La Blockchain, una tecnologia di cui si fa un gran parlare, sta rivoluzionando diversi settori, da quello finanziario, all’arte e alla musica. Spesso confusa con criptovalute ed NFT, la Blockchain merita una spiegazione più approfondita. Scopriamo cos’è esattamente, come funziona e quali sono le differenze tra queste tecnologie.

Blockchain definizione

La Blockchain, che letteralmente significa “catena di blocchi“, utilizza una rete informatica di nodi, per gestire ed aggiornare, in modo sicuro ed univoco, un registro contenente dati ed informazioni. Questo registro è aperto, condiviso e distribuito, eliminando la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica.

In altre parole, la Blockchain è una tecnologia innovativa che crea un registro digitale pubblico (poiché non dipende da un ente centrale o da un singolo individuo) ed immutabile. Il registro è formato da blocchi interconnessi e permette di registrare e verificare qualsiasi tipo di transazione in modo sicuro e trasparente

Ogni elemento di valore, che sia un bene fisico (come una casa, un terreno, del denaro) o un asset digitale (come un brevetto, un marchio o una proprietà intellettuale), può essere tracciato e scambiato sulla Blockchain, garantendo maggiore sicurezza e affidabilità

Dunque, qualsiasi cosa abbia un valore può essere monitorata e scambiata su una rete Blockchain.

Blockchain come funziona

Dopo aver compreso cos’è la Blockchain, ora cerchiamo di capire come funziona.

Ogni volta che viene effettuata una transazione, viene creato un nuovo blocco di dati che si aggiunge alla catena. Questo blocco può mostrare una serie di informazioni, come chi ha effettuato la transazione, in che momento, cosa ha formato oggetto della transazione. 

Ogni blocco di dati è strettamente collegato ai precedenti e a quelli che lo seguono in modo da formare una catena. Ogni volta che un bene o servizio viene trasferito o cambia proprietà i blocchi registrano l’ora della transazione e la sequenza della stessa e il blocco si collega strettamente agli altri in modo da impedire qualsiasi alterazione o l’inserimento tra blocchi esistenti.

Le transazioni vengono bloccate tutte insieme e vanno a formare una catena che non può essere modificata. Proprio il fatto che la catena di blocchi non possa essere modificata da eventuali malintenzionati costituisce il maggior pregio della Blockchain.

Altre caratteristiche rilevanti di questa tecnologia sono la sicurezza, garantita dalla crittografia avanzata e dalla verifica continua da parte dei nodi della rete, e la trasparenza, dovuta al fatto che le transazioni sono visibili da tutti coloro che partecipano alla rete.

Esistono due tipi di Blockchain: quelle permissionless e quelle permissioned, a seconda che siano pubbliche, ovvero non prevedano abilitazioni all’accesso, o private, che invece ne prevedono.

Criptovalute cosa sono

Dopo aver compreso come funziona la Blockchain, cerchiamo di capire qual è il nesso con le criptovalute e gli NFT.

Tutto comincia con il Bitcoin, ovvero una moneta virtuale nata nel 2008. La sua caratteristica è che dietro di essa non c’è una Banca centrale che la distribuisce.

Il suo funzionamento si basa su una rete di nodi e l’impiego della crittografia per garantire la sicurezza delle transazioni: la Blockchain è, dunque, la tecnologia alla base delle criptovalute.

L’acquisto di Bitcoin richiede l’apertura di un portafoglio o conto virtuale. Successivamente, la criptovaluta può essere comprata su diverse piattaforme, utilizzando metodi di pagamento tradizionali come bonifici o carte. I Bitcoin, una volta acquisiti, possono essere utilizzati per transazioni sia digitali che, in alcuni casi, fisiche presso esercizi commerciali che accettano questa forma di pagamento.

In un primo momento, nessuno aveva pensato di utilizzare la Blockchain per impieghi diversi dalle criptovalute. Bisogna aspettare il 2014 perché si cominci ad avere un certo interesse nei suoi confronti e si inizi a pensare di impiegarla anche per altri scopi.

NFT cosa sono

Nel 2015 la Blockchain comincia ad essere impiegata negli NFT, acronimo di Non Fungible Token

Mentre le criptovalute sono beni fungibili, che possono essere tranquillamente scambiati con altri della stessa tipologia, gli NFT sono beni non fungibili, cioè beni che hanno una loro individualità e che, di conseguenza, non possono essere sostituiti gli uni con gli altri (ad esempio un’opera d’arte o un appartamento).

Un NFT è un contenuto digitale che rappresenta un asset (un’opera d’arte, della musica, un gioco, una collezione) nel mondo reale. Acquistando un’opera legata ad un Non Fungible Token, non si acquista l’opera stessa, ma la possibilità di dimostrare di vantare un diritto su quell’opera, diritto che viene garantito da uno smart contract.

Alla base dell’NFT vi sono:

  • un hash, poiché quando viene creato un NFT, il contenuto digitale viene convertito in una stringa di codice binario. Questo processo prende il nome di hashing;
  • la Blockchain che serve a garantire che ogni NFT sia unico e tracciabile, registrando tutte le transazioni in maniera sicura ed immutabile.

Differenze tra Blockchain,NFT e criptovalute

Quindi possiamo affermare che la Blockchain è la tecnologia sottostante alle criptovalute e agli NFT. Tuttavia, esistono differenze significative tra di esse: le criptovalute sono essenzialmente forme di valuta digitale che utilizzano la tecnologia Blockchain per garantire la sicurezza e la trasparenza delle transazioni, mentre gli NFT sono rappresentazioni digitali uniche ed indivisibili di asset digitali. Gli NFT utilizzano la Blockchain per garantire l’autenticità e la proprietà unica di tali asset.

Applicazioni Blockchain

La Blockchain, grazie alle sue caratteristiche di sicurezza, trasparenza e decentralizzazione, ha numerosi ambiti di applicazione, oltre alle criptovalute e agli NFT. 

Uno dei contesti più interessanti è costituito dalla supply chain management. La Blockchain, infatti, permette di tracciare le varie fasi del ciclo di vita di un prodotto, rendendo più trasparente ed efficiente la catena di approvvigionamento. Viene, ad esempio impiegata per monitorare la provenienza e la qualità dei prodotti e per ridurre possibili contraffazioni e frodi.

Nella sanità, la Blockchain può essere utilizzata per archiviare in modo sicuro i dati sulla salute dei pazienti, al fine di tutelarne la privacy, facilitando, al tempo stesso, la condivisione di dati tra professionisti e istituzioni.

Un altro contesto nel quale può essere usata questa tecnologia è quello delle votazioni elettroniche garantendoun voto sicuro e trasparente.

Nel settore energetico la Blockchain permette ai produttori di energia rinnovabile di vendere direttamente l’energia in eccesso ai consumatori, senza passare attraverso le grandi utilities.

Un altro impiego consiste nella creazione di identità digitali sicure: la Blockchain garantisce la tracciabilità, l’integrità e la sicurezza delle informazioni sull’identità, offrendo agli individui il pieno controllo sulla condivisione dei propri dati e alle organizzazioni una verifica rapida e affidabile delle credenziali.

Ad esempio, InfoCert, pioniere nell’innovazione digitale, ha scelto la Blockchain come fondamento per Dizme, la sua piattaforma di identità digitale. Grazie a questa tecnologia, gli utenti hanno il pieno controllo dei propri dati personali, godendo di un’identità digitale sicura e legalmente riconosciuta.

Ma la Blockchain non è solo questo e, come afferma l’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano, “insieme ad altre tecnologie, potrebbe essere alla base della next web revolution, ossia il Web3, una sorta di web decentralizzato che potrebbe rappresentare la naturale evoluzione dell’attuale web, centralizzato e dominato dalle Big Tech“.