ABSTRACT DELL’ARTICOLO PUBBLICATO INTEGRALMENTE IN “PILLOLE NORMATIVE” A CURA DEGLI AVV.TI ROBERTO SCAVIZZI, FEDERICO RUSSO E ANDREA SCIUTO SOTTO IL COORDINAMENTO DEL PROF. STEFANO RUSSO, TITOLARE DELL’INSEGNAMENTO DI INFORMATICA GIURIDICA E DIRITTO COMUNITARIO DELL’INFORMATICA PRESSO IL DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA DELLA LUISS GUIDO CARLI.
Ad oggi, grazie alla firma digitale e alle marche temporali, siamo in grado di stabilire con certezza chi ha sottoscritto un documento digitale e in che momento. Con la georeferenziazione aumentano le evidenze e la sicurezza delle informazioni e il documento digitale trova nuove utili applicazioni.
IL DATO TOPICO E GLI INSEGNAMENTI DEL PASSATO
Fin dall’antichità, ogni documento avente rilevanza giuridica ha sempre avuto bisogno di due attributi fondamentali: una datatio cronica e una datatio topica, ossia l’indicazione della data e del luogo in cui il documento veniva sottoscritto. Queste due attestazioni sono necessarie per dare forza e validità giuridica al documento.
L’esigenza di autenticare i documenti è sentita già da diverso tempo, tanto da dare origine alla “Diplomatica”, la scienza che si occupa di studiare documenti di interesse storico o erudito per accertarne l’autenticità.
LE EVIDENZE DEL DOCUMENTO DIGITALE
Oggi, nonostante ci siamo evoluti passando dalla pergamena medioevale al documento digitale, non si è persa l’esigenza di attestare con certezza almeno tre elementi, che possono essere individuati rispondendo ad altrettante domande:
- chi ha sottoscritto quello specifico documento?
- Quando esattamente lo ha sottoscritto?
- E il contenuto del documento firmato e spedito, il ‘cosa’, corrisponde a quello del documento ricevuto?
Abbiamo già da tempo sentito la necessità di individuare con certezza il ‘chi’, ovvero il firmatario di un documento, mediante una firma digitale in cui autenticità e non ripudio sono assicurati dalla norma, dalla tecnologia e, soprattutto, dalla presenza di una Certification Authority: ente di terza parte, pubblico o privato, abilitato a rilasciare certificati digitali.
Quasi contemporaneamente abbiamo sentito il bisogno di affidare anche il ‘quando’ a terze parti degne di fiducia, che attestassero data ed ora della firma di un documento, assicurandone l’opponibilità a terzi. Ecco quindi che sono nate le marche temporali, create e controllate da apposite “Time Stamping Authority”, ossia quel processo che tiene traccia del tempo di creazione e modifica di un documento.
Infine vi è il ‘cosa’, il contenuto del documento digitale, di cui va salvaguardata l’integrità, la principale caratteristica che un giudice valuta in sede di contenzioso. Ad assicurarla è ancora una volta la firma digitale. Se la modifica o la perdita di dati di un documento analogico è, infatti, evidente ad un primo sguardo (in caso di lacerazioni, ad esempio), la modifica di un documento digitale si nota con più difficoltà se non è firmato digitalmente.
A tutto questo manca ancora il ‘dove’, la cui esigenza è evidente, come dimostrano i documenti storici e la diplomatica di cui dicevamo poc’anzi.
DALLA GEOLOCALIZZAZIONE ALLA GEOREFERENZIAZIONE
La risposta a tale esigenza, a livello tecnologico, esiste già dagli anni ‘70 e si chiama GPS (Sistema di Posizionamento Globale). Il GPS è un sistema satellitare civile nato in America che fornisce ad un ricevitore informazioni sulle sue coordinate geografiche ed orarie, ovunque sulla Terra, sfruttando una rete di satelliti artificiali in orbita, con un grado attuale di accuratezza dell’ordine di qualche metro. Si tratta di una tecnologia nota, ma alla quale è possibile dare un’applicazione nuova: la georeferenziazione del documento digitale. Facciamo un confronto.
Un ambito in cui il GPS è già ampiamente utilizzato è quello legato alle spedizioni di pacchi tramite corriere espresso. Grazie ad esso è possibile monitorare in qualunque momento dove si trova il proprio pacco, seguirne il percorso ed accertarsi che la spedizione stia procedendo in modo corretto.
Questo è ciò che succede oggi. Il futuro di questa soluzione, invece, ne vedrà l’applicazione a un documento digitale, insieme a firma digitale e marca temporale, per assicurare un flusso documentale ben costituito e preciso, che avrà come ultimo tassello la conservazione digitale.
Consideriamo poi che il dato georeferenziato può essere applicato a qualsiasi tipo di formato, quindi anche a foto, immagini, file audio, registrazioni, file video.
I VANTAGGI DEL DATO GEOREFERENZIATO
I campi di applicazione della georeferenziazione sono innumerevoli: di fatto, ovunque serva appurare con certezza ‘il luogo’ dove è avvenuto un fatto o un negozio giuridico.
Pensiamo a un incidente stradale. In una situazione di questo tipo raccogliere evidenze fotografiche e attribuire loro, con certezza, una data e un luogo ben determinati permetterà di accrescere in maniera esponenziale la protezione da frodi. Ciò sarebbe vantaggioso tanto per i singoli clienti quanto per i periti assicurativi in fase di accertamento.
Nel settore immobiliare o in caso di locazioni diventerà possibile collocare nel tempo e in un luogo certo la condizione di un edificio, un terreno o un locale, dimostrando l’assenza o la presenza di determinate condizioni (ad esempio l’assenza di danni all’atto della riconsegna a seguito di locazione).
Nel mondo delle visite ispettive la georeferenziazione può essere applicata per la raccolta di evidenze documentali, ad esempio, sullo stato delle strutture, per accertamenti su dipendenti e uffici, in sopralluoghi e controlli. Pensiamo, alle visite ispettive nei cantieri edili o nei luoghi di ristorazione (ristoranti, alberghi, mense).
Affinché si compia il passaggio dalla semplice geolocalizzazione alla georeferenziazione bisognerà però assicurare al dato topico l’opponibilità ai terzi.
Questa potrebbe essere garantita dalla presenza di un’Authority che sarà una terza parte garante, in modo che il dato geografico non sia più semplicemente dichiarato dalle controparti, ma attestato da un soggetto riconosciuto e autorevole e quindi opponibile a terzi.
Non appena il Legislatore si sarà allineato a quelli che sono i casi d’uso già reali e all’esigenza di avere terze parti garanti, la georeferenziazione potrà trovare innumerevoli campi d’applicazione, oltre quelli qui suggeriti, e diventare il nuovo attributo fondamentale del documento digitale.
14 ottobre 2015