SEMPRE PIÙ DATI A NOSTRA DISPOSIZIONE MA PERCHÉ RISPONDANO ALLE NOSTRE DOMANDE DOBBIAMO FAR LORO LE DOMANDE GIUSTE
Si è parlato e si continua a parlare sempre più spesso di Big Data, un temine relativamente nuovo ma che si riferisce a qualcosa che nel mondo degli affari nuovo proprio non è: l’attività di raccolta e analisi di dati a beneficio del business e dell’attività produttiva.
La novità riguarda più l’aggettivo che il sostantivo. I dati oggi disponibili si definiscono “Big” perché la loro produzione è talmente estesa in termini di volume, velocità e varietà che è necessario disporre di metodologie e strumenti specifici per riuscire a raccoglierli e utilizzarli con profitto.
Il report Big Data Maturity Survey 2016, realizzato da AtScale (società specializzata in business intelligence) e riguardante 2.550 professionisti di 1.400 aziende in 77 nazioni, ha rilevato che oltre il 70% degli intervistati fa uso di strumenti per la raccolta e l’analisi di Big Data da oltre un anno. A che scopo? E perché dovremmo imitarli?
RACCOGLIERE I DATI NON BASTA, SERVE METODO COMPETENZE E PROGETTUALITÀ
I clienti di oggi sono sempre più abituati ad interagire con la propria banca, con i siti di e-commerce o con gli enti pubblici attraverso siti web e app mobile. Aziende e organizzazioni devono quindi cambiare il modo in cui interagiscono con gli utenti per venire in contro alle loro nuove esigenze ed abitudini. I dati sono la chiave per interpretare questi nuovi bisogni e abitudini e rispondervi con prontezza ed efficacia.
Le informazioni potenzialmente a nostra disposizione sono però tante e complesse. Basti pensare agli smart object dell’Internet Of Things, in grado di connettere il mondo fisico al digitale e raccogliere continue informazioni e dati attraverso i propri sensori. Si parla di dati non strutturati, che vanno distinti, selezionati e interpretati tramite appositi sistemi analitici di nuova generazione per produrre informazioni corrette e di valore. I dati non risponderanno alle nostre domande se non saremo in grado di far loro le giuste domande.
Dovremo quindi individuare gli obbiettivi da raggiungere, adottare le tecnologie necessarie a raggiungerli e definire delle strategie in grado di valorizzare le informazioni ottenute attraverso i dati. Queste ultime andranno poi integrate nei processi di business, che dovranno perciò diventare agili e flessibili. E per fare ciò avremo bisogno di tutte le risorse che le soluzioni digitali sono in grado di offrirci.
I VANTAGGI OFFERTI DAI BIG DATA
I vantaggi offerti da un corretto utilizzo dei Big Data possono essere vari e molteplici, a seconda dei mercati di appartenenza. Dall’ottimizzazione dei processi produttivi alla manutenzione predittiva, dall’ottimizzazione della supply chain a quella della customer care.
Una buona lettura dei dati apre a una migliore conoscenza dei clienti e alla possibilità di offrire loro nuovi servizi specifici. Ne conseguirà una maggiore soddisfazione delle aspettative per loro e un posizionamento più competitivo per noi.
Le aziende che saranno in grado di ottenere vera conoscenza dai dati e che sapranno sfruttare i vantaggi delle soluzioni digitali trust based, in grado di garantire una gestione sicura delle informazioni raccolte e condivise, continueranno a migliorare e a far evolvere il proprio business rendendo felici i propri clienti.
3 maggio 2017