Con il lancio ufficiale del portale domiciliodigitale.gov.it da parte di AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), cittadini e professionisti possono eleggere il proprio domicilio digitale per ricevere via PEC diverse tipologie di notifiche legali, con piena validità giuridica.

Le linee guida per la realizzazione e il funzionamento di INAD (Indice dei domicili digitali delle persone fisiche, dei professionisti e delle imprese non iscritti in albi o elenchi) sono state aggiornate l’8 agosto 2023 nella versione 2.1. Ecco cosa c’è da sapere e quali sono le nuove regole.

Cos’è INAD e come funziona?

L’INAD è un elenco pubblico di domicili digitali, laddove per domicilio digitale si intende l’indirizzo elettronico eletto presso un servizio di Posta Elettronica Certificata o qualificata, come la PEC InfoCert, rispondente alla definizione del Regolamento eIDAS.

Tale domicilio elettronico è valido per le comunicazioni con valore legale e rientra tra gli strumenti che concorrono a definire la cittadinanza digitale, ovvero un insieme di tecnologie digitali normate, finalizzate a semplificare il rapporto tra cittadini, imprese e PA. La registrazione in INAD può essere fatta da:

  • persone fisiche maggiorenni;
  • professionisti non iscritti in ordini, albi o collegi;
  • enti di diritto privato non obbligati all’iscrizione nell’INI-PEC.

Chi decide di eleggere un domicilio fiscale e di registrarlo presso INAD ha il vantaggio di scambiare comunicazioni con valore legale con imprese, professionisti e Pubblica Amministrazione, come ad esempio:

  • rimborsi fiscali o detrazioni d’imposta;
  • accertamenti (come cartelle esattoriali);
  • verbali di sanzioni amministrative (per esempio una notifica di multa).

In questo modo anche le PEC dei privati cittadini, e non soltanto quelle dei professionisti, diventano lo strumento per gestire in autonomia il proprio domicilio digitale, ricevendo notifiche in tempo reale e azzerando i costi dei servizi postali. Con benefici anche in termini di sostenibilità ambientale grazie all’azzeramento delle emissioni legate agli spostamenti per invio/ricezione degli atti e al risparmio ingente di carta.

Le fasi del ciclo di vita del domicilio digitale

Nel ciclo di funzionamento del domicilio fiscale si identificano 5 fasi:

  • Elezione: equivale alla dichiarazione del proprio domicilio digitale mediante comunicazione di un indirizzo di posta elettronica certificata o di una PEC qualificata;
  • Modifica: sostituzione del domicilio digitale in uso per contestuale elezione di un nuovo domicilio digitale;
  • Cessazione volontaria: cessazione da parte del titolare del domicilio digitale in uso senza elezione di un nuovo domicilio digitale;
  • Cessazione d’ufficio;
  • Cessazione per casi particolari: in caso di decesso del titolare del domicilio digitale (persona fisica) o di estinzione dell’Ente.

Resta fermo il principio di conservazione da parte di INAD delle informazioni storiche relative ai domicili cessati ai soli fini probatori.

Come si elegge il domicilio digitale?

Privati, professionisti o enti che intendono eleggere il proprio domicilio digitale INAD devono necessariamente registrarsi allo stesso Indice. La procedura richiede l’accesso al portale web e l’identificazione mediante SPID e CIE, o CNS. Dopodiché si procede inserendo le informazioni richieste:

  • Indirizzo e-mail di contatto (persone fisiche);
  • Professione esercitata e dichiarazione sostitutiva attestante l’esercizio dell’attività professionale di cui alla legge n. 4/2013 (professionisti);
  • Registrazione mediante legale rappresentante o suo delegato (enti).

Ricordiamo che, al momento, l’iscrizione non è obbligatoria perché in base al CAD (art. 3-bis) dovrà essere adottato un apposito DPCM nel quale stabilire la data esatta a partire dalla quale le comunicazioni da e per la PA avverranno esclusivamente in via telematica.

Cosa cambia per i professionisti con domicilio digitale PEC?

Il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD) prevede che il domicilio digitale dei professionisti iscritti obbligatoriamente in INI-PEC, l’indice nazionale degli indirizzi PEC delle imprese e dei professionisti, venga importato automaticamente su INAD. E così è stato: a partire dal 6 luglio 2023 tutti i domicili digitali dei professionisti sono stati pubblicati anche su INAD e resi disponibili per la consultazione pubblica.

Da un lato, quindi, i privati cittadini possono volontariamente comunicare il proprio domicilio digitale e nel caso modificarlo e cessarlo, dall’altro per i professionisti iscritti in albi, elenchi o registri (come commercialisti, avvocati, ingegneri, architetti e via dicendo), il domicilio legale come persone fisiche è diventato subito operativo con la sola possibilità di modificare quello già pubblicato nell’elenco INI-PEC.

Tale situazione, indicata come critica, ha reso necessaria una modifica alle linee guida INAD come da Determina n. 188/2023 di AgID (pubblicata in GU 192/23). Tale modifica, attuata in virtù dei principi generali di uguaglianza e di ragionevolezza sanciti dalla Costituzione, pone rimedio alla disparità di trattamento tra privati e professionisti non iscritti in albi o elenchi e professionisti ordinisti, concedendo a questi ultimi la facoltà di cessare volontariamente il domicilio digitale in INAD, esercitando come cittadini il diritto di tenere distinto l’ambito privato e quello professionale.