“Cosa posso fare con SPID?”, “A che cosa serve l’Identità Digitale oggi?”, “Perché richiedere SPID?” sono domande poste frequentemente sul web a cui è importante rispondere subito.

Già intorno al IV Secolo a.C. Platone, pensatore greco tra quelli che hanno posto le basi del pensiero filosofico occidentale, raccomandava ai suoi contemporanei: «Non scoraggiate mai qualcuno che si sta impegnando per fare dei progressi. Non importa quanto lentamente migliora». Il consiglio resta valido ancora oggi perché il progresso e l’innovazione andrebbero continuamente incoraggiati. Ciò vale anche per SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale operativo dal 15 marzo 2016, ancora piuttosto giovane ma non per questo immune da critiche e diffidenze.

INNOVAZIONE E SPID TRA CRITICHE E DIFFIDENZE

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Va precisato che le critiche possono essere di diverso tipo ed è importante sapere distinguere quelle costruttive e utili al miglioramento da quelle fini a sé stesse e dettate da una generica resistenza ai cambiamenti e a tutto ciò che è nuovo.

Un esempio del primo tipo arriva da una recente intervista in cui Greta Nasi, direttrice dell’Area Public Management & Policy della SDA Bocconi, sottolinea la difficoltà per i cittadini di vedere un’utilità immediata nel richiedere un’Identità Digitale ed utilizzarla per accedere ai servizi tramite SPID.

In effetti i servizi accessibili tramite SPID non sono ancora molti. Sono attivi quelli dell’Agenzia delle Entrate (tra cui il Modello 730 precompilato per la dichiarazione dei redditi), INPS, Equitalia, INAIL, oltre a quelli di alcune Regioni e Comuni. Ma l’innovazione non è mai un processo immediato, né è un processo che può nascere indipendentemente dai cittadini. L’innovazione va sostenuta e incoraggiata con la partecipazione di tutti, così che se il compito della PA è offrire sempre più servizi online con un grado di usabilità via via maggiore, quello dei cittadini è prender parte al cambiamento imparando (a proprio beneficio) ad utilizzare e comprendere i nuovi strumenti.

SPID PER L’ACCESSO AI SERVIZI DELLA SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA

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Un segnale positivo per il futuro di SPID e per la Digital Transformation del nostro Paese arriva dal mondo universitario. Infatti, lo scorso 17 maggio, presso il dipartimento della Funzione Pubblica e alla presenza del Ministro Madia, Eugenio Gaudio (rettore della Sapienza Università di Roma) ha firmato una convenzione con l’Agenzia per l’Italia Digitale che rende la Sapienza la prima università italiana in grado di dare accesso ai propri servizi online tramite SPID.

I 110.000 studenti (28.000 immatricolati) della Sapienza potranno quindi accedere, con le proprie credenziali SPID, al portale che gestisce tutti i servizi relativi alla carriera didattica (immatricolazioni, bollettini, prenotazioni esami, certificati). Con SPID saranno accessibili anche quei servizi riservati a dottorandi, specializzandi e laureati in possesso di una Identità Digitale.

LA RISPOSTA: INNOVAZIONE È PARTECIPAZIONE

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Per tornare alla domanda che ci siamo posti nel titolo di questo articolo: perché i cittadini dovrebbe richiedere SPID oggi?

Richiedere SPID adesso, non servirà solo ad ottenere un accesso più semplice e sicuro ai servizi della PA già disponibili, ma anche a dare un segnale forte di partecipazione che non potrà che innescare un meccanismo virtuoso tra domanda e offerta, creando attrattiva per aziende e professionisti, che potranno offrire ulteriori servizi su SPID non appena verrà aperto a Service Provider privati.

Con la crescita e l’evoluzione dei servizi disponibili, in poco tempo SPID potrebbe rivoluzionare le nostre abitudini quotidiane con effetti positivi sull’economia e sul benessere di imprese e cittadini, gli stessi benefici che altri Paesi europei hanno già vissuto.  Quali? Leggi anche: “Un modello da seguire per l’Identità Digitale in Italia”.

6 luglio 2016

Non perderti le successive: Pillole di SPID.

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