Il Ransomware è un tipo di malware che limita l’accesso a dati o dispositivi fino al pagamento di un riscatto.
Si tratta di una delle minacce informatiche più temute e diffuse degli ultimi anni, in grado di colpire aziende di qualsiasi settore e dimensione. Secondo il report Ransomfeed Q1 2024, la media giornaliera di attacchi supera gli 11,7 al giorno, un dato che evidenzia quanto sia urgente affrontare il problema in modo consapevole e strategico.
In un panorama digitale in continua evoluzione, la sicurezza informatica rappresenta una priorità assoluta per tutelare la confidenzialità, l’integrità e la disponibilità dei dati aziendali.
Ransomware: significato e implicazioni per imprese e professionisti
La parola Ransomware nasce dall’unione dei termini inglesi ransom (riscatto) e software, ed è usata per indicare un programma malevolo in grado di prendere in ostaggio dati o dispositivi, rendendoli inutilizzabili fino al pagamento di una somma di denaro.
L’obiettivo dell’aggressore è forzare la vittima a pagare per ottenere la chiave di decifrazione o lo sblocco del sistema.
Questo tipo di minaccia rappresenta una delle sfide più gravi per la cybersecurity, con impatti operativi, finanziari e reputazionali difficili da contenere.
Non di rado, le vittime che decidono di pagare si trovano nuovamente sotto attacco, diventando bersagli facili per altri gruppi criminali che sfruttano le informazioni sulla vulnerabilità già dimostrata.
Ransomware: definizione e struttura di un attacco
Il termine Ransomware non indica soltanto un tipo di malware, ma anche il metodo organizzato con cui viene utilizzato per colpire le vittime, attraverso passaggi ben definiti.
Tutto comincia con un accesso iniziale alla rete della vittima, che può avvenire tramite e-mail di phishing, vulnerabilità non corrette o credenziali rubate. L’aggressore si muove poi all’interno della rete, acquisisce diritti e informazioni, fino a criptare i dati e bloccare l’operatività.
A questo punto viene recapitato un messaggio di richiesta di riscatto, accompagnato da istruzioni dettagliate su come effettuare il pagamento, di solito in criptovaluta.
Spesso, oltre alla crittografia, i dati vengono esfiltrati e offerti in vendita nel dark web. Questo aumenta la pressione sulla vittima, che teme la pubblicazione di informazioni riservate o l’utilizzo fraudolento dei dati.
Cosa rende un attacco Ransomware così pericoloso
A differenza di molti virus tradizionali, che operano in modo silenzioso per sottrarre dati o compromettere i sistemi senza essere scoperti, un attacco Ransomware è progettato per farsi notare. L’obiettivo dell’aggressore non è nascondersi, ma creare un danno immediato e visibile, bloccando l’accesso a file o interi dispositivi e chiedendo esplicitamente un riscatto per il ripristino delle funzionalità.
Ciò che rende il Ransomware particolarmente insidioso è la combinazione tra danno tecnico e pressione psicologica: la perdita improvvisa dei dati, la minaccia della loro pubblicazione e la necessità di agire entro un tempo limitato creano uno stato di emergenza che spinge molte vittime ad agire impulsivamente. In alcuni casi, il malware è programmato anche per eliminare le copie di backup, rendendo il recupero autonomo ancora più difficile.
Ransomware: cos’è l’attacco crittografico e quali sono le altre varianti
I tipi di Ransomware si sono moltiplicati nel tempo, assumendo forme sempre più sofisticate.
Tra le più comuni, troviamo il Ransomware crittografico, che cifra i file della vittima rendendoli inaccessibili, e quello non crittografico, che blocca l’intero dispositivo.
A queste si affiancano varianti particolarmente insidiose, come il leakware, che combina il furto alla minaccia di pubblicazione dei dati, o il wiper, che distrugge i file, a volte anche dopo il pagamento.
Esistono poi forme più psicologiche come lo scareware, che usano pop-up per segnalare la presenza di virus nel dispositivo e spingere ad acquistare un software inutile o che spesso si rivela essere, esso stesso, un malware.
Un altro fenomeno in crescita è il Ransomware as a Service (RaaS), un modello “commerciale” nel quale sviluppatori di malware forniscono il codice a criminali affiliati, in cambio di una percentuale sui riscatti. Questa modalità ha reso l’accesso al mondo del crimine informatico più semplice e diffuso, contribuendo a generare nuove minacce e gruppi sempre più organizzati.
Protezione e prevenzione: come contrastare gli attacchi Ransomware
Ma come difendersi dagli attacchi informatici? Contro la minaccia rappresentata dai Ransomware, non esiste una soluzione unica e definitiva: è necessario adottare un approccio strategico e multilivello che combini diverse misure di sicurezza.
Tra le più efficaci troviamo:
- Backup dei dati offline
- Salvare copie dei dati su dispositivi non connessi alla rete riduce il rischio di perdita totale e rende inutile la richiesta di riscatto.
- Patch regolari e aggiornamenti
- Applicare gli aggiornamenti appena disponibili protegge dalle vulnerabilità note, che sono tra le principali vie di accesso per i criminali informatici.
- Formazione del personale
- I dipendenti formati sanno riconoscere le tecniche di phishing e ingegneria sociale, riducendo drasticamente il rischio di attacco.
- Strumenti di sicurezza avanzati
- L’impiego di EDR, firewall di nuova generazione e piattaforme di monitoraggio permette di individuare comportamenti anomali in tempo reale.
- Controllo degli accessi e autenticazione multifattoriale
- Limitare i permessi e richiedere più livelli di verifica per l’accesso riduce le possibilità che un hacker possa spostarsi liberamente nella rete.
- Piani di risposta agli incidenti
- Sapere esattamente cosa fare in caso di violazione accelera i tempi di recupero e minimizza i danni economici e d’immagine.
Le conseguenze di un attacco Ransomware: non solo danni economici
Quando un’azienda subisce un attacco Ransomware, l’impatto non si limita alla perdita temporanea dei file o al pagamento del riscatto. Le conseguenze possono essere devastanti: l’interruzione dell’attività può durare giorni o settimane, i costi di ripristino delle infrastrutture possono essere elevati e la reputazione aziendale può subire danni permanenti. In caso di furto di dati personali o sensibili, l’impresa rischia inoltre sanzioni legate alla normativa sulla privacy.
Le aziende colpite spesso vedono sfumare anni di lavoro e fiducia costruita con i propri clienti. I fornitori potrebbero scegliere di interrompere i rapporti commerciali, e la concorrenza può approfittare del momento di debolezza. Anche nel caso in cui la vittima decida di pagare il riscatto, non c’è alcuna garanzia di ricevere una chiave funzionante, né che i dati non siano già stati copiati e archiviati altrove.
Difendersi dai ransomware: il percorso formativo di Tinexta Infocert
In questo scenario complesso, una delle armi più efficaci è la formazione continua, e Tinexta Infocert lo sa bene. Il suo programma Formazione Cyber Security rappresenta una risorsa essenziale per tutte le aziende che vogliono proteggersi da attacchi informatici, come quelli causati dai Ransomware.
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La didattica a distanza consente di seguire le lezioni in modo flessibile, adattandosi agli impegni professionali o personali dei partecipanti. Il percorso formativo è supportato da docenti esperti del settore, slide approfondite e un test di valutazione finale, che permette di verificare le competenze acquisite e ottenere un attestato di partecipazione riconosciuto.
Grazie a un linguaggio chiaro e materiale aggiornato, i corsi di Tinexta Infocert rappresentano una risorsa fondamentale per chi desidera aumentare la resilienza della propria organizzazione e ridurre il rischio di cadere vittima di un attacco informatico.