERÀ ATTREZZARSI PER RENDER LEGGIBILI LE FATTURE XML RICEVUTE VIA PEC

Da gennaio 2017, dopo la Pubblica Amministrazione, la fatturazione elettronica ha aperto le porte anche ai soggetti privati.

Ciò significa che aziende e professionisti possono già emettere tutte le fatture in formato elettronico e inviarle ai propri clienti utilizzando gli stessi canali di trasmissione previsti per le fatture PA, tra cui la Posta Elettronica Certificata. Anche le fatture elettroniche BtoB (Business to Business) transiteranno quindi attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) di SOGEI[1], prima di raggiungere l’indirizzo PEC del destinatario chiamato al pagamento.

Il 2 febbraio il viceministro all’Economia, Luigi Casero, aveva annunciato l’apertura di un tavolo con Agenzia delle Entrate, Confindustria e associazioni di professionisti allo scopo di dare massima diffusione alla fatturazione BtoB. Secondo il viceministro, i professionisti saranno il vero motore del cambiamento, ma perché un’impresa o un professionista dovrebbe scegliere di digitalizzare i processi di fatturazione?

QUALI VANTAGGI OFFRE LA FATTURA ELETTRONICA RISPETTO AL CONSOLIDATO UTILIZZO DELLA CARTA?

Fatture b2b via PECUna risposta concreta è quella data da Paolo Colli Franzone, direttore dell‘Osservatorio Netics, in un articolo pubblicato di recente su Agenda Digitale.

Franzone fa notare come una gran parte delle fatture emesse ogni giorno in Italia venga stampata in triplice copia: la 1ª conservata dal soggetto emittente, la 2ª spedita al cliente, la 3ª inviata alla banca per ottenere un anticipo sul saldo da parte del cliente. Non sono però rari i tentativi di truffa, con richieste di anticipo di liquidità basate su fatture completamente inventate o appoggiate contemporaneamente su più banche. Così, per evitare il rischio di esser truffate, ad ogni richiesta di saldo anticipato da parte di un fornitore, le banche devono inviare una notifica della fattura al debitore e verificarne la veridicità. Tutto ciò comporta sprechi di tempo e denaro per le banche e conseguenti ritardi nell’accredito delle somme richieste dalle imprese.

Come evitare truffe e sprechi? La fatturazione elettronica annullerebbe la necessità per le banche di effettuare verifiche sulle fatture, perché la loro veridicità e unicità verrebbe garantita già dal processo, attraverso il Sistema di Interscambio.

Inoltre, eliminando attività di stampa e imbustamento delle fatture, comunicazioni superflue ai clienti, attività e costi di conservazione nell’archivio cartaceo, burocrazia e passaggi autorizzativi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stimato risparmi per almeno 4 miliardi. L’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano parla di cifre tra 7,5 e 11,5€ risparmiati a fattura, per organizzazioni che gestiscono volumi di fatture superiori alle 3.000 annue.

COSA COMPORTERÀ LA FATTURAZIONE B2B PER I DESTINATARI DELLE FATTURE ELETTRONICHE?

Da xml a testoPer quanto vantaggiosa la fatturazione elettronica B2B non è un obbligo per imprese e professionisti, per cui potremmo anche non assistere a una vera e propria alla corsa alla digitalizzazione in tempi brevi.

Di certo però le imprese più strutturate inizieranno ad utilizzare presto la fatturazione elettronica B2B per uniformare la modalità di fatturazione verso privati a quella verso la PA, già introdotta con profitto. Tali imprese invieranno le fatture elettroniche in formato XML, via PEC, a professionisti ed imprese clienti. Diventa quindi fondamentale attrezzarsi per poter visualizzare le fatture ricevute in un formato leggibile.

Per questo InfoCert ha deciso di integrare un nuovo servizio per la visualizzazione delle fatture direttamente in Legalmail.

1 marzo 2017

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[1] società di Information and Communication Technology del Ministero dell’Economia e delle Finanze che coordina lo scambio dei documenti tra le controparti