Negli ultimi anni, il gioco digitale è diventato una delle attività online più diffuse. Che si tratti di videogiochi, scommesse o casinò virtuali, milioni di persone accedono ogni giorno a piattaforme dove l’intrattenimento si fonde con la tecnologia.

È in questo contesto che si parla sempre più spesso di gaming e gambling, due mondi che, pur essendo molto diversi tra loro, stanno diventando sempre più vicini.

Capire bene la differenza tra questi due universi è fondamentale, soprattutto oggi che le tecnologie digitali, l’Intelligenza Artificiale e le normative antiriciclaggio stanno trasformando il settore. Ma cosa significano davvero questi due termini? E dove finisce l’uno e comincia l’altro?

Gaming vs gambling: cosa li distingue davvero

La parola gaming si riferisce a tutto ciò che riguarda i videogiochi. Il giocatore partecipa per divertirsi, per sfidare sé stesso o per interagire con altri, senza vincere o perdere denaro reale.

Il gambling, invece, è il gioco d’azzardo: si scommette una somma di denaro nella speranza di ottenerne altra in cambio. Slot machine online, poker, roulette e scommesse sportive rientrano in questa categoria.

Le differenze principali sono:

  • finalità: nel gaming si gioca per passatempo o competizione; nel gambling, l’obiettivo è vincere denaro;
  • abilità vs casualità: nel gaming il risultato dipende soprattutto dalle abilità del giocatore (riflessi, strategia, logica), mentre nel gambling prevale la casualità. Il giocatore non ha il controllo sul risultato: vince o perde in base alla fortuna;
  • modello economico: i videogiochi guadagnano tramite vendite, abbonamenti o contenuti aggiuntivi. Il gambling vive delle perdite dei giocatori;
  • regole e normative: il gambling è regolato da leggi molto rigide rispetto a quanto previsto per il gaming;
  • target: i videogiochi coinvolgono tutte le età, anche bambini e ragazzi. Il gioco d’azzardo, invece, è vietato ai minori;
  • rischi: il gaming può causare dipendenza, ma non comporta perdite economiche dirette; il gambling comporta rischi finanziari e sociali più alti.

Tra gaming e gambling: quella zona grigia che confonde

Negli ultimi anni, alcuni elementi tipici del gambling hanno iniziato a comparire anche nel gaming. È il caso delle loot box e delle microtransazioni: strumenti che non prevedono vincite in denaro, ma che introducono meccanismi legati al caso o all’acquisto diretto di vantaggi nel gioco.

Le loot box sono “scatole premio” acquistabili con soldi veri, che contengono contenuti casuali. Il giocatore paga, ma non sa cosa riceverà: potrebbe ottenere oggetti rari o inutili. È un meccanismo simile a quello di un gratta e vinci digitale. Un esempio classico si trova nei giochi sportivi: si acquistano pacchetti di carte e si spera di trovare il campione desiderato.

Le microtransazioni, invece, permettono di acquistare direttamente oggetti o vantaggi dentro il gioco: nuove armi, abiti per il personaggio, contenuti extra. Anche se non c’è casualità, resta un aspetto economico importante, perché spesso si spinge l’utente ad acquistare per avanzare più velocemente. Un esempio: in un gioco di corse, pagare per sbloccare un’auto più potente.

Chi ci guadagna? Le piattaforme che gestiscono i giochi e gli sviluppatori: ogni transazione, anche minima, rappresenta un incasso. È un modello di business molto diffuso perché consente di offrire il gioco gratuitamente, ma monetizzare sull’esperienza.

Questa è la “zona grigia” tra gaming e gambling: situazioni in cui il confine tra intrattenimento e scommessa si fa sottile. Non si tratta di gioco d’azzardo in senso stretto, ma i rischi – come la spesa eccessiva, la dipendenza o l’illusione di vincita – esistono comunque. Per questo, è importante che le piattaforme introducano strumenti di controllo, trasparenza e identificazione degli utenti, soprattutto se minorenni.

Normative AML, KYC e obblighi di adeguata verifica: cosa impone la legge

Nel settore del gambling, le regole di accesso e partecipazione sono molto chiare e stabilite da normative specifiche. In base al Decreto Legislativo n. 231/2007, che recepisce la direttiva europea sull’antiriciclaggio, le piattaforme che offrono giochi con vincite in denaro hanno l’obbligo di svolgere un’adeguata verifica della clientela. Ciò significa accertare con precisione l’identità e la maggiore età dell’utente prima di permettergli di aprire un conto di gioco.

Questo processo può avvenire tramite l’uso di SPID o CIE, strumenti di identità digitale sicuri e riconosciuti, oppure attraverso procedure di videoidentificazione. In entrambi i casi, l’obiettivo è prevenire il riciclaggio di denaro, evitare le frodi e garantire un ambiente di gioco trasparente. Il supporto dell’Intelligenza Artificiale in queste fasi consente di automatizzare controlli, verifiche di documenti e rilevamento di attività sospette.

A supporto di questi meccanismi, agiscono anche strumenti centrali come l’Anagrafe dei Conti Gioco (ACG), gestita da Sogei, che raccoglie e verifica tutte le informazioni sui conti di gioco aperti. Questo sistema permette di impedire l’apertura di conti da parte di soggetti inesistenti, minorenni o deceduti.

Altro strumento fondamentale è il Registro Unico delle Esclusioni, sempre gestito da Sogei. Questo registro consente ai giocatori di autoescludersi volontariamente dal gioco a distanza. Una volta iscritti, non possono aprire nuovi conti o utilizzare quelli già attivi. È una misura di protezione pensata per contrastare la dipendenza e tutelare le persone più vulnerabili.

Nel gaming, invece, non esistono obblighi normativi di adeguata verifica. Tuttavia, se la piattaforma offre contenuti vietati ai minori, come nel caso di materiale pornografico o promozione di alcolici, scatta l’obbligo di verifica dell’età, come stabilito dalla delibera AGCOM n. 96/23/CONS. In tutti gli altri casi, l’identificazione dell’utente non è obbligatoria, ma resta una misura utile per aumentare la sicurezza e prevenire usi impropri, specialmente quando sono coinvolti minori.

TOP – Trusted Onboarding Platform: la soluzione Tinexta Infocert per gaming e gambling

Per rispondere alle esigenze specifiche dei settori gaming e gambling, Tinexta Infocert mette a disposizione TOP – Trusted Onboarding Platform, una soluzione digitale progettata per offrire un’esperienza di onboarding sicura, conforme e fluida.

Tra le principali caratteristiche:

  • onboarding digitale in conformità alla normativa: consente di gestire i diversi canali di identificazione — remoto, live o tramite identità digitale già esistente;
  • gestione del processo KYC;
  • uso dell’IA con TOP ID PROTECT: un componente di AI avanzata e deep learning che garantisce un onboarding sicuro e resistente ai deepfake, rilevando le frodi prima che mettano a rischio la sicurezza;
  • verifica dell’età: il sistema consente di attivare controlli biometrici e la scansione dei documenti per limitare l’accesso ai soli utenti autorizzati, in linea con normative globali e leggi locali.

Grazie a TOP, le piattaforme di gambling possono adempiere agli obblighi di legge in materia di adeguata verifica e prevenzione del riciclaggio, mentre quelle di gaming possono rafforzare la propria affidabilità adottando soluzioni avanzate di identificazione digitale. Tinexta Infocert offre così uno strumento concreto per coniugare compliance normativa, efficienza operativa e digital trust